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Portieri e rinvii: anno 2

Redazione Toro News

L’anno scorso scattava la tachicardia ogniqualvolta qualche difensore si accingeva a passare la palla all’estremo difensore. Rubinho è stato beccato più e più volte dallo stadio e dallo stesso Lerda a causa dei...

L’anno scorso scattava la tachicardia ogniqualvolta qualche difensore si accingeva a passare la palla all’estremo difensore. Rubinho è stato beccato più e più volte dallo stadio e dallo stesso Lerda a causa dei suoi rinvii sbilenchi e della scarsissima precisione.

Quest’anno Ventura aveva espressamente richiesto un portiere abile con i piedi e, arrivato Coppola nessuno ha avuto molto da ridire. Sennonché, alla prima partita casalinga, l’atteggiamento del portiere nel momento in cui aveva il pallone tra i piedi ha destato alcune perplessità.

Fortunatamente non siamo ricapiti nell’incubo dei rinvii maldestri “alla Rubinho”, anzi sotto il punto di vista della precisione si ha poco da obiettare. È infatti proprio da un lancio di Coppola che nasce l’azione del gol di Sgrigna.

Tuttavia ciò che ha spazientito lo stadio è stata la titubanza, l’impressione che il portiere partenopeo non sapesse bene a chi dare il pallone. Anche dopo aver subito il pareggio, nel classico momento da “palla in mezzo”, l’estremo difensore ha atteso qualche secondo di troppo strappando parecchi urlacci a diversi tifosi.

Le ipotesi sono diverse: o l’attesa è una precisa indicazione di Ventura che vuole far scoprire gli avversari obbligandoli a pressare più alto senza sprecare il pallone per colpa di rinvii affrettati (quasi certo), o i compagni di squadra impiegano troppo tempo a farsi trovare liberi (dato di fatto), o Coppola deve ancora prendere confidenza con una tattica che lo vede spesso coinvolto nell’inizio dell’azione (probabile). In ogni caso c'è tempo per migliorare e gestire al meglio ogni situazione