Gianluca Petrachi: ai tempi centrocampista di fascia, oggi uno dei direttori sportivi più giovani e preparati del panorama nazionale.
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Petrachi: il diesse dalle uova d’oro che Cairo si tiene stretto. Voto: 7.5
In estate, per l'ennesima volta da quando è qui al Torino, gli vengono messe in mano diverse patate bollenti: Darmian, Glik, Maksimovic, Maxi Lopez, Bruno Peres e pure lo stesso Ventura. Tutti con la valigia in mano e pronti a partire, secondo la critica. Pronti a restare, secondo lui.
E se per "San Matteo" c'è stato poco o nulla da fare - il ragazzo doveva partire, per il suo bene e per il bene del Torino -, per gli altri il direttore sportivo Petrachi ha alzato lo scudo, evitando il salasso.
Si è mosso con celerità, consegnando all'allenatore una squadra completa (escluso Belotti), in tempo per la prima parte del ritiro estivo. Ha investito i proventi della cessione di Darmian in coloro i quali sono ancora oggi considerati tra i migliori giovani del panorama nazionale.
Quindi un'estate intera dedicata al mercato in uscita, questo gestito alla perfezione: "l'offerta non è soddisfacente? Allora il giocatore non si muove". É successo per Maksimovic, Bruno Peres e Glik. Da quando Petrachi è al Torino, come tutti, ha commesso qualche errore. Ma ha saputo sempre rimediare, portando a casa notevoli plusvalenze.
Rispetto agli anni passati, forse, il lavoro in estate è stato un po' più semplice: un conto è comprare 16 giocatori con 22 milioni a disposizione, un altro è inserire in rosa.
E ora arriva il bello, mentre gli altri si godono le feste, lui dovrà rimboccarsi le maniche e lavorare in vista della sessione di riparazione. Una punta e un centrocampista, questi i tasselli necessari a gennaio.
VOTO 7.5: il diesse dalle uova d'oro che Cairo si tiene stretto...
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