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Pedersen si presenta: “Nelle giovanili facevo l’attaccante, vi racconto Haaland”

Redazione Toro News

L'esperienza con il Feyenoord è stata una delle migliori per il calciatore classe 2000: "Mi ricordo la vittoria del campionato olandese con il Feyenoord, è stato il mio successo più grande in carriera. È stato molto complicato anche perché ci sono giocatori molto importanti che fanno carriere prestigiose ma senza vincere un trofeo. Essere in testa vuol dire difendere da tutti la tua posizione, come se tutti volessero sottrarti qualcosa e bisogna avere grande concentrazione e mentalità. Mi porterà sempre dietro questa esperienza di campione al Feyenoord".

Pedersen si trova molto a Torino e apprezza la città: "La città di Torino è molto più grande di Modena dove vivevo l'anno scorso, ci sono molte più persone. La città è molto bella con grande storia e architettura però non troppo grande o affollata, a me non è mai piaciuto vivere in posti troppo trafficati dove devo aspettare molto ad ogni semaforo".

Per diventare un calciatore professionista l'esterno destro ha dovuto fare molti sacrifici fin da giovane: "La mia famiglia mi ha sempre supportato molto, sono dovuto andare via di casa a 15 anni per andare in una scuola sportiva e non è stato facile. Mio padre è stato il mio allenatore di calcio da quando avevo 6 anni fino ai 15, mia madre invece era sempre la parte più amorevole a cui chiedo qualcosa quando ho voglia di ricevere risposte positive. Mio padre invece lo sento quando voglio risposte più dirette (ride, ndr)".

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