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Poco incisivi in attacco

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa

Non era ancora capitato che Rolando Bianchi non scendesse in campo. E solo il Giudice Sportivo avrebbe potuto fermarlo. Così è stato, e ieri per la prima volta...

"di Valentino Della Casa Non era ancora capitato che Rolando Bianchi non scendesse in campo. E solo il Giudice Sportivo avrebbe potuto fermarlo. Così è stato, e ieri per la prima volta hanno giocato insieme Pià e Arma (per lui, inoltre, esordio da titolare in granata). Qualche novità dal punto di vista tattico si è vista. Innanzitutto il brasiliano ex Napoli svariava molto più frequentemente da una parte all’altra del campo, agendo più alle spalle dell’altissimo attaccante ex Spal, piuttosto che inserendosi negli spazi. Poi Arma, che veniva cercato spesso per vie aeree (data l’altezza), ma altrettante volte sovrastato dalla fisicità dei rocciosi difensori bergamaschi (Sala e Cioffi non sono proprio esili giocatori). Infine i due esterni alti e i due bassi, che spingevano moltissimo sulle fasce (finalmente!), sovrapponendosi continuamente e arrivando spesso al cross. Un ulteriore cambiamento si è verificato quando Colantuono ha deciso di passare al 4-5-1, che diventa 4-3-3 in fase offensiva, con i due attaccanti esterni (Leon e Gasbarroni) che si cercavano spesso da una parte all’altra del campo e con Arma che si dimostrava un buon contropiedista (nonostante l’occasione poi sciupata). È forse questa una particolarità dell’attaccante voluto da Foschi quest’estate: a differenza di Bianchi, infatti (più uomo d’area), Arma da attaccante atipico, è piuttosto rapido, riuscendo quindi ad farsi trovare meglio preparato in caso di contropiede. Tuttavia è mancata quella incisività necessaria che il capitano riesce spesso a dare, non a caso il Toro è riuscito a segnare solo su rigore. Non deve essere, però, una bocciatura per Arma (e per i suoi compagni, perché la fase offensiva non coincide con un solo giocatore). Ad ogni modo, la punta può e deve sicuramente migliorare (anche in carattere, ci vuole forse più aggressività), ma è comunque spesso riuscita a tenere alta la squadra nei momenti più delicati del match. E non è cosa da poco.

(Foto: M. Dreosti)