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di Alessandra Caputo
Non si finisce mai di imparare…dall’esperienza e da chi ne sa più di te. Ma a volte è questione di scelte, nelle quali la...
"di Alessandra Caputo
"Non si finisce mai di imparare…dall’esperienza e da chi ne sa più di te. Ma a volte è questione di scelte, nelle quali la maturità non c’entra e anzi, sarebbe dannosa perché fa riflettere, non ha la spontaneità e l’irruenza del credo. È poco sincera e si lascia frenare…
"Alessandro Rosina ha 24 anni -se l’età conta- e quando parla non dice grandi cose; ma al momento giusto parla chiaramente uscendo dagli schemi delle solite interviste sportive che puzzano di una noiosa e omertosa censura; è assolutamente inequivocabile, talvolta duro al punto da costeggiare una sottile arroganza, ma la sua non è altro che una maniera per imprimere meglio in chi ascolta, quello che lui pensa. Multare dei pensieri, delle considerazioni e delle perplessità –che per di più rispecchiano il reale- come è stato fatto, è inverosimile; soprattutto se la multa viene inviata da un editore che vive grazie alla libertà di pensiero, alla comunicazione.
"Nell’articolo di Alessandro Salvatico sono messe in luce le contraddizioni tra i comportamenti tenuti da Alessandro e quelli che dovrebbe tenere un buon capitano.
"Il numero 10 non tiene grossi discorsi o scenate plateali, ma quando la situazione va calando è lui a riprenderne le redini, se con la voce o con i piedi poco importa. Ed è lui che rappresenta la gente. Nell’intervista tanto criticata di recente, il capitano ha parlato a nome della tifoseria senza prese in giro: a che serve tranquillizzare gli animi e decantare la compattezza dello spogliatoio se in realtà quest’unità non esiste?
"In più, trovo assurdo che, seppur circondata da parole benevoli salta ancora fuori, gravando sull’immagine di Alessandro, la vicenda delle “pagelle”, ripetutamente giustificata a suo tempo. Chi conosce bene i fatti sa che il calciatore e la sua ingenuità –ammesso che ne abbia- non c’entrano nulla. Così come questa storia non c’entra nulla con la sua carriera.“Forse altrove avrebbe guadagnato di più, ma avrebbe anche rischiato di non essere, lui così giovane, il giocatore importante che è in granata” dice ancora il sig. Salvatico.Ed è vero, forse in una quadra più importante non sarebbe il simbolo ma per progredire bisogna circondarsi di persone migliori di se stessi.Lui continua a restare al Toro. È questione di scelte. Scelte che convengono o meno a seconda dei punti di vista.Sono scelte le parole pronunciate, sono scelte le ansie e i timori espressi e le critiche alla società.
"Non si finisce mai di imparare…dall’esperienza e da chi ne sa più di te. Ma a volte è questione di scelte… che si spera non vengano intaccate dalla maturità, quella che smette di esprimere ciò che pensa per evitare polemiche.
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