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di Danilo Gobetto
Una squadra concreta, nel gioco e nei risultati, non può prescindere da una ferrea difesa, vero e proprio punto di partenza per...
"di Danilo Gobetto
"Una squadra concreta, nel gioco e nei risultati, non può prescindere da una ferrea difesa, vero e proprio punto di partenza per costruire e basare le proprie fortune. Ne sa qualcosa Walter Novellino, storicamente associato alla capcità di disegnare delle formazioni difensivamente qualitative e che ora, con il suo Torino, ha trovato il suo ennesimo, prezioso baluardo per continuare la sua proverbiale caratteristica da allenatore. Il giocatore più consistente del pacchetto arretrato granata si chiama Paolo Hernan Dellafiore. Arrivato dal Palermo a fari spenti, giusto poco prima della chiusura della campagna acquisti, il difensore originario di Buenos Aires è riuscito nonostante le prime tiepide reazioni dell’ambiente circostante, ad inserirsi immediatamente nel gruppo e negli schemi tattici del mister, ritagliandosi (da subito) un ruolo di pedina fondamentale nel reparto difensivo. Eppure, il suo primo scampolo di partita, contro la Reggina nell’esordio casalingo della squadra granata, era stato salutato con indifferenza e un po’ di perplessità per quel maldestro intervento di respinta sulla linea, costato il gol del pareggio ospite. Da lì, però, le prestazioni del giovane difensore granata sono migliorate con il passare delle domeniche. Il battesimo del fuoco alla terza giornata, con l’ingresso in campo dal primo minuto proprio contro la sua ex squadra, quella che per tutta l’estate l’aveva visto allenarsi nella preparazione precampionato, ha dato il via alla definitiva consacrazione del giocatore. Annullato Miccoli, con una partita perfetta per velocità e tempismo, il cammino del granata non ha più conosciuto battute d’arresto. Dellafiore risulta quasi sempre uno dei migliori in campo al punto da essere considerato l’elemento indispensabile da schierare al centro della difesa, grazie al suo dinamismo, la sua capacità di arrivare sempre in anticipo sull’avversario, riuscendo ad annullare l’attaccante che gli gravita intorno. Caratteristiche che ora servono per arginare la prossima avversaria, il Catania, formazione coriacea che viene a Torino per provare il colpaccio. L’attacco a tre, infatti, con Martinez, Mascara e Spinesi, può davvero risultare letale per le difese avversarie. Occorre prestare grande attenzione e farsi trovare pronti in ogni situazione di gioco anche perché, lo spauracchio Spinesi sembra aver ritrovato quella lucidità sotto misura che lo aveva contraddistinto nelle precedenti stagioni. A Dellafiore, dunque, il compito di annullare il centravanti siciiliano, prima esigenza di un reparto che dovrà necessariamente fornire all’esordiente Fontana e a tutto il gruppo quella sicurezza indispensabile per costruire, dalla linee arretrate, una buona gara.
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