Belotti sì o Belotti no, questo è il dilemma che si ripropone in casa Torino una settimana dopo il match contro il Milan. Appena una settimana fa, infatti, mister Nicola rispondeva con le seguenti parole a chi gli chiedeva se il "Gallo" - diffidato già allora come oggi - potesse essere risparmiato in vista del successivo incontro con lo Spezia: "Noi negli allenamenti non costruiamo coppie predefinite ma scambiamo di continuo gli interpreti. Belotti, Bonazzoli, Sanabria e Zaza possono dire la loro in ogni contesto, siamo partiti con la coppia Zaza-Belotti con più frequenza quando Sanabria aveva il Covid, poi ha giocato Sanabria con Belotti e Sanabria con Zaza". Una scelta che, per usare un eufemismo, non ha dato alcun frutto in termini di risultati visto che il Torino ha prima perso 0-7 contro il Milan e poi 4-1 contro lo Spezia.
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Nicola e la diffida di Belotti: “Se giocherà si saprà gestire, è esperto”
Il tecnico granata cambia diametralmente opinione rispetto a una settimana fa e responsabilizza il suo capitano
LA LAZIO - Una cosa però da quella conferenza stampa di sette giorni fa non è cambiata: Belotti è sempre diffidato e con lo scontro diretto con il Benevento all'orizzonte si ripropone il dilemma con cui è stato aperto l'articolo. Viste le precedenti esperienze però, in questo caso la risposta di Nicola è stata ben diversa dalla precedente: "Andrea è esperto - ha detto ieri il tecnico granata in conferenza stampa - è importante per noi. Se scenderà in campo saprà gestire le sue energie mentali". Parole che certamente non danno l'assoluta certezza di vedere Belotti in campo dal primo minuto quest'oggi, ma che altrettanto certamente mandano un segnale diametralmente opposto alla squadra dal punto di vista comunicativo. Se contro il Milan c'era aria di una resa pressoché annunciata - nelle dichiarazioni della vigilia e nelle successive scelte di formazione, con un ampissimo turnover operato da Nicola -, contro la Lazio il Torino ed il suo allenatore sono consapevoli che ci si giocherà una fetta importante di stagione. E avere o non avere in campo il "Gallo" potrebbe fare tutta la differenza del mondo.
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