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Patrizio Sala a TN: “È il momento di capire se Cairo è pronto ad assecondare Juric”
Quando si scomoda un eroe dell’ultimo scudetto del Torino, bisogna sempre prestare grande attenzione alle sue risposte perché valgono qualcosina in più dell’ordinario. Su Toro News in esclusiva interviene Patrizio Sala, vincitore del campionato 1975/1976 con i granata. Ma Patrizio lega il proprio nome anche al Monza, società in pressing sull’attuale capitano del Toro Andrea Belotti.
Buongiorno Patrizio, un giudizio sulla stagione del Torino?
“Una buona annata. Tutto sommato una squadra che negli ultimi due anni si era salvata all’ultimo respiro si è resa protagonista in questa stagione di una cavalcata importante caratterizzata da un’impronta importante. Il Toro è stato aggressivo e mi è piaciuto”.
Promosso quindi il progetto Ivan Juric?
“Scontato dire che Juric è promosso. Ha mantenuto agevolmente la categoria, ha disputato un buon campionato e ha fatto crescere alcuni giocatori che fino all’anno prima non erano al centro dell’attenzione, vedi Lukic e Bremer. Non c’è stato soltanto il bel gioco, ma c’è stata anche la crescita dei giocatori”.
Come può salire un altro gradino il Torino nella prossima annata?
“In alcune partite il Toro avrebbe meritato qualcosa in più, ma per progredire ulteriormente servono giocatori più forti di quelli che hanno composto la rosa 2021/2022. Ad esempio servirà un attaccante in grado di prendere il posto di Belotti, se quest’ultimo dovesse andare via. Bisogna trovare almeno quattro giocatori di qualità importante per avvicinarsi alla quota europea”.
In che zone del campo?
“Direi, come detto, un attaccante al posto di Belotti se dovesse salutare e poi un difensore centrale al posto di Bremer, se, come sembra, anche il brasiliano andrà via. E poi direi che servono due colpi uno sulla trequarti e uno sugli esterni. A questi quattro elementi se ne dovranno aggiungere altri magari di prospettiva”.
Domanda complicata: un rinforzo potrebbe essere Simone Verdi?
“Verdi deve avere fiducia, un po’ come tutti. A Salerno ha trovato Nicola che gli ha dato tanta fiducia e ha fatto bene. È complicata la mente di un giocatore e bisogna comprendere se avrà la fiducia dell’ambiente Toro. Penso comunque che la fiducia bisogna guadagnarsela”.
Ha parlato di Belotti: lo vedrebbe bene nel Monza, società nella quale lei è cresciuto?
“Credo che Belotti sia nelle corde di una società che ha ambizioni e ha conquistato per la prima volta la Serie A. Il Monza ha al comando due persone competenti e munite di ottimi mezzi finanziari. Prendere Belotti sarebbe un grande colpo. Io sono di Monza, sono nato calcisticamente al Monza e quindi un po’ mi auguro che si compia questo passaggio. Tutto però dipenderà da Belotti”.
E Joao Pedro in granata la convincerebbe?
“Non come prima punta, ma come uomo dietro l’attaccante. Potrebbe essere un perfetto interprete della trequarti di Juric”.
Non ha parlato di portieri: la coppia serbo-albanese l’ha convinta?
“Si può andare avanti con la coppia Milinkovic-Savic e Berisha. Sono due portieri che ci stanno entrambi, uno è un po’ più bravo dell’altro. Non credo che il Toro dovrà attingere dal mercato per i portieri”.
Infine, una domanda sulla presidenza: con Juric è ripartito anche Urbano Cairo?
“Penso che la linea Juric sia chiara a tutti, ora bisogna capire se anche chi deve prendere in mano il portafoglio è pronto ad assecondare le idee dell’allenatore. Juric vuole giocatori di qualità per alzare l’asticella, se Cairo lo accontenterà sarò contento anch’io. Bisogna attendere le prossime mosse per emettere un giudizio”.
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