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"Partiamo dalle cose certe: Daniele Baselli, per questo Torino, è fondamentale, essendo l'unico centrocampista in rosa ad avere nei propri piedi quella che si chiama qualità calcistica allo stato puro. Lo ha dimostrato parecchie volte: tecnica di base sopraffina e superiore visione di gioco sono doti innate. Che però Daniele non ha ancora trovato il modo di sfruttare appieno. Perchè il Baselli di oggi non arriva al 50% di quello che è il suo potenziale. Il vero Baselli non è e non può essere quello che si fa mettere i piedi in testa da Kessie senza colpo ferire, quello che si deprime dopo aver sbagliato una ripartenza contro l'Empoli, quello che non riesce nemmeno ad entrare in partita contro un centrocampo di onesti calciatori ma nulla più come quelli del Pescara.
"Mihajlovic lo sa ed è ben determinato nel cercare di arrivare a far esplodere Baselli per quelle che sono le sue qualità tecniche. Il compito di un allenatore del resto è proprio quello di tirare fuori il meglio dal materiale che ha a disposizione. Un compito che diventa dovere morale, se il materiale è di finissima qualità. Nella serata dell'Adriatico, Mihajlovic ha deciso di cambiare approccio con Daniele Baselli. Era il 72', quando prima lo ha tirato fuori dal campo apostrofandolo non esattamente con parole di stima (e le immagini televisive hanno fatto intendere che qualche parolina indietro gli sia tornata). Poi, nel post-partita, a domanda precisa ha risposto in maniera caustica: "E' ora che Baselli tiri fuori le p., se le ha. E' il primo bergamasco moscio che conosco. Ha una qualità incredibile ma non ha il fuoco negli occhi e senza quello non si va da nessuna parte, è ora che lo capisca".
"Aldilà dell'alterco con toni anche esagerati, che Baselli pecchi di cattiveria agonistica è fuor di dubbio. Chè cattiveria agonistica non vuol dire fare due fallacci in venti minuti e lasciare la squadra in dieci, ma migliorare nelle piccole cose che servono: come il rincorrere un pallone dopo che lo si è perso, il non deprimersi al primo errore, il "pensare positivo" dal punto di vista della lettura delle azioni, facendo quella corsa in più perchè chissà, forse il pallone potrebbe arrivare proprio lì. Mihajlovic ha deciso di farlo capire a Baselli in modo diverso: non più con un atteggiamento iper-protettivo, ma mettendolo "spalle al muro". Chissà che non possa essere questo il metodo più efficace per pungolare Baselli: un ragazzo forse "troppo buono", ma che ha una classe pura. E che va recuperato per quelle che sono le sue qualità, per il bene del Torino e di tutto il calcio italiano.
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