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Occhio Toro, arriva l’Udinese!

Dopo la Samp, e prima di andare a Bergamo, ecco l'Udinese sulla strada del Torino, a metà di una tour de force difficile, contro avversarie insidiose. Tre partite...
Matteo Senatore

Dopo la Samp, e prima di andare a Bergamo, ecco l'Udinese sulla strada del Torino, a metà di una tour de force difficile, contro avversarie insidiose. Tre partite in sette giorni che sapranno dire molto sulle reali ambizioni in questo campionato della squadra di Ventura.

 

INIZIO DIFFICILE - L'Udinese di Guidolin sembra l'araba fenice, ogni anno muore cedendo i suoi giocatori più importanti e l'anno successivo puntualmente rinasce dalle proprie ceneri ancora più bella e ricca di promettenti giovani. Quarta nel 2011, addirittura terza la scorsa stagione, quest'anno i bianconeri sono parsi meno brillanti degli anni scorsi. La batosta agostana in Champions League contro il Braga è stata dura da digerire specie per Guidolin, e la squadra ha faticato non poco in avvio di stagione. Gli addii di Isla, Asamoah e Handanovic non sembrano ancora essere stati metabolizzati a pieno. C'è sempre l'eterno Di Natale, ma ogni anno che passa diventa un po' più difficile anche per lui fare la differenza. Ieri la squadra ha strappato la prima vittoria stagionale, contro un avversario pur sempre prestigioso ma in grande crisi come il Milan. Mancano ancora i tre punti in trasferta. Lontano dalle mura amiche infatti in tre partite, contro Braga, Fiorentina e Siena finora i bianconeri hanno portato a casa solo due punti.

 

DIFESA PERFORABILE - Punto debole dei friulani appare ad oggi la difesa, la seconda più battuta del campionato dopo quella del Pescara. 9 gol subiti in 4 partite contro i soli 3 del Toro, e per di più la squadra di Guidolin fino ad oggi non ha mai terminato una partita senza subire gol, nè in campionato nè nelle coppe, mentre Gillet nelle prime due giornate di serie A era rimasto imbattuto. Va detto però che l'Udinese è stata anche bersagliata dai cartellini rossi, terminando per due volte su quattro in campionato la partita in 10 uomini. In entrambe le occasioni non aveva ancora subito gol al momento del rosso, e se contro la Juve è rimasta presto in dieci e forse (ma non esiste la controprova...) avrebbe potuto perdere comunque, la rimonta subita a Siena è certamente figlia del doppio giallo a Lazzari.

 

 DI NATALE MA NON SOLO - Con 80 reti nelle ultime tre stagioni, in due delle quali si è laureato miglior marcatore della Serie A, è certamente il quasi 35enne Totò Di Natale lo spauracchio principale per Ogbonna e compagni. Il bomber napoletano ha segnato tre gol nelle ultime tre partite tra campionato e coppa e promette di non fermarsi qui, anche se contro il Toro in carriera ha sempre fatto un po' di fatica. Sarebbe sbagliato però pensare che i pericoli possano arrivare solo dal 10 bianconero. Tra i giocatori da tenere d'occhio sicuramente Dusan Basta, esterno col vizietto del gol (ben cinque nella scorsa stagione e già uno quest'anno) e con un tiro da fuori micidiale che a 28 anni è nel pieno della maturità agonistica. Il nome nuovo invece è Mathias Ranegie, al primo anno in Italia e salito agli onori della cronaca con il gol di ieri al Milan. Il ragazzo, svedese di origine guadalupense, ha la stessa età di Basta ed ha sempre giocato lontano dai principali campionati europei. Tanta Svezia, Goteborg, Hacken e Malmoe, un po' di Olanda, in seconda divisione, ma sempre tanti gol: 81 in 165 partite tra campionati e coppe varie; più o meno uno ogni due partite. Se, come pare probabile, partirà da titolare all' Olimpico andrà tenuto in debita considerazione anche lui.