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Prime scelte

Redazione Toro News

Quando sbarca in riva al Po l'attaccante Alessandro Sgrigna, ossia uno dei bersagli grossi della caccia di Gianluca Petrachi, è il 19 di Agosto. Questa fondamentale pedina non giunge prima del ritiro di Norcia,...

Quando sbarca in riva al Po l'attaccante Alessandro Sgrigna, ossia uno dei bersagli grossi della caccia di Gianluca Petrachi, è il 19 di Agosto. Questa fondamentale pedina non giunge prima del ritiro di Norcia, certo, ma non è neppure l'ultimominuto dell'ultima ora dell'ultimo giorno di mercato, momento in cui di norma si concentravano gli affari chiusi dal Torino FC nelle scorse stagioni. E se è vero che lunedì inizierà il campionato, è vero altresì che il miglioramento rispetto ad anni passati è evidente.

Tanto più se teniamo conto del fatto che, da un punto di vista meramente numerico, il ds granata avrebbe saputo sopperire alle esigenze di organico ben prima, prima anche -questo sì- del ritiro estivo. Ma, quando parlava di "prime scelte", Petrachi non lo faceva per dare aria alla bocca. Un po' di pazienza in più, dunque, per i tifosi, e tanto lavoro supplementare per il dirigente; con il risultato, però, di portare a casa -ad esempio- uno Sgrigna, e non una seconda scelta. Ed è certamente meglio attendere due, tre settimane in più ed assicurarsi un giocatore in grado di fare la differenza piuttosto che chiudere in anticipo ma portarsi poi dietro delle scelte non felici per il periodo che importa ben di più rispetto a quello estivo, ossia quello del campionato.

"Il ministro senza portafoglio della causa granata dovrà ora dedicarsi ancora ad un paio di operazioni importanti, e ad un paio di dettagli. Quelle importanti sono, evidentemente, il centrocampista di sostanza che manca e l'alternativa a Bianchi; le altre, cambiare qualcosa tra le riserve del pacchetto arretrato e procurare un ulteriore esterno arretrato. Il ds non si rilasserà ora per aver concluso un affare tanto atteso, ma ripartirà alla carica, dopo aver dormito solamente qualche ora in più del suo solito. Cercando inoltre di non dimenticare un'altra questione capitale: i quattro diseredati che palleggiano su un campo secondario, sotto gli insulti dei tifosi che quotidianamente si recano in Sisport