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Nulla da perdere, tranne la Serie A

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

Via le lacrime, via i cerotti; la rabbia, le recriminazioni, via. Via la paura, tanta; via i sospetti, via le sindromi da accerchiamento. E via la testa da Bologna, soprattutto.

di Alessandro Salvatico

"Via le lacrime, via i cerotti; la rabbia, le recriminazioni, via. Via la paura, tanta; via i sospetti, via le sindromi da accerchiamento. E via la testa da Bologna, soprattutto.Oggi, allo stadio Olimpico che da più tempo porta questo nome, scenderà in campo una truppa granata un po’ scarsina, diciamo, sia nel numero che nella qualità. Credo non serva a niente, non ora, enumerare ancora tutti i guai che colpiscono l’esiguo gruppo di Camolese, tutta la disperata enormità dell’impresa cui è chiamato; ma soprattutto, visto che qualsiasi risultato potrebbe essere reso vano dagli accadimenti bolognesi, tanto vale ignorare del tutto il “Dall’Ara”.

"Perché l’unico vantaggio che potrebbe avere il Torino, in questo caldo pomeriggio romano, è proprio quello di scendere in campo con la testa leggera di chi non si aspetta niente da un impegno tanto proibitivo. In questo, sarà paradossalmente utile l’impiego di molte cosiddette “seconde linee”, di elementi che, proprio per le scarse aspettative comunemente nutrite nei loro confronti, potranno giocare senza un carico di pressione/responsabilità come quello che invece può, ma non deve, gravare su giocatori quali capitan Rosina, atteso -ma ci è abituato- a farsi carico della prestazione della squadra tutta.

"Il Toro che varcherà i cancelli dell’arena romana è ferito, quasi mortalmente, da numerose banderillas, ornate di vari colori: rosso e blu, comunque, quelli prevalenti.Si diceva, più di ogni altra cosa andrà evitato il porre mente a quanto accade a Bologna; questo vale per i giocatori, ovviamente, mentre spettatori e tifosi avranno tutti l’attenzione divisa equamente tra i due campi. I giocatori del Torino, invece, dovranno giocare come bastasse vincere per salvarsi, per non ripetere quanto accaduto esattamente vent’anni fa, quando i risultati delle dirette concorrenti furono favorevoli ma i granata non seppero vincere la propria, di partita (a Lecce, 1989).

"E a Bologna, si chiede il pubblico “autorizzato” a seguire anche l’incontro del “Dall’Ara”, cosa accadrà? Il Catania proverà a fare sua la partita? Sul piatto della bilancia, quello sfavorevole alla causa dell’impegno rossoazzurro vede le motivazioni pari a zero, l’allenatore già dimesso e alcuni giocatori in partenza; ma sull’altro piatto ci sono comunque elementi di un certo peso, su tutti la gran quantità di polemiche accesesi in questi giorni, e che quasi “costringono” gli etnei a mostrare di voler onorare il match. Sintetizzando: se il Catania metterà sul campo lo stesso impegno profuso sette giorni fa dal Genoa, per il Bologna non ci sarà scampo.

"La squadra di Papadopulo è probabilmente la peggiore del campionato, questo è evidente osservando le ultime partite disputate dai rossoblù, praticamente non in grado di costruire un’azione di calcio, né a Torino, quando hanno ottenuto un rigore buttando palla avanti con disperazione, né con il Lecce, pur avendo vinto, né tantomeno a Verona. I granata sanno fare di meglio, e, per quanto attesi ad un impegno non paragonabile per difficoltà, è certo giusto approcciarsi a questo ultimo giro, oggi alle 15, con molto scetticismo; ma è lecito conservare una scintilla di speranza. Come non ci fosse niente da perdere; se non la Serie A. E se in molti la considerano già perduta, allora tanto vale affrontare questa gara con la testa libera dalla pesantissima cappa che tenta di schiacciare l'universo granata.