toro

Partenza sprint

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

 

Sei punti in due giornate era preventivabile, anche se non certo, prima dell’inizio del campionato. Un po’ mero era ipotizzare di essere al comando con il...

di Edoardo Blandino

"Sei punti in due giornate era preventivabile, anche se non certo, prima dell’inizio del campionato. Un po’ mero era ipotizzare di essere al comando con il Frosinone già dopo due soli turni a due lunghezze dalla Reggina e tre dal Lecce. Ma nessuno si lamenta di questo inizio di stagione, anzi… Il Toro ha bene figurato e impressionato nei primi 180 minuti di campionato: sei gol fatti e zero subiti, molte occasioni create, pochi pericoli corsi e tante belle idee. Il merito di tutto questo va equamente condiviso tra giocatori e staff tecnico. Perché se è vero che i giocatori hanno messo un impegno difficilmente riscontrabile la scorsa stagione, è altrettanto vero che sono stati Colantuono e i suoi ad inculcare questa voglia di fare bene nelle teste dei ragazzi. Ed è qui che si vede la mano del tecnico. La rosa è indubbiamente di alto livello per una cadetteria, ma ciò non significa automaticamente vincere le partite con un ampio scarto. In questo campionato la preparazione fisica e l’agonismo contano ancora di più che in Serie A. La tecnica è un’ottima compagna di viaggio, ma se non è supportata da tanta corsa e tanta fisicità non è in grado di farti vincere da sola una partita. Lo si è visto bene contro l’Empoli. Il Torino è venuto fuori alla distanza, quando l’Empoli ha abbassato i ritmi ed il pressing non era più continuo come nei primi minuti. Ma Colantuono non è stato bravo solo a preparare la squadra e metterla in campo, il suo più grande merito è stato quello di far calare ogni componente della rosa nella nuova realtà di B. Non sappiamo se sia stato facile far accettare questo campionato a gente del livello di Bianchi, Di Michele o Sereni, però lui ci è riuscito. Non solo, sta inculcando in tutti i giocatori la mentalità vincente. Lasciando stare le frasi fatte proclamate da qualcuno del tipo: «Vincere aiuta a vincere», il tecnico romano ha messo immediatamente le cose in chiaro: finita una partita si pensa subito a quella dopo. Non serve gongolare o autofesteggiarsi, bisogna guardare avanti all’impegno successivo. La squadra lo ha capito e dopo il match di Grosseto ha affrontato l’Empoli rifilando un secco 3-0 anche a loro. Adesso tocca al Brescia.