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"Un controllo dolcissimo che addomestica un lancio di trenta metri, una sgommata che lascia sul posto il terzino avversario. M'baye Niang ha già fatto intravedere, a Benevento, qualche sprazzo della sue potenzialità da campione, che forse non sono ancora state del tutto espresse in Italia. Era il giocatore più atteso, all'esordio con la maglia granata da lui tanto voluta. Mihajlovic lo ha subito schierato titolare, pur sapendo che non fosse nelle migliori condizioni, dimostrando quanto punti su di lui. Non ha inciso sulla partita come tutti speravano, e ha perso qualche pallone di troppo (ben sei, il peggior granata), come dimostrano le statistiche. Particolare rammarico, poi, per quell'occasione mancata nella ripresa, quando avrebbe potuto comodamente concludere di testa verso la porta invece di tentare un improbabile stop con il petto.
Niang in Benevento-Torino | |
Minuti giocati | 73 |
Occasioni da gol | 2 |
Tiri in porta | 0 |
Cross | 0 |
Palle perse | 6 |
Ma Niang va aspettato, come è giusto che sia. Arrivato al Torino da dieci giorni dopo una fase finale di agosto particolarmente travagliata, deve raggiungere la forma fisica migliore ed entrare nei meccanismi della squadra. Lui ha voluto fermamente il Toro e il Toro ha fermamente voluto lui, come dimostra la spesa globale di cui il club si è fatto carico per il suo cartellino (approssimazione a 15 milioni).
L'acquisto più pagato della storia del Torino di Cairo, che con Mihajlovic in Italia ha fatto vedere le cose migliori, ha la missione di esplodere una volta per tutte e il naturale carico di pressione sulle spalle causato dal suo costo. Pressione che va accettata con maturità e aspettative che verranno soddisfatte se ci sarà la voglia di mettersi in discussione, a disposizione di uno spogliatoio solido come quello granata. Niang è una sfida per il Torino, ma principalmente per se stesso. La Sampdoria è nel mirino, per dimostrare passi in avanti.
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