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In un mondo di tuttologi, professori e maestri, come quello del calcio, Davide Nicola e Stefano Pioli non sono mai stati etichettati con nessuno di questi “titoli”, ma entrambi hanno, per le rispettive esperienze vissute in panchina, curriculum di tutto rispetto, in alcuni casi anche migliore rispetto a quello di più illustri colleghi. Domani alle 20.45 si troveranno di fronte l’uno contro l’altro due tra gli allenatori più “normal” della nostra Serie A. Nicola studia da filosofo (qui le sue citazioni da quando è arrivato al Torino), Pioli è stato ribattezzato dai social “Padre Pioli” per il suo modo di fare composto e compassato, ma entrambi hanno avuto il merito da quando siedono rispettivamente sulle panchine di Torino e Milan di puntare sulla coesione del gruppo, sull’unità degli intenti.
PSICOLOGI - Nicola ha cementificato l’unione all’interno dello spogliatoio e sta cercando di dimostrare considerazione a tutti i componenti della rosa granata, pur all'interno di inevitabili gerarchie. Il Torino in campo ne ha guadagnato in carattere e determinazione, risultando a lungo andare anche più equilibrato tatticamente. Pioli, invece, ha svoltato nel gennaio 2020 con l’acquisto di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha saputo trascinare un gruppo a cui Pioli ha saputo dare una propria identità. Per lungo tempo il Milan ha cullato il sogno scudetto, poi rivelatosi alla lunga impossibile da raggiungere, ma la qualificazione in Champions sarebbe il raggiungimento dell'obiettivo fissato a inizio anno.
FUTURO - Nell’ultimo turno infrasettimanale della Serie A 2020/2021 Nicola e Pioli (che peraltro sono assistiti dalla stessa agenzia di procuratori, quella che fa capo a Gabriele Giuffrida) si giocheranno, inoltre, una fetta del loro futuro. L’obiettivo per entrambi è scritto da tempo: salvezza per il granata, qualificazione alla prossima Champions League per il rossonero. Dopo la vittoria di Torino sulla Juventus Pioli è più vicino alla meta, ma non potrà assolutamente sbagliare le ultime tre giornate (Torino, Cagliari e Atalanta) per non dilapidare l’attuale tesoretto di 3 punti sulla Juventus (scontro diretto a favore dei meneghini). Nicola, dal canto proprio, ha tolto dalle sabbie mobili il Torino ma i granata non viaggiano ancora in mare aperto. C’è bisogno di un ultimo sforzo per presentarsi con un margine superiore ai 3 punti nell’ultimo turno casalingo contro il Benevento affinché quella sfida non si trasformi in un dentro o fuori. Dalla salvezza e dalla Champions, perciò, non soltanto dipenderà il futuro di Torino e Milan, ma anche quello di Nicola e Pioli.
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