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editoriale

Quando agli errori si aggiunge la sfortuna

Quando agli errori si aggiunge la sfortuna - immagine 1
Il campo sta mettendo in luce le lacune dell'ultimo mercato, accentuate ulteriormente da una buona dose di cattiva sorte
Alberto Giulini Vicedirettore 

Nessuno, in questo momento, vorrebbe essere nei panni di Paolo Vanoli. I granata, già costretti a fare i conti con un mercato estivo che si sta rivelando deficitario, si stanno trovando a gestire anche una dose di sfortuna sempre più importante. Degli errori commessi nella costruzione della rosa si è già parlato nelle scorse settimane: il campo, da sempre unico giudice, sta dicendo che la sostituzione dei pezzi pregiati dello scorso anno è stata gestita male.

E così Vanoli si è trovato a fare i conti con una difesa da reinventare e con l’enorme incognita Schuurs, sostituto designato di Buongiorno che non si sa quando potrà tornare in campo. Ma è stato soprattutto l’infortunio di Zapata a dare una mazzata al morale della squadra. L’assenza del colombiano sul campo si sta inevitabilmente facendo sentire, sul piano tattico ma soprattutto su quello mentale. Il Toro ha perso il suo capitano e leader e sta faticando a trovare una figura carismatica che possa prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà.

Gli infortuni fanno purtroppo parte del gioco e bisogna tenerne conto in sede di mercato, ma nel caso del Toro va anche ammesso che ne sono arrivati tanti e pure pesanti nello stesso momento. All’assenza di Zapata si aggiunge quella di Adams e nelle scorse settimane è toccato anche a Ilic e Sosa, costretto a fermarsi quando in nazionale aveva iniziato a mostrare cose interessanti. Attenuanti non di secondo piano per il tecnico, alle prese con una rosa ristretta e senza diversi elementi importanti.

Le ripercussioni sul campo sono state evidenti: il bel Toro di inizio stagione ha lasciato spazio a una squadra che ha perso leggerezza e fiducia. Anche contro la Fiorentina è emersa la carenza di personalità di tanti giocatori che hanno preferito rifugiarsi in retropassaggi o appoggi laterali anziché rischiare qualche giocata. E a decidere la gara è stato un altro grave regalo della difesa, consegnando la vittoria ad una Fiorentina che sul piano del gioco non ha brillato, proprio come il Toro, che ha pure incassato la prima piccola contestazione di questa stagione. Spetterà dunque a Vanoli toccare le corde giuste per risollevare la squadra e il calendario è spietato: nel momento più difficile c’è proprio il derby.

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