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Quando il Toro gioca male, il castigo arriva puntuale…
Quando il Toro gioca male il castigo arriva puntuale. Nulla di più vero e giusto. Se i granata non giocano da Toro vero, diventano una squadra normale ed è normale che arrivino le sconfitte ed anche un peccato, visto che l' Udinese vista in campo è nettamente inferiore come gioco e come livello qualitativo dell'organico al Toro. Ma allora cosa è successo?
Sicuramente il Toro non è sceso in campo con l'atteggiamento e la concentrazione giusta. La sconfitta meritata perché non possono bastare solo gli ultimi buoni 25 minuti giocati dal Torino per meritarsi un risultato positivo e nemmeno ci si può aggrappare al palo di Quagliarella. Se dopo aver segnato il gol del vantaggio i granata si sono fatti subito raggiungere e poi sorpassare, il tutto in pochi minuti, è perché è mancata la concentrazione. Troppi errori nell'impostare le azioni, troppo lento il giro palla della difesa, troppi errori nei passaggi, troppo lenti nei contrasti e con un Peres che non ha mai attaccato la spina.
La rabbia cresce per questa sconfitta, soprattutto in considerazione di come i granata hanno schiacciato i friulani negli ultimi 25 minuti cercando un affannoso pareggio e mostrando di essere superiori in tutto all'Udinese; ma onore ai vincitori che non hanno rubato nulla, mentre al Toro spetta il giusto castigo che servirà da lezione per la partita contro lo Zenit e per le prossime di campionato.
Cosa non ha funzionato? A parte la mentalità con cui è sceso in campo il Toro, troppo contratto sin dai primi minuti, è sembrato che la squadra fosse troppo persa nei mille pensieri inconsci di San Pietroburgo e andasse a marce ridotte u una strada in cui occorreva almeno viaggiare in terza o quarta marcia, senza luci quando invece doveva abbagliare gli avversari.
Forse l'unico reparto che ha funzionato al meglio è stato l'attacco, che nonostante i pochi rifornimenti ricevuti si è battuto bene e ha segnato con Quagliarella, ha colpito un palo su un capolavoro del centravanti che avrebbe meritato l'esultanza dei tifosi, ma soprattutto han funzionato bene i movimenti tra Maxi Lopez e Quagliarella. Peccato che l'argentino, sempre molto utile con i suoi movimenti, oggi non sia stato lucido davanti alla porta andando a strozzare un tiro che per l'azione realizzata con Farnerud avrebbe anche'esso meritato di trovare la rete.
Male invece la difesa, troppo distratta e poco propositiva. Buono invece il rientro del giovane Benassi che ha capitalizzato al meglio i minuti giocato con un gol che ha riaperto le speranze granata. Abbiamo già di Peres in giornata no, il brasiliano ha compiuto un infinità di errori e non è mai riuscito a creare quella superiorità numerica grazie alle sue conosciute capacita nel ripartire velocemente palla al piede.
E allora, ci può anche stare di perdere prima o poi, e non è questa sconfitta a intaccare l'ottima stagione granata. Dà però fastidio aver perso contro un' Udinese senza grande gioco e apparsa sempre in difficoltà appena il Toro schiacciava il piede sull'acceleratore mettendo la giusta pressione. Insomma, Toro poco cattivo nell'arco dei 95 minuti giocati e Udinese più lucida: questa la sintesi della sconfitta granata.
Adesso è il tempo di volare in quel di San Pietroburgo, speranzosi di ritrovare presto il Toro che quando entra in campo sa essere vero Toro!
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