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Non bastano un grande Meité e un bel Toro per battere l’Udinese

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L'editoriale di Gino Strippoli / A Udine i granata sono superiori agli avversari ma pareggiano una partita da vincere

La strada in questo campionato di questo Toro condotto da Mazzarri è sicuramente quella giusta. Ieri a Udine il Toro si è approcciato immediatamente bene alla gara e già solo dopo nemmeno un minuto era lì in area avversaria a battere un calcio d' angolo. Questo è sintomatico di come la squadra granata oggi come oggi sia una compagine che impone il suo gioco sia in casa che in trasferta, tant'è che i pericoli da parte friulana sono sempre arrivati da contropiede come se il Toro avesse giocato in casa. I granata hanno schiacciato gli avversari ed è vero, ma hanno patito un paio di ripartenza prima del gol che dovevano mettere in allarme e che poi sono convogliate al terzo contropiede del gol di De Paul. Eppure ancora prima di subire la rete al Toro era stato annullato un gol di Berenguer in un millesimo di fuorigioco e poi De Silvestri , dopo uno scivolone di Mandragora , sfiorava il gol andando al tiro con una bella fucilata. In mezzo a tutto questo l' infortunio di Falque e la sostituzione con Zaza e l' inevitabile cambio di modulo. Il gol subito è stato comunque a ben vedere anche fortunoso, visto che il tiro del friulano è stato deviato involontariamente dallo stinco di Nkouolou, anche ieri assoluto dominatore dell'area granata, anche se le prestazioni di un grande Izzo e un intramontabile Moretti non gli sono stati da meno. Il Toro ha davvero una difesa forte capitanata tra i pali da Sirigu.

Merito a questo Toro va sicuramente il fatto di non alzare mai bandiera bianca e soprattutto non demoralizzarsi mai in caso di gol subìto. Così è stato anche ieri. Preso il gol il Toro ha continuato a schiacciare l'Udinese e a pressarla sia a destra che a sinistra, mentre a centrocampo Meité è stato il vero dominatore capace di interdire e di costruire a secondo dei momenti, sorretto sempre dalla collaborazione dei compagni di reparto come Soriano che ha dato molta qualità, ma anche di Baselli anche se si è notato poco in una posizione nuova per lui. Già, Meité, un giocatore che oltre a imporre il suo strapotere fisico in mezzo al campo regala molta qualità abbinata a tanta quantità. La chicca dell'eurogol non deve stupire visto che il ragazzo queste qualità le ha nel suo dna. Molto importante è stato anche l' apporto di Zaza a centrocampo. Il numero undici granata si è dato un gran da fare per i compagni facendo delle importanti aperture e dando una grossa mano in fase di non possesso. Sottotono invece la prestazione di Belotti, reo di aver sbagliato un paio di occasioni davvero importanti che avrebbero forse cambiato l'indirizzo della partita. Il bomber granata le avrà tenute in serbo per domenica prossima contro il Napoli. Il Toro ieri ha fatto funzionare bene le fasce dove Berenguer in fase di attacco è stato un folletto imprendibile a sinistra riuscendo a mettere più volte in difficoltà i difensori bianconeri con dribbling secchi e velocità, saltandoli anche due alla volta. Avesse anche la capacità di difendere bene avremmo un super campione ma Mazzarri lo sta plasmando al meglio. Inutile dire che a destra De Silvestri è stato instancabile fino ad uscire per un probabile affaticamento. Al suo posto? Un rientrante Ola Aina che in soli pochi minuti di gioco ha esibito una azione personale andando in dribbling sugli avversari, praticamente mangiati, e andando al tiro che è volato poco alto.

Il Toro ha giocato bene ed ha affrontato la partita con lo spirito e la mentalità giusta, quella di chi vuole la vittoria, di chi é cosciente di essere superiore all'avversario senza esser superbo ma con umiltà. Non si è vinto perché comunque l' Udinese ha dei buoni giocatori e il suo mister Velazquez la sa mettere in campo con molto equilibrio, anche se il Toro ha dimostrato di essergli superiore. Questo può essere il grande rammarico: non aver vinto contro avversari alla portata, ma Belotti e compagni hanno fatto vedere che il gioco c'è e la squadra è davvero squadra. Alla fine il pareggio è giusto.