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Presso la Conference Room del centro Sisport sta per iniziare la presentazione di Walter Alfredo Novellino, tecnico del Torino che va a sostituire Gianni De Biasi.
Il mister è atteso a minuti, la sala stampa...
Presso la Conference Room del centro Sisport sta per iniziare la presentazione di Walter Alfredo Novellino, tecnico del Torino che va a sostituire Gianni De Biasi.Il mister è atteso a minuti, la sala stampa è gremita di giornalisti ed operatori per ascoltare le parole dell'allenatore tornato in sella dopo soli otto mesi, con una mossa a sorpresa del presidente Cairo che ha spiazzato osservatori e tifosi.
Ecco arrivato Novellino con il presidente Cairo e il ds Pederzoli. E' il secondo a parlare: "Vi presento chi in realtà conoscete già bene. Ci siamo sentiti con alcuni di voi già ieri, ho dato una serie di motivazioni riguardo alle decisioni prese, ma siamo qui con tutti voi oggi per soddisfare ogni domanda. Passiamo alle domande".
Era la prima scelta? "Assolutamente sì. Potere credere o meno, ma io vi dico che pur avendo ragionato con Pederzoli e considerato diverse possibilità, io non ho visto nessun allenatore, pur avendo ragionato su alternative (ché se avessi pensato che Novellino non è la persona adatta avrei fatto scelte diverse, indipendentemente dal fatto che è a libro paga), più adatto di lui. Aumentare i miei costi di un 1 - 1,5% non mi avrebbe frenato. Novellino è una scelta di merito, per il valore dell'allenatore. Con Pederzoli ne abbiamo parlato non tanto negli spogliatoi domenica (prima abbiamo parlato con le tv, poi con i tifosi), quando in seguito. I tifosi erano arrabbiati, ma io prendo la rabbia come un atto d'amore. L'amore a volte si trasforma non dico in odio ma in arrabbiatura forte quando il tuo amore non ti dà quel che tu vorresti, come la squadra, che non ha dato risultati all'altezza. Era più amore che non altro. La squadra che abbiamo è una buona squadra, i ragazzi sono stupendi e non hanno giocato contro nessuno, tant'è che prima della gara io dissi loro 'ragazzi, oggi giocate per me, non ve l'ho mai chiesto ma oggi lo faccio'. Non credo che i ragazzi giochino contro di me. Io penso di avere il 100% dei consensi tra i ragazzi. Purtroppo ci sono momenti in cui le squadre sono piatte. E domenica è stato uno di questi momenti, come a Siena. Dopo l'incontro con i tifosi, nello spogliatoio ho trovato Pederzoli con Corini che era ancora lì, ci siamo seduti e abbiamo parlato non delle scelte, ma della partita, di ogni elemento. Eravamo stanchi, non c'era la forza di alzarsi; è durata tanto, mia moglie mi ha chiamato per chiedermi che fine aveste fatto! Ah, eravate fuori ad aspettarci? Mi spiace, faceva anche freddo. Pederzoli è quindi venuto a casa mia per parlare, allora sì, delle scelte, fino alle 3 del mattino. Alla fine, ne siamo usciti con un'idea: c'era da fare il cambio, richiamando Novellino. Io ho chiamato Novellino verso l'1 e 30, sicuramente stava dormendo anche se ha detto di no (risate), una chiacchierata, 'vediamoci domattina a Milano', e poi tutto è nato. Una decisione che sentiamo fortemente come quella giusta per il Toro".
