Un nome che solletica non poco il direttore sportivo granata in caso di addio da parte di Ventura è quello di Sinisa Mihajlovic, ex allenatore del Milan con la voglia di tornare subito a giocarsi il massimo campionato ripartendo da una panchina prestigiosa come quella granata.
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Panchina Toro: ingaggio e “progetto”, Mihajlovic pronto ad accettare. Ma Ventura…
Tra il dire e il fare, però, c’è in mezzo un abisso. Mihajlovic è un nome che piace, e non poco, ma gli ostacoli che separano un ipotetico matrimonio tra il tecnico serbo e i granata sono molti ed importanti. Prima di tutto, c’è un ingaggio da limare: l’ex blucerchiato è legato da un contratto con il Milan da circa 2 milioni di euro l’anno. Troppi per il club di Via Arcivescovado, poi occorre sottolineare il 'progetto' del Torino che non cambierà in base alle richieste dell'eventuale nuovo allenatore: produrre talenti in casa che portino risultati sportivi ed economici.
Sinora Mihajlovic, diversamente da Ventura, non è mai stato il tipo di allenatore che si presta volentieri a lavorare su giocatori per ottenere plusvalenze continue. Il serbo, infatti, storicamente, non accetta smantellamenti in nome del bilancio, e il caso emblematico di questa filosofia del serbo è rappresentata dalla rottura avuta con la Sampdoria un anno fa, quando Ferrero decise di lasciar partire Gabbiadini per fare cassa, per altro a metà stagione.
Dall'altro lato però, c'è la ferma intenzione del tecnico di rilanciarsi: proprio per questo il serbo sarebbe pronto a sposare la causa granata. Sì all'ingaggio più contenuto, sì al progetto societario, nell'ottica di ripartire e fare bene. Per questo Mihajlovic sarebbe stuzzicato dall'ipotesi di vincolarsi per due anni e poi rivedere il tutto a bocce ferme.
Lorenzo Bonansea
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