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Uno dei mantra di Davide Nicola da quando siede sulla panchina del Torino è il seguente: la salvezza si ottiene con tutti gli effetti a disposizione, coloro i quali lo scorso gennaio, dopo l’esonero di Marco Giampaolo, hanno deciso di rimanere per salvarsi con la maglia granata. Ieri sera allo stadio “Dall’Ara” di Bologna Nicola ha confermato questa sua specifica volontà attraverso le sue scelte iniziali. Tutti al centro del progetto, tutti pronti a remare nella stessa direzione nel lungo sprint finale che sarà, come ribadito dall’1 a 1 contro i felsinei, tutt’altro che agevole. È vero che i granata sono rimasti con il Benevento e non hanno perso punti dallo Spezia, è vero che hanno una partita ancora da recuperare, ma è altresì vero che il Cagliari nel turno infrasettimanale del 21 aprile con un guizzo a Udine ha accorciato le distanze rendendo, se possibile, ancor più intricata la lotta per mantenere la categoria.
11 INIZIALE - Scelte iniziali dicevamo. Un paio sorprendenti, una soprattutto. Lanciare Ricardo Rodriguez sulla corsia di sinistra era tutt’altro che scontato alla vigilia. Era preventivabile che Ansaldi finisse in panchina per il turnover, ma a disposizione c'era Murru, che in altre partite era stato il ricambio naturale dell'argentino, e invece Nicola ha deciso di puntare sull’elvetico. Ha provato, quindi, a renderlo partecipe del momento del Torino (in questo contesto vanno aggiunte le polemiche dell’agente dello stesso difensore della nazionale svizzera di qualche settimana fa circa il poco spazio trovato in granata dal suo assistito). In effetti, era da Crotone che Rodriguez non metteva più piede in campo. Meno sorprendente, invece, la scelta di schierare al fianco di Andrea Belotti dal 1’ Simone Zaza. Il lucano con Nicola ha trovato gol importanti, l’ultimo cronologicamente parlando contro la Roma. Il tecnico si fida di Zaza come pedina da gettare nella mischia a gara in corso, ma sa che l’attaccante si aspetta anche un atto di fiducia che implica qualche titolarità per non sentirsi a tutti gli effetti la terza punta granata. Ecco perché Nicola, abile psicologo, ha scelto Zaza, anziché Bonazzoli che nelle gerarchie è già dietro a Belotti, Zaza e Antonio Sanabria. Così Tomas Rincon meritava di giocare dal primo minuto, un po' per alternare le forze e un po' perchè era entrato bene contro la Roma, segnando anche un gol.
MENTALITA’ - L’undici iniziale scelto da Nicola è stato figlio sicuramente del turnover, così come alcune sostituzioni effettuate a gara in corso (togliere Belotti anziché Zaza al 72’ può essere letto anche nell’ottica dell'incontro col Napoli). Il Torino, come tutte le altre squadre di Serie A, in questa settimana di aprile sta avendo un programma particolarmente intenso ed è quindi giusto far ruotare quanti più uomini possibile. Così si spiega anche il ritorno dal 1’ di Wilfried Singo e di Tomas Rincon oppure il riposo offerto a Cristian Ansaldi. Nonostante i tanti cambi, il Torino di Bologna ha convinto e la mentalità è apparsa quella giusta. I granata avrebbero meritato qualcosa in più, ma sono stati poco cinici sotto porta e hanno pagato qualche errore individuale. Anche senza i tre punti, la trasferta di Bologna può rappresentare un nuovo mattoncino posto dai granata nella costruzione chiamata “salvezza”. L’avversario era di tutto rispetto. Il Bologna si è dimostrato non arrendevole e ormai Sinisa Mihajlovic intravede quei 40 punti che rappresentano la soglia salvezza.
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