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Quattro toscane per quattro settimane. Due in Coppa e due in campionato, il primo segmento della stagione 2009-2010 per il Torino passa dal Granducato, non dalla nobile Firenze ma -esclusa Livorno- da quella che può...
"Quattro toscane per quattro settimane. Due in Coppa e due in campionato, il primo segmento della stagione 2009-2010 per il Torino passa dal Granducato, non dalla nobile Firenze ma -esclusa Livorno- da quella che può essere considerata la “provincia” della terra degli Etruschi.Domani, la discesa a Livorno, laddove un anno fa o poco più Rosina metteva in rete il gol della salvezza per l’esultanza di De Biasi. Sembra passato un secolo, ora i granata provengono dalla gara contro la prima della serie delle quattro, ossia il Figline (località del Valdarno, provincia di Arezzo), e sarebbe stato difficile, tempo addietro, pensare che mai ci sarebbe stata una simile sfida.
"Una settimana dopo inizierà il campionato, e sarà ancora nella medesima regione, a Grosseto, per un’altra sfida inedita. La formazione che Gustinetti ha portato a toccare il sogno Serie A affronterà i granata in quello che sarà anche il battesimo assoluto per i campionati professionistici in Italia, di venerdì sera, e lo farà con l’intenzione di ottenere subito un risultato che avrebbe un prestigio storico, per una realtà come quella grossetana; realtà, questa, dalla quale Colantuono mette in guardia, perché spesso il Torino (proprio per il nome che porta) si troverà ad affrontarla, quando andrà a giocare sui campi di società quali Frosinone, Gallipoli, Sassuolo…
"Ultima del poker toscano, l’Empoli, prima partita giocata davvero a casa propria (dopo due trasferte “vere” e una per modo di dire, ad Ivrea), gara che due stagioni fa si disputava in Serie A.Un secondo turno di Coppa contro una formazione della massima categoria, un trittico d’avvio campionato contro le tre eliminate durante i play-off nell’ultima stagione, insomma una partenza difficile da affrontare soprattutto con intelligenza, perché di “partenza sprint” i tifosi granata non vogliono proprio più sentir parlare. Ci vorranno saggezza e calma, ci vorranno le virtù dei forti, per pensare che le vittorie che (malauguratamente) dovessero sfuggire all’inizio, arriveranno numerose quando la condizione atletica, secondo programma di Colantuono, avrà portato il Torino al top.
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