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Palladino riprende Juric. Ma il Toro è guarito ed è tornato dominante nel gioco

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Il confronto tra i due "discepoli" di Gian Piero Gasperini: Palladino elogia il collega Juric al triplice fischio
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

"Oggi è stato più bravo di me il mio amico Ivan: è venuto a Monza a fare una grande partita". Il confronto allenatori dopo la sfida tra Monza e Torino di sabato 11 novembre non può che partire da quest'affermazione, non scontata nel mondo del pallone, di Raffaele Palladino, tecnico dei brianzoli. I due allenatori sono entrambi "discepoli" di Gian Piero Gasperini, anche se entrambi stanno cercando di sviluppare un calcio leggermente differente rispetto alla loro stella cometa. I principi sono i medesimi, le applicazioni pratiche un po' diverse. Ivan Juric, tra l'altro, ha dimostrato nelle ultime settimane di aver trovato anche una variabile nelle difficoltà e il 3-5-2 sta effettivamente facendo esprimere meglio il Torino. Come ipotizzato già dopo il derby della Mole sulle colonne di Toro News, il nuovo modulo ben si adatta alla rosa a disposizione del croato in questo 2023/2024 e gli interpreti, a turno, si stanno riprendendo. A Monza, ad esempio, è stata la volta di Ivan Ilic, che ha sfornato la miglior prestazione della sua annata. Insomma, la crescita del Torino sta passando attraverso la crescita dei suoi singoli attraverso un'applicazione pratica dei principi immutabili del gioco di Juric (figli degli insegnamenti di Gasperini) un po' differenti rispetto ai primi due anni e mezzo sotto la Mole. Come accaduto con il Frosinone in Coppa Italia e con il Sassuolo in Serie A, i granata anche in Brianza si sono dimostrati superiori all'avversario e Palladino non ha potuto far altro che ammetterlo, sottolineando che il pareggio rappresenta un punto guadagnato dal suo Monza piuttosto che due persi.

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Il Torino è tornato intenso e aggressivo: il Monza ha sofferto

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I rammarichi stanno infatti tutti in casa Torino, anche perché le decisioni del direttore di gara Doveri non sono state ineccepibili e hanno svantaggiato il club piemontese. "Merito al Torino, ci hanno messo in difficoltà sul profilo dell’aggressività e dell’intensità. Sapevamo che sono intensi e fisici e ci hanno tolto la nostra qualità migliore che è il palleggio" ha aggiunto Palladino. Aggressività e intensità: due cardini del Torino di Juric si sono rivisti prepotentemente a Monza ostacolando i brianzoli nel loro palleggio e limitando la loro qualità. Nelle analisi delle partite granata sta quindi lentamente tornando uno dei verbi chiave della stagione 2022/2023, ovvero dominare. Il Torino, tante e tante volte, nella scorsa annata, grazie anche alle qualità in mezzo al campo di Ricci e Ilic, ha dominato dal punto di vista del gioco l'avversario, poi non sempre i risultati sono stati lo specchio della prestazione. Nei primi due mesi abbondanti di quest'annata, invece, il Torino non era mai apparso in grado di dominare l'altra squadra, anzi è capitato il contrario (l'esempio eclatante è stato quello di San Siro con il Milan). Dominando, il Torino è tornato anche a produrre opportunità offensive, quelle che erano invece mancate clamorosamente a settembre e ottobre. Tutto questo è stato motivato da Juric non soltanto con discorsi tattici e tecnici, ma anche di impegno, di dedizione e di compattezza del gruppo.

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Bondo scherma Vlasic, altro cambio obbligato per Juric nel primo tempo

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"Perdi il 5% qui, il 10% lì, e per una squadra come il Toro non è possibile. Abbiamo cambiato le cose dando più poteri a ragazzi con valori umani e ora da un mese vedo grande partecipazione" ha evidenziato il tecnico croato. Tra l'altro, per la seconda partita di fila Juric è stato costretto a effettuare un cambio obbligato nel corso del primo tempo perdendo uno slot e una sostituzione. Ha inserito Gineitis per l'infortunato Linetty. Contro il Sassuolo il problema era stato addirittura plurimo. In realtà, durante la ripresa Juric ha dovuto togliere anche Rodriguez, recuperato all'ultimo minuto, perché l'elvetico era impossibilitato a giocare 90 minuti. Le sostituzioni non hanno inciso più del dovuto nell'andamento del match, anche se l'errore sul gol dell'1 a 1 è stato commesso proprio da Gineitis. Dal punto di vista tattico un'ultima annotazione la merita il giovane Bondo, il quale ha schermato nel migliore dei modi Vlasic, schierato nuovamente come mezz'ala di destra. Il croato non è stato scintillante ma ha dimostrato che può essere una valida alternativa in quella zona del campo con il centrocampo a cinque. Il Torino, perciò, è uscito da Monza con un solo punto ma con molte nuove consapevolezze e la strada imboccata sembra proprio quella giusta.

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