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di Paolo Morelli
Prima dell’allenamento odierno, si è presentato alla stampa Eugenio Corini, rinnovato uomo-guida del Toro del De Biasi III. Grande rilevanza hanno assunto il...
"di Paolo Morelli
"Prima dell’allenamento odierno, si è presentato alla stampa Eugenio Corini, rinnovato uomo-guida del Toro del De Biasi III. Grande rilevanza hanno assunto il discorso salvezza e la storia del Toro che, per uno strano gioco del destino, incrocia il proprio corso con una partita che potrebbe decidere il campionato del Toro.PRONOSTICI. “Non credo ai pronostici – dice Corini – perché so che il Napoli verrà qui per vincere, basti vedere come è andata a Parma. Quindi anche se i bookmakers ci danno per favoriti a me non interessa. Il Napoli è una squadra che temo molto e con la quale dovremo giocare con grande attenzione”. Il numero 5 granata non si abbandona a previsioni per domenica e spinge molto sul fatto di dover mantenere grande lucidità poiché il Napoli, avendo una classifica decisamente migliore, giocherà con maggiore scioltezza. “Come diceva sempre Boskov: bisogna giocare con il cuore caldo e la testa fredda” sostiene il giocatore.SALVEZZA. Per Corini “bisogna lasciar perdere le aspettative e i sogni di inizio stagione. Domenica faremo tutto per vincere, ma ragionando, senza fare come dopo il primo gol subito a Roma, quando la squadra frustrata ha perso di lucidità”. Per l’ex clivense l’unico obiettivo ora è ottenere la salvezza, e a chi lo punzecchia sulle numerose partite viste dalla panchina risponde che non ha intenzione di pensarci ora, perché contano solo queste ultime tre partite. “È fondamentale lo stato psicologico – spiega – perché dalla sconfitta di Cagliari abbiamo subito un vero e proprio trauma. La sfortunatissima sconfitta con l’Udinese e quella patita col Milan ci hanno dato il colpo di grazia. Nell’ultimo mese non siamo poi stati più capaci di reagire dopo un gol subito. Le prestazioni con l’Inter e con la Roma, tolto quel terribile quarto d’ora di amnesia, devono essere il punto da cui partire per fare bene domenica e salvarci”. “Purtroppo il campionato è andato così, io dissi a Malles che eravamo una squadra che valeva dall’ottavo al dodicesimo posto. Siamo un po’ più giù, dobbiamo comportarci di conseguenza”.PSICOLOGIA. L’aspetto psicologico è fondamentale, per “Genio” è importante anche il ruolo dell’allenatore, al quale spetta il compito di interpretare la psicologia di ogni giocatore e mandare in campo quelli più motivati e pronti a far meglio. “Con il cambio di allenatore abbiamo ritrovato la serenità e il sostegno dei tifosi – racconta – e noi cercheremo di non deluderli ancora. Anche noi avremmo aspirato a ben altre posizioni di classifica, ma purtroppo ora dobbiamo pensare solo a mantenere questa categoria, che sarebbe già un risultato fondamentale. So che i tifosi saranno dalla nostra parte, noi dovremo spingerli a sostenerci ancora di più”.CAIRO. Urbano Cairo ha sempre sostenuto la squadra, e per Corini questo è un atteggiamento che va meritato. “Il presidente ci ha sempre difesi – continua – e di questo lo ringraziamo, ma spetta a noi ripagarlo sul campo e con lui tutti i tifosi. Abbiamo avuto sfortuna, ma la sfortuna bisogna anche andarla a prendere, e noi finora non l’abbiamo fatto sempre”. Il granata glissa sul confronto con Zamparini, “hanno caratteri diversi” risponde.SUPERGA. “Per noi è motivo d’orgoglio rappresentare una squadra con questa storia – spiega Corini in merito alla messa di domani a Superga – e lo è ancora di più in un momento come questo. Sono già stato su a Superga quest’anno per conto mio, perché sono sempre molto curioso. Qui si percepisce un certo spirito di appartenenza che viene fuori in occasioni come questa del 4 maggio. Chi passa dal Toro resta segnato proprio per questo motivo. Abbiamo la fortuna di giocare per il Toro con la possibilità di mantenerlo in serie A”. “Quando voglio sapere qualcosa sul passato chiedo a Jimmy Fontana, è lui la memoria storica della squadra”. Qualcuno, data la sua lunga esperienza con nove squadre e 25 allenatori, gli chiede se valeva la pena venire qui al Torino. “Ne valeva la pena perché è una squadra importante e, come già detto, c’è un grande senso di appartenenza” risponde.ROSINA. “Alessandro in questa stagione è cresciuto molto – dice Corini – ed ora si trova su un piano diverso rispetto a un anno fa. Ho notato che qui le persone si affezionano molto a due tipi di giocatore: il giovane e il mediano che recupera i palloni a centrocampo. Ora da lui, dopo la convocazione in Nazionale e dopo il rinnovo del contratto, i tifosi si aspettano molte cose in più, come è giusto che sia. Crescendo capirà come mettere in evidenza le proprie qualità che, secondo me, sono enormi”.NAPOLI. Il discorso va verso la conclusione con un accenno più specifico al Napoli, squadra dove Corini ha giocato circa 15 anni fa. “Napoli è una piazza incredibile – racconta – perché è enorme e, quando ci giocai, era reduce dal Napoli vero, quello di Maradona e degli scudetti. Purtroppo per me si è trattata di un’occasione sprecata e di un’annata difficile, poiché stetti per lungo tempo fuori dal campo a causa della pubalgia”. “Vincere con un mio gol? Magari! Ventola mi ha detto che domenica verrà a vederci anche suo figlio. L’ultima volta che ci ha seguito dallo stadio è stata con la Sampdoria in casa. Non credo ai segni del destino, però…”.NOVELLINO. In una recente intervista, l’ex allenatore granata ha dichiarato di essere stato “accecato dall’amore per il Toro”, che non gli avrebbe permesso di lavorare con lucidità facendogli sfuggire di mano la situazione. “Se Novellino ha detto quelle cose – commenta Corini – è perché le pensa, lo conosco. Mi spiace che sia andata così”.Piccola curiosità. Mister De Biasi, in occasione della messa di domani, farà vedere alla squadra un film sul Grande Torino, questa sera. Probabile che la scelta ricadrà sulla fiction Rai trasmessa qualche anno fa, la quale ha riscosso grande successo e approvazione nel mondo granata.
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