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"Archiviato anche il quarto turno di Coppa Italia, il Torino si proietta alla sfida di campionato contro l'Atalanta. Prima di chiudere il sipario su Torino-Carpi (qui le nostre pagelle), però, abbiamo chiesto - come di consueto - un parere al nostro "mister" Rosario "Serino" Rampanti sulla prova dei granata e sugli spunti più importanti derivanti dalla sfida contro gli emiliani.
"Serino, dopo la prestazione di Milano - ieri si è visto un Torino vincente contro il Carpi, anche se non particolarmente brillante.
"Si, mi spiace non aver visto la partita con il Milan, ma ero all'estero. Ad ogni modo, prima vorrei fare una doverosa premessa - perché oggi è una giornata molto triste: quest'oggi sono stato al funerale di Beppe Bonetto, uno dei pilastri della storia del Torino. Spesso si parla dei presidenti, degli allenatori e dei giocatori, ma ci sono altre figure importantissime all'interno delle società: nei giornali si vedono sempre altre figure, ma in realtà le società sono fatte anche da altri personaggi che riescono a ritagliarsi spazi molto importanti. Bonetto era uno di questi, uno che ha detto tanto nella storia del Toro. Lui era quello che muoveva i giocatori, che trattava con Pianelli - e che poi ha continuato ugualmente ad avere rapporti con gli ex giocatori. Insomma, era uno che si faceva volere bene. Era un signore, se n'è andata una figura veramente importante. Al funerale c'era tutto il mondo del passato del Torino, e vedere tutta questa gente ha dato un'altra volta segnale della grande storia di questa società. E senza storia non c'è futuro.
"Premessa più che doverosa. Tornando al campo, il primo spunto che ha offerto la sfida contro il Carpi è stato sicuramento il ritorno al gol di Belotti.
"E' tornato al gol ma ne ha sbagliati tanti - troppi - che non avrebbe sbagliato qualche tempo fa. Lui è all'inizio della ripresa, ma deve ancora trovare la condizione. Questa rete può aiutare a dare fiducia e serenità, ma bisogna anche considerare che - certo il gol è un gol, ma si è giocato contro una squadra nettamente inferiore e con molte riserve in campo. Diciamo che non è stato un grande test: questo gollettino può servirgli, ma deve cercare di ritrovare condizione e sicurezza che gli manca ancora.
"Altro protagonista della serata è stato Niang. Come giudichi la sua prestazione (secondo me tutto sommato positiva) e i fischi che hanno accompagnato la sua uscita dal campo?
"Niang ha messo lo zampino sui gol, è questo ha un significato: è un giocatore che ha sicuramente dei guizzi. Deve però cercare di dare concretezza alla semplