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A minuti inizierà la presentazione, presso la sala stampa del centro
Sisport, del nuovo tecnico granata Giancarlo Camolese. E' arrivato ora
anche il presidente Cairo.
Entrando nel cortile antistante la
struttura d'allenamento del...
A minuti inizierà la presentazione, presso la sala stampa del centro Sisport, del nuovo tecnico granata Giancarlo Camolese. E' arrivato ora anche il presidente Cairo.Entrando nel cortile antistante la struttura d'allenamento del Torino, incontro proprio il neo-allenatore; sorridente, mi saluta con la consueta cordialità, dopo essersi "liberato" dell'amichevole abbraccio dei tifosi, che lo salutano con affetto e lo esortano a spingere i giocatori a dare ciascuno il meglio di sé, tributandogli grande fiducia. Un carico positivo, ma comunque pesante.
La conference-room è piena di rappresentanti dei media, tanto da non riuscire a contenerli tutti.In questo momento, Camolese vi fa il suo ingresso, ma per prima cosa le foto di rito.Presenti i vertici societari al gran completo: Cairo, Foschi e Pederzoli.
Apre il presidente: "Oggi non credo di dover presentare nessuno, perchè Giancarlo Camolese lo conoscete meglio di me. Un ritorno dopo sette anni al Toro, una cosa voluta fortissimamente, ho visto in lui la grande voglia di tornare al Torino. Con Foschi abbiamo ragionato bene nella serata di domenica e poi anche lunedì, come ampiamente riportato anche con un po' di fantasia, e abbiamo pensato che la persona giusta per il Toro in questo momento sia Giancarlo Camolese, e tutto è stato più veloce di quanto non possiate pensare. E' stato all'unisono il tutto, nessuna trattativa su periodi, scadenze, Camolese ha fiducia in se stesso; sono stato abituato a fare contratti un po' lunghi che però poi hanno avuto durata breve, chissà che stavolta non accada il contrario".
Continua Cairo: "Non è mai una bella cosa esonerare un mister, mi spiace averlo fatto con Novellino per la seconda volta, io lo ringrazio perchè lui ha dato il massimo, gli faccio un in bocca al lupo perchè alla sua prossima esperienza faccia bene. Dicevo, il dibattito è stato breve, perchè quando decisioni del genere le prendi in una giornata e mezza hai fatto miracoli. Rino è stato importantissimo per me, mi ha supportato in pieno, conosceva Camolese per averlo avuto con sè negli anni passati. Speriamo che il tecnico faccia bene come mi auguro, e come sono convinto".
niziano le domande, e si parte con il tecnico. Quali fattori tecnici (oltre al cuore) l'hanno convinta a tornare al Torino? Intanto, Camolese vuole salutare. "Fatemi fare prima un pensiero a Novellino. Credo che ci siano tanti elementi che influiscono sui risultati, e non intaccano il valore di un mister.Dal punto di vista tecnico, molti di voi conoscono la mia opinione, perchè l'ho già espressa: pensavo fosse attrezzata per fare un campionato tranquillo, per come l'avevo vista nelle prime partite. Perchè e per come sia andata così, solo chi è dentro lo saprà spiegare. Penso si possa arrivare all'obiettivo. Non c'è molto tempo, bisognerà essere bravi tutti quanti. Chiederò a tutti la disponibilità al sacrificio, la disponibilità ad accettare le mie decisioni, che ovviamente non accontenteranno tutti. Io voglio arrivare alla salvezza".
La prima cosa da fare? "Ricompattare il gruppo, dal punto di vista fisico. Li voglio tutti stretti, che sia per un'ora, mezz'ora o qualche minuto devono capire tutti che non saranno soli in questa voglia di arrivare alla salvezza, perchè la gente si stringerà attorno alla squadra, una società che è presente; devono capire che in tanti vogliamo raggiungere l'obiettivo". Già avuto attestati dalla piazza? "Tantissimi", risponde. "Che mi hanno anche un po' commosso; non immaginavo tanto calore sulla mia persona. Ma vorrei riversarle sui giocatori. Con loro arriviamo all'obiettivo, vorrei capissero che anche i fischi, e il disappunto, sono originati dall'affetto".
Per Cairo: testa o cuore nella scelta di Camolese? "Tanti elementi, di testa. Conosce bene l'ambiente, ed è importante, certo; ma è soprattutto un allenatore preparato, ha la capacità di gestire un gruppo, tatticamente bravo, anche per gli studi che ha fatto sa conciliare la componente atletica con quella tattica e tecnica. Poi, viene anche il cuore".
Per Camolese. Spinelli? "L'ho chiamato per ringraziarlo, belle parole le sue nei miei confronti. Ma non voglio fare lo show dei sentimenti, per cui dico che l'anno scorso mi ha fatto soffrire molto; ma Spinelli è così, un personaggio da prendere com'è, che ora si è comportato da signore, dicendomi davvero belle parole. Molti di voi hanno scritto parole di questo tenore nei miei confronti; il passato, certo, non si dimentica, ma io sono qui per costruire il futuro. Il futuro di questa squadra e società. Per farlo, so che ho queste 9 partite di tempo, e devo farlo insieme a coloro che lavoreranno con me, e la mia attenzione è su questo".
Camolese. Perchè ha accettato un contratto breve? "La prima, perchè un professionista non si mette a fare calcoli di questo genere. Poi, non mi sembrava il caso di speculare sulle difficoltà di questa società; la cosa importante sono stati l'esperienza del ds Foschi, e la stima di Cairo, che mi hanno ritenuto importante. Decisivo, questo. Poi, ci sono diversi giocatori in scadenza di contratto. Non tantissimi, ma io -visto che si parla di fiducia- chiederò molto a loro: e allora, è giusto che l'allenatore si metta al loro livello. Tante le motivazioni".
Camolese. La corsa è sul Bologna? "Io non faccio la corsa sulle altre, guardo la mia. La ricerca deve essere quella, costante, dei tre punti su ogni campo. Spero che il mio staff non faccia mai conti, dobbiamo giocarci le nostre carte partita dopo partita; ogni gara può essere quella giusta per sistemare la nostra classifica. Ci sono 9 partite; vorrei ricordare a tutti che il lavoro fatto da chi mi ha precedeuto non si butta via. Al limite, posso aggiungere qualcosa. Ad esempio, se hanno sempre giocato a 4, io cercherò di esercitarli a giocare anche a 3, perchè penso che in alcuni momenti potrà essere importante. Ma senza buttare via il lavoro fatto dagli ottimi professionisti che mi hanno preceduto".
Cairo. Perchè non prendere Camolese a Dicembre? "Pensai di dare una chance a Novellino, che è sempre stato un eccellente tecnico, tranne da noi l'anno prima. Poteva essere davvero l'anno in cui poteva dare l'accelerazione al Torino, non c'entrava nulla la motivazione economica. Camolese preso per via della contestazione? Assolutamente non c'entra nulla, la contestazione l'ho accettata perchè nel calcio accade, e capisco perfettamente le emozioni dei tifosi e il fatto che in certi momenti ci sia un senso di frustrazione che porta a dire cose, che poi magari uno si pente persino di aver detto; dico questo perchè ricevo sms di chi mi chiede di scusare quanto esternato da qualcuno, pochi peraltro. Ma la contestazione l'hanno avuta tutti, anche presidenti che qui a Torino hanno fatto molto meglio di me. Il fatto che mi abbiano contestato in una partita in cui perdevamo -peraltro meritatamente- in casa mi è dispiaciuto, però stop, cerco di migliorare la situazione, dunque".
Camolese. Porte aperte? "Oggi, i tecnici sono tutti molto gelosi del lavoro che fanno, e certo non si vuole dare vantaggi a nessuno. Poi, si può valutare di volta in volta; ma non è un grande problema, in questo momento. Il problema è la disponibilità dei giocatori, il rimetterli insieme, il recuperarli tutti, queste le priorità. Il resto lo gestiremo con la società".
Camolese. L'impresa di oggi è diversa da quella delle famose 9 partite...? "Certo. Per quanto riguarda l'epoca, se posso darmi un merito è stato non perdere calma e pazienza in un momento difficile; che è quello che devo fare ora, far capire ai ragazzi cosa voglio, farmi conoscere il più velocemente possibile, perchè sotto questo aspetto non abbiamo molto tempo. Ciò che ritengo fondamentale, cioè un rapporto franco e leale con i giocatori, non si può imbastire come si dovrebbe: ci vuole uno sforzo di fiducia".
Cairo. Voglia di Toro ridotta dai fischi di domenica? "No, non è calata. C'è moltissima voglia di far bene da parte mia. A me spiace che, in tre anni, non si sia ancora riusciti a far bene in Serie A, dopo essere tornati al primo tentativo. Non fa piacere essere mandati aff..., tantomeno da 500 persone; ma è successo ad altri, bisogna prenderlo con filosofia, in momenti di rabbia capita anche a me di fare cose che, ragionando, non farei. Non mi pare però cosa di cui continuare a parlare; adesso abbiamo voltato pagina, abbiamo Camolese, abbiamo Foschi, che vogliono fare benissimo in questo scorcio di campionaot. La voglia di Toro è inalterata, anzi, quando non riesci a fare quello che vuoi aumenta ancora".
Camolese. Dunque, il 3-5-2 potrebbe essere accantonato? "Non ho mai sposato un solo modulo, qui ho fatto il 3-4-3, poi ho giocato a 4, poi a 3, cerco di capire la situazione per mettere in condizione i miei di giocare al massimo. Ma devo capirli, perchè un conto è vederli un tv e un conto lavorarci su. Dal punto di vista fisico non si potrà incidere molto, ma sarà importante stare al loro fianco, e far nascere in loro l'entusiasmo, per farli poi presentare allo stadio Olimpico con la necessaria spavalderia. Nessuno verrà allo stadio per fischiarli, ne sono certo; ma poi dipenderà anche da noi, dalla decisione che ci metteremo, e il mio lavoro è proprio cercare di trasferire questo. Loro devono giocare e fare le loro cose, ognuno per le proprie capacità, che sono riconosciute da tutti; c'è da tirarle fuori".
Camolese. Bianchi, l'ha già studiato? "Io sono qui per lavorare su tutti, ho una rosa a disposione e devo cercare di tirare fuori li massimo possibile da tutti. Se ce la faremo, sarà perchè ognuno avrà dato il massimo. Mi aspetto molto, sì; ma da tutti. Perchè non sarebbe corretto. I salvatori della patria non fanno parte di un gioco collettivo. Tutti sono importanti".
Camolese. Rosina? "Non mi faccio molti problemi su dove mettere il tale, un po' a sinistra, un po' a destra; il concetto è più semplice: quando la palla ce l'hanno gli altri, tutti devono correre all'indietro cercando di riprenderla; quando ce l'abbiamo noi, tutti devono proporsi. La grande rivoluzione è vedere una squadra che corre", dice il tecnico. "Ho visto recentemente il LIverpool, e l'ho visto stravincere perchè tutti correvano come dei disperati, nessuno aveva la squadra a disposizione".
Camolese sul lavoro: "Non vedrete mai il gruppo dei titolari contro quello delle riserve, non vedrete la partita del giovedì contro le giovanili. Rimagono Artico e Gandini? Mi è già capitato di mantenere lo staff precedente. Conosco i due e sono ottimi professionisti, ma ho preferito così perchè il lavoro è tanto e il tempo poco, quindi avremmo perso più tempo a reimpostare il tutto che non a proseguire nel solco di quanto già fatto. Ho portato solo il mio vice, lo staff è compatto; noi siamo la prima squadra da formare, poi l'altra".
Camolese su Mourinho. "La polemica lascia il tempo che trova, Mourinho è un allenatore bravo per quel che ha fatto in campo, poi l'aspetto comunicativo non mi interessa. La comunicazione che mi interessa di un collega è quella che fa in campo, quel che dice in sala stampa non sposta la mia opinione".
Camolese. Pochi tocchi per andare in attacco? "Che a me piace le squadre in grado di attaccare con velocità, è risaputo; puoi trovare la difese impreparate. Devi poi avere i giocatori adatti. e la tattica la si adegua a seconda dei giocatori che hai; avendo una squadra di palleggiatori, il gioco potrà essere più manovrata. Capisco la vostra curiosità, ma devo capire ancora quasi tutto, sono impaziente di togliermi la cravatta e andare ad allenare!"...
Cairo. Ponderato molto causa le parole dei giocatori? "No, così non devi ascoltare tante voci quando un mister non piace, viceversa; ne è stato tenuto conto, ma il nostro concetto era di valutare in maniera completa tutte le variabili, cosa poteva succedere tenedno Novellinl, l'impatto che poteva avere Camolese col suo arrivo. Ma non ci abbiamo messo chissà quanto tempo. Abbiamo considerato tutto, e in due giorni abbiamo definito. Ieri avevo un evento legato alla borsa, sono arrivato tardi se no forse avremmo chiuso prima".
Foschi Il ritorno a Palermo: "Città dove ho vissuto anni fantastici, dove non solo mi sono divertito ma abbiamo fatto grandi cose. E ora ci torno con un grande club".
Camolese. Novellino puntava sulla tensione, Camolese sul coraggio? "Come sapete, io punto sul gruppo. Che però non è una parola, ma un elemento fattivo, che si deve creare; e per me, i giocatori devono entrare in campo liberi, perchè se sono liberi cercano il dribbling, il tiro; il gruppo vuol dire fare quella corsa in più, mettere quel pallone in più per l'attaccante. Ma nei fatti, perchè a parole siamo tutti campioni d'Italia".
Camolese. La quota-salvezza? "Difficile dirlo, sia da commentatore sportivo che da allenatore... A fine stagione ci sono squadre che trovano risultati inaspettati, c'è chi molla; troppo difficile".
E Giancarlo Camolese va, impaziente, a condurre il suo primo allenamento.
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