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Primi vagiti a Sappada

Redazione Toro News
 di Giacomo SerafinelliBuongiorno Toro...qualcosa si intravede, e quella che sta muovendo i primi passi a Sappada, sembra avere le fattezze di una squadra di calcio. Sicuramente sarà il Torino, se poi sarà anche il Toro,...

 

di Giacomo Serafinelli

Buongiorno Toro...qualcosa si intravede, e quella che sta muovendo i primi passi a Sappada, sembra avere le fattezze di una squadra di calcio. Sicuramente sarà il Torino, se poi sarà anche il Toro, sarà il tempo a dircelo. Io esercito un sano scetticismo, dovuto più alle recenti scottature che al mio carattere. Per il momento salutiamo con piacere alcuni interessanti arrivi, non ultimo quello di Guberti in prestito dalla Roma. Oltre alle indubbie e riconosciute capacità del giocatore, la vera notizia è che il suo arrivo ha soddisfatto una precisa richiesta del tecnico Ventura. 

Non so se questo possa definirsi un indizio di cambiamento di rapporti tra dirigenza e staff tecnico, di certo una squadra voluta e costruita da un allenatore, ha più possibilità di giocare come l'allenatore stesso desidera. Intanto sono uscite le date del prossimo campionato; per arrivare in tempo agli Europei di Polonia- Ucraina, non sono state previste soste, ci saranno 5 turni infrasettimanali e le vacanze di Natale saranno più corte del solito. Faccio una considerazione: se in un normale campionato di B occorre una buona condizione fisica per arrivare bene in fondo, in questo che si preannuncia come un vero tour de force, sarà necessaria una preparazione perfetta fino nei minimi dettagli. Servirà una squadra mai a corto di fiato e con cambi sempre all'altezza, perché come abbiamo constatato a nostre spese, perdere terreno può essere devastante, e non resterebbe che lottare per l'ennesima volta per un insoddisfacente posto ai play off.

Credevate che vi avrei lasciato senza l'angolo nostalgico? Non sia mai! Qualche sera fa ho fatto un gioco con due miei amici e fratelli di fede:

“dove eravate la sera di Amsterdam?”

Lo so, non è un bel ricordo, ma da un certo punto di vista pensare a quella squadra, che era il Toro vero, quello che era arrivato in finale in un torneo paragonabile all'odierna Champions League, mi riempie d'orgoglio. Quella sera non portammo a casa la coppa, ma tornammo a Torino con grande onore.

Non è stato difficile richiamare alla memoria qualsiasi nostra azione, frase e rito scaramantico.

Tutti noi ci ricordiamo perfettamente le imprecazioni urlate dopo ciascun palo colpito dai nostri, anche se questo non è il luogo per ripeterle. Un po' di fantasia, che diamine!

Vorrei estendere questo gioco a voi lettori. Scrivetemi e raccontatemi i vostri ricordi di quella sera, comprese arrabbiature colossali e pianti disperati: ne verrà fuori un bel “Cappuccino” collettivo.