Cosa cambia, presidente, con Novellino? E possiamo dire abbia carta bianca nella gestione dello spogliatoio? "Novellino torna animato da una grandissima voglia di fare bene, come sempre ha fatto in 10 anni di carriera tra A e B, non fallendo mai, facendo grandi cose alla Sampdoria; abbiamo un allenatore di qualità e capacità, ha fatto meno bene l'anno scorso a Torino, ma aveva comunque 34 punti quindi la situazione non era compromessa. Lì scelsi per l'esonero, che mi costò visti i nostri rapporti. Oggi ha una squadra molto adatta al suo credo calcistico, il 4-4-2; è un mister che ha uno staff di prim'ordine, Artico lo chiamammo a Gennaio e lavorò bene, prima che arrivasse il numero di infortuni era allucinante. E poi, un fattore interno all'azienda, ossia scarsa sintonia con la dirigenza di allora. Non voglio dare colpe a nessuno, ma questo è accaduto. Oggi questo non c'è più; oggi abbiamo il preparatore atletico di qualità, una squadra modellata senza saperlo sul suo credo calcistico, una dirigenza dove c'è Pederzoli che sarà al fianco del mister al 101%: credo ci sia tutto per fare bene. Carta bianca? Il mister ce l'ha per definizione. Dopodiché, si ragiona, c'è la dialettica. Poi, sa lui come utilizzare questa carta bianca al meglio".
Ci sarà Comi in società? "E' una cosa che ho letto ma non ha fondamento. Forse manca un team manager, forse sarebbe giusto averlo. E' una posizione delicata, perchè il contatto con i giocatori non è semplice, ci vuole sintonia perfetta. Se c'è qualcuno di bravo da prendere, sono lietissimo di farlo. Non mi importa nulla che qualcuno mi faccia velo, il mio obiettivo, dopo tre anni e tre mesi, è avere un Toro che mi dia soddisfazioni".
E' ora di togliersi soddisfazioni. "Quando una società fallisce, è una cosa molto pesante, davvero, Vuol dire spazzare via tutto. Ma anche al ivello di segreteria, di persone in azienda che magari erano importanti. Spazzi via un intero settore giovanile. Avevi Acquafresca, Quagliarella, Comotto, oppure Sorrentino, Balzaretti, Mudingayi, e li perdi tutti. Riparti da zero, fai la squadra in sette giorni, vinci al primo anno, grande impresa; io volli tenere tutti, per passione e sentimento, ma lì bisognava rafforzare, e lo spogliatoio aveva qualche problemino. L'anno dopo arriva Novellino, ma poi infortuni, dirigente nuovo, e rapporti non perfetti eccetera; quest'anno, tutto perfetto con De Biasi dall'inizio, Pederzoli che lo conosceva, faccio tutto quello che è giusto fare secondo i desideri del mister... e poi le cose non vengono. Devi insistere e andare avanti, perchè siamo una buona squadra. Ora abbiamo un bravissimo tecnico e un ottimo staff, una società che voglio rafforzare, i tifosi che sono con noi alla grande, perchè appena dai loro modo, con una o due vittorie, tornano con noi come sempre... Arriveremo a dare soddisfazioni".
Eventuale rinnovo di Novellino? "Non lo so, è talmente presto. Ci siamo ritrovati, è tornato carico più che mai, le questioni contrattali conseguono in maniera automatica".
Parla ora Novellino.
Mister, ha detto che per troppo amore ha fatto errori che non rifarebbe. In cosa è diverso? "Intanto per un'esperienza di otto mesi, non è facile stare fuori. Forse sbagliavo anche, ma mi assumo le responsabilità, per il rapporto con la stampa, con i tifosi; dovevo essere più elastico. Ero abituato diversamente alla Sampdoria. La colpa maggiore penso sia stata questa. Poi è chiaro, come ha detto il presidente, infortuni e tante situzioni hanno condizionato i risultati, abbiamo fatti tantissimi pareggi, gli attaccanti erano infortunati... Quest'anno la squadra è buona, è in difficoltà, inutile nasconderlo; bisogna azzerare tutto e ripartire con entusiasmo. Partita per partita, la collaborazione dei giocatori è fondamentale".
