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"Da una parte, un'esultanza che manca come il pane. Dall'altra, una solidità costruita negli anni. Certamente, quello con il Sassuolo non è il migliore degli appuntamenti per un Quagliarella a secco di reti dalla 4a giornata di campionato: un'eternità, per chi sui gol ci ha costruito una carriera intera. La difesa neroverde è la quinta del campionato per reti subite, grazie anche - e soprattutto - a dei meccanismi assimilati con il tempo.
"La linea difensiva che dovrebbe scendere in campo, infatti, gioca insieme dall'anno scorso. La situazione ideale per un allenatore, dato che i giocatori conoscono ormai a memoria spazi e tempi dei movimenti, consentendo grande tranquillità a tutta la squadra. Il leader di questa retroguardia è, ormai da due anni, Polo Cannavaro, centrale difensivo che a 34 primavere sta vivendo una nuova giovinezza in Emilia, dopo essere stato allontanato - forse con troppa fretta - nel gennaio del 2014 dal Napoli, squadra della sua città, dove era nato e cresciuto calcisticamente, e dove aveva militato per 10 anni non consecutivi. In mezzo, infatti, esperienze a Parma e Verona.
"Ad affrontarlo arriverà Quagliarella, in cerca disperata del gol. Dopo la partita con la Sampdoria, infatti, il bomber campano (che in quel momento vantava uno score da 4 realizzazioni in 4 partite) si è arrestato, nonostante abbia trovato con continuità il campo in questi mesi. Ventura, infatti,ha continuato a concedere spazio alla punta di Castellammare: su 15 partite in stagione, Quagliarella è partito da titolare per 14 volte, mancando solo il match interno con il Genoa. La fiducia quindi c'è, manca soltanto un gol che permetterebbe di mettersi alle spalle mesi difficili e tornare a segnare per un Torino che ha bisogno dei suoi gol se vuole continuare a puntare in alto. Il duello contro Cannavaro mette di fronte due campani con la voglia di stupire ancora, nonostante i 30 anni, nonostante le diffioltà.
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