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di Valentino Della Casa
C’è una cosa che al Toro è spesso mancata in questi anni: la fiducia. La fiducia dall’alto, ben inteso. Anzi, dall’altissimo, da chi, in questo...
"di Valentino Della CasaC’è una cosa che al Toro è spesso mancata in questi anni: la fiducia. La fiducia dall’alto, ben inteso. Anzi, dall’altissimo, da chi, in questo caso il presidente Cairo (che però non vogliamo additare per forza come l’unico e il solo responsabile del fallimento del progetto quinquennale, di cui lui stesso fin da subito ci ha dato notizia), non riesce a portare avanti un discorso che necessariamente ha bisogno di tempo, per poter diventare vincente.Parliamo dei mille cambi di allenatore, dei mille cambi di dirigenti. Ma forse anche questo da qualche tempo sta cambiando. Innanzitutto con l’arrivo di Ferri come TM, giusto per delegare e aiutare a compattare l’ambiente (non sappiamo come abbia agito, ma i 41 punti e la pace fatta con la squadra non possono non avere anche il suo zampino). Poi con il rinnovo a prescindere al DS Petrachi, quando ancora il Toro non sapeva se sarebbe arrivato ai Play Off (nonostante fosse in odore di raggiungere almeno questo obiettivo). Una scelta coraggiosa e anche di estrema fiducia, nei confronti di una persona che ha solo portato vantaggi ai granata.Poi adesso, con la scelta di Lerda. Ancora non è stata data l’ufficialità (ma l’allenatore in tarda mattinata firmerà, e noi di TN già da due giorni abbiamo anticipato ai nostri lettori che sarebbe stato lui a guidare il Torino), per cui aspettiamo a parlare di cifre, ma secondo nostre fonti l’ex tecnico del Crotone avrebbe raggiunto un accordo per due anni, senza opzioni in caso di promozione ecc. ecc.Ecco, forse questa è la prova della massima fiducia riposta in un allenatore, e quindi in un progetto. Non avere l’obbligo della promozione per rimanere in granata (come era per Colantuono o Beretta, ad esempio) non fa mancare assolutamente gli stimoli, ma anzi è di grande aiuto per chi deve lavorare e rifondare ancora una volta la squadra, sapendo di avere del tempo, forse anche un minimo margine di errore, sostanzialmente di poter lavorare con tranquillità. Perché oltre alla fiducia, anche la tranquillità è spesso mancata. Questa volta, forse, si sta davvero imboccando la giusta strada.
"(Foto: M. Dreosti)
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