Ora c'è una squadra modellata sul 4-4-2, senza trequartisti come lo scorso anno. Rosina deve aspettarsi di sacrificarsi giocando a centrocampo? "Io credo che al di là dei moduli un giocatore deve avere disponibilità. Rosina è un giocatore che se sta bene è determinante; chiaro che la disponibilità è fondamentale. Lui è intelligente, può fare benissimo in qualsiasi ruolo; i sacrifici però non deve farli solo Rosina, ma tutti, da Novellino allo staff ai giocatori, perchè sabato c'è già una partita fondamentale"
Un esterno sinistro però manca. "Sì, ora non c'è. De Biasi ha provato Rubin in quel ruolo e se l'è cavata, ma penso che se Rosina se sta bene lo può fare benissimo lui".
Ancora capitano, Rosina? "Il capitano è capitano, è stato bistrattato il ragazzo, mentalmente va aiutato. La sua disponibilità è fondamentale, la fascia a Rosina l'ho data io, non gliela toglierò".
Lo spogliatoio è in gran parte quello che con lei ebbe problemi. Come fare per evitare altre frizioni? "Chiariamo che con Antonelli c'è stato un rapporto di lavoro, ed è una bravissima persona. I rapporti... Forse ho pagato, io, il mio essere diretto, con il calciatore. Io non sono abituato a non essere diretto, ma non posso cambiar eil mio carettere, alla fine capiscono che Novellino è una persona leale, che non li tradirà; hanno bisogno secondo me di una persona che li aiuta, e per questo c'è l'allenatore. Farò da scudo".
La prima cosa che dirà loro? "Dirò che ho studiato l'inglese... Dirò che dobbiamo lavorare. Toglierci da questa situazione molto delicata".
Bianchi va recuperato. "Assolutamente, sono d'accordo. Giocatore importante, come Rosina, Stellone... Non so nemmeno le condizioni fisiche sinceramente, ha avuto problemi ad un ginoccchio".
Quanto vale questo Torino? "La classifica è preoccupante, il Toro non vale questa classifica. Ha avuto difficoltà, sono abituato a lavorare molto e chiacchierare meno, migliorerà".
Quanto manca una figura in società che la aiuti con i giocatori? "C'è Pederzoli, che è bravissimo. Mourinho è diretto e bravo, io posso esserlo, o no? Penso che se ci si capisce, i giocatori trovano una persona che possono apprezzare. Credo di avere dei ragazzi intelligenti, con una società importante dietro".
Sarà più difficile quest'anno dello scorso anno, o no? "Sono molto attrezzato, ora... Lavorerò con più serenità. Ho capito com'è fatta Torino, e anche di essere in una grande società. Oggi ci sono tantissimi giornalisti, è un segno".
C'è stata la possibilità-Bologna? "Preferisco non dirlo. Non è corretto per gli altri. Beh, ho avuto richieste, ma onestamente aspettavo il Torino. Non volevo andasse male, per carità, ma una rivincita, nel cuore...".
Chi le è piaciuto dei giocatori nuovi? "Dzemaili, molto bravo. Un patrimonio per la società".
Molti giocatori le telefonavano? "Sì, segno che qualcosa è rimasto. Mi hanno abbracciato tutti quando sono arrivato. Rosina lo abbraccerò io"
Nessuno piangerà più da papà? - Interviene il presidente: "Nessuno è mai andato da papà. Capisco che il mister, esonerato, potesse avere un'amarezza dentro, ma io vi posso dire che in tutte le decisioni che ho preso, anche le più amare (come gli esoneri), io non ho mai ascoltato i giocatori, nè ho mai chiesto loro. E' la cosa peggiore da fare Mai ascoltato i giocatori. Che qualcuno avesse messo lo zampino nell'esonero dei giocatori è totalmente falso. Così come oggi non ho parlato con nessuno di loro, nemmeno uno. I giocatori avranno delle colpe; ma non hanno nessuna responsabilità relativamente alle scelte del presidente. Nemmeno mezza. Se si dovesse chiedere ai giocatori, ognuno avrà il suo mister preferito; ma in un'azienda chi dirige deve decidere. Parlandone con gli altri dirigenti come ho fatto io con Pederzoli; ma mai con i giocatori".
Torna a parlare Novellino - Si è detto spesso che ha pagato il fatto di essere passionale, e a volte poco razionale. Cambierà in questo? "Sicuramente l'esperienza mi servirà molto, so come comportarmi, come gestire... mi è servita".
Ha capito perchè questa squadra non dà mai per quanto vale? "E' una storia che si ripete, vero. E' un problema che dobbiamo eliminare. Come? Col lavoro. Dobbiamo togliere questa nuvoletta che c'è. E' una squadra di bravi ragazzi, sono convinto che col lavoro ne usciremo".
Non sono "troppo" bravi ragazzi? - parla Urbano Cairo: "E' vero che dobbiamo fare di più. Nella costruzione ci vuole del tempo, come detto. Berlusconi, quando arrivò al Milan, trovò grandi giocatori, una difesa praticamente perfetta. Voglio dire, una squadra come quella rossonera che ha fatto grandi cose, quando è stata rilevata aveva già una gran base. Qui, eravamo in B e abbiamo fatto tutto velocemente. Giocatori "buoni", che vengono qui a svernare? Non mi pare, pensate a Sereni. Rosina è diventato qui un grande giocatore. Ce n'è un elenco. Dzemaili, sta facendo benel. Ma anche un Di Loreto, non è certo venuto a svernare. Abate sta facendo vedere qualità importanti. Di Michele le ha fatte vedere l'anno scorso. Zanetti non sverna certo. C'è un elenco".
Torna a parlare il mister - Questa squadra non ha più alibi, è un vantaggio. "Sì, ma nemmeno io ho più alibi. Ho letto i giornali, e ho letto cose giuste; dobbiamo partire da zero. Un leader? Non ne voglio uno, ne voglio diversi; la Juventus ha 4 o 5 giocatori che trascinano, li voglio avere anch'io, voglio lavorarci psicologicamente. Ma io sono convinto che Bianchi il carattere ce l'ha, Amoruso ce l'ha, Natali ce l'ha... ci vuole la scintilla".
Dobbiamo imitare la Juventus, quindi? "Caratterialmente, senza offendere il mio Toro, sì. Il presidente ha fatto grandi investimenti per giocatori bravi".
Pronto a stringere la mano ai tifosi, anche i più arrabbiati con te? "La cosa più brutta è stata quella, il troppo amore mi ha fatto sbagliare... Io non mi sono mai comportato così. Alla Sampdoria stravedono per me, al Piacenza anche... Qui ho voluto fare diversamente... Ho sbagliato. Uno deve sapere chiedere scusa. Forse la chiusura delle porte, capisco, ma un allenatore a volte vuole vivere le sue cose con i suoi giocatori, poterli mandare a quel paese senza essere interpretato".
Diana a sinistra, è possibile? "Sì, l'ha fatto. Ma volete già la formazione?" (risate)
Se anche i giocatori non hanno remato contro, ci potrebbe essere il momento di fare pulizia. Se arrivasse? "In ogni casa al mattino le nostri mogli fanno le pulizie; ma qui no, sono bravi ragazzi, e non c'è bisogno di fare pulizie".
Parla il presidente: "A volte il giocatore vuole dare e non riesce, non è che non voglia".
Ultima domanda a Novellino - Ha sempre detto che lo spirito-Toro te lo sei portato dietro; sembra che lei debba lavorare per metterne, non mena più gli avversari. "Dobbiamo essere meno belli... e ritrovare lo spirito. E' un momento particolare, dobbiamo uscirne, con quello spirito".
Sorrisi, e strette di mano a beneficio dei fotografi. E ora, al lavoro!
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