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di Stefano Rosso
Ad un campionato esatto di distanza ed un anno quasi (la terz'ultima giornata della scorsa stagione si giocò il 15 maggio mentre questo sabato sarà "solo" il 14) il Torino di...
di Stefano Rosso
Ad un campionato esatto di distanza ed un anno quasi (la terz'ultima giornata della scorsa stagione si giocò il 15 maggio mentre questo sabato sarà "solo" il 14) il Torino di Lerda, nonostante una stagione decisamente meno altalenante di quella che aveva caratterizzato la gestione di Colantuono, si trova in un contesto molto diverso ed in una situazione leggermente peggiore.
Se è vero che l'andamento in classifica di questo Toro in generale è sempre stata decisamente migliore di quella dello scorso e che la cavalcata trionfale di inizio del 2010 era difficilmente ripetibile, confrontando la situazione a tre giornate dal termine ci si può rendere conto delle, abissali, differenze tra le annate.
Quest'anno la situazione è profondamente mutata: non si gioca più per la promozione diretta e la battaglia per la zona playoff può premiare, potenzialmente, addirittura quattordici squadra, con la matematica che ancora tiene in corsa addirittura il Sassuolo sedicesimo della graduatoria.
Il Torino si trova nell'ultimo posto utile per gli spareggi, al pari della Reggina e minacciato seriamente da almeno quattro squadre (Padova, Livorno, Pescara ed Empoli) con due scontri diretti, contro Veneti ed Empolesi, ancora da disputare.
Il calendario favorevole, però, non sempre aiuta e l'anno scorso dev'essere da monito: il Brescia, già sicuro del secondo posto, perse incredibilmente l'ultima delle tre partite abbordabili contro il Padova, regalando al Cesena - che aveva addirittura dovuto sconfiggere il Lecce - l'accesso diretto alla serie A.
(foto: M.Dreosti)
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