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PARMA, ITALY - JANUARY 03: Yann Karamoh of Parma (L) looks to break past Bremer of Torino (R) during the Serie A match between Parma Calcio and Torino FC at Stadio Ennio Tardini on January 03, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Decifrare il Parma in questa stagione non è semplice. Il punto di forza dei ducali è certamente stato il centrocampo che anche sotto porta ha garantito una certa quantità. Nelle altre zone del campo, invece, gli emiliani hanno lasciato parecchio a desiderare sia con Fabio Liverani che ora con Roberto D'Aversa. Il Torino sarà chiamato a vincere. Qualsiasi altro risultato sarà accolto negativamente dall'ambiente granata. La difficoltà principale risiede nel fatto che mancheranno i due giocatori più qualitativi della metà campo del Torino (Mandragora e Verdi). Potrebbe quindi mancare un po' di collegamento tra centrocampo e attacco nella zone centrale, dunque fondamentale per la squadra di Davide Nicola sarà sfruttare a dovere le corsie laterali del campo. Anche traversoni e calci piazzati avranno indubbiamente un peso specifico significativo contro un avversario abituato a incassare tanti, troppi gol (70 in 33 gare, più di 2 in media a partita). Il Torino, tra l’altro, con i suoi 10 timbri è terzo in Serie A per reti di testa dietro solamente a Inter e Juventus.
ERRORI GRATUITI - Le distrazioni sono sempre dietro l'angolo nel Parma e nella sua retroguardia. Il Torino dovrà essere cinico (di più rispetto alla trasferta di Bologna), ma dovrà provare a costruire palle gol come avvenuto contro la Roma e lo stesso Bologna. Il Parma concederà sicuramente più pertugi, anche perché arriverà sotto la Mole senza più niente da perdere, e i granata dovranno approfittarne. Ad esempio, la giocata in verticale (anche scavalcando il centrocampo) quando sarà il Parma ad alzare il proprio baricentro potrebbe donare parecchi metri in campo aperto alle punte granata. Gli attaccanti granata, pertanto, saranno chiamati a dettare un po’ più del solito la profondità. Cogliere l'attimo sarà decisivo, soprattutto per sbloccare il match e indirizzarlo nei binari giusti.
BARICENTRO - Il Parma con il suo 4-3-3 tende a prendere l’avversario alto, ma troppo spesso la pressione portata non è delle più efficaci e una volta elusa si può galoppare negli spazi lasciati dagli emiliani. Le difficoltà in fase offensiva del Parma sono testimoniate dai numeri. La formazione di D’Aversa ha il peggior attacco del torneo con soli 36 gol, 6 dei quali di testa. I crociati lavorano molto sulle fasce, sfruttando l’apporto dei due laterali difensivi e delle due ali. Inibire possibili superiorità numeriche esternamente in fase di non possesso sarà importante per il Torino per non rischiare in modo eccessivo. La filosofia di D’Aversa, anche in un periodo complicato, non è venuta meno. Il Parma tende a tenere il pallone tra i piedi e a costruire dal basso, ma fatica tantissimo a inventare la giocata nella trequarti avversaria. D’altro canto il Parma è undicesimo per possesso palla medio a gara, ma è terzultimo per minuti con la sfera tra i piedi nella metà campo rivale (appena 9’44”, peggio solo Crotone e Benevento).
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