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di Edoardo Blandino
Non ha ancora segnato in campionato e sicuramente cercherà in tutti modi di sbloccarsi questa sera contro il Torino, sua ex squadra. Sergio Pellissier, 29 anni nato ad Aosta,...
di Edoardo Blandino
Non ha ancora segnato in campionato e sicuramente cercherà in tutti modi di sbloccarsi questa sera contro il Torino, sua ex squadra. Sergio Pellissier, 29 anni nato ad Aosta, è cresciuto calcisticamente con la maglia granata addosso. Ha scalato tutte le trafile delle giovanili, fino ad arrivare in prima squadra. Ma, come è noto, proprio l’ultimo salto è quello più difficile e sfondare nel club in cui si è giocato tutta la vita diventa molto complicato: ci vuole un misto di maturità, fiducia dell’ambiente, affiatamento con i compagni e soprattutto tanta fortuna. Più facile migrare in altri lidi, dove la novità è ben vista e l’entusiasmo intorno a te è ancora alle stelle. Ma per Pellissier cambiare maglia è stato un duro colpo. Tanti anni con una sola divisa addosso forgiano chiunque ed il granata ha un fascino calamitante da cui è difficile staccarsi. Il valdostano ci teneva molto a quei colori e sperava con tutto il cuore di poter entrare a far parte, in qualche modo, della storia gloriosa del club. Purtroppo la dirigenza di allora non fu dello stesso parere: non ritenne il giocatore idoneo per le strategie societarie e lo dirottò a Varese. Da quel momento in poi si chiuse il rapporto con il Torino. Pellissier tentò la fortuna per la propria strada e trovò a Chievo la sua isola felice. Dal 2002 fa parte in pianta stabile della formazione clivense di cui è diventato capocannoniere in A e capitano. È un attaccante rapido e con un discreto fiuto del gol, ad una buona reattività abbina un bel senso del gioco. Ma le sue doti migliori sono quelle che colpiscono fuori dal terreno di gioco. Come si capisce dalla sua storia Pellissier è un Uomo che bada più agli affetti che hai soldi. La riconoscenza è sacra ed è per quel motivo che l’anno scorso ha accettato di scendere in B con i gialloblu. Erano giunte al suo procuratore delle offerte molto interessanti, sia dall’Italia che dall’estero. Alcune erano estremamente allettanti dal punto di vista finanziario, ma alla fine Pellissier ha scelto con il cuore. Il Chievo lo ha reso famoso e con il Chievo era giusto rimanere.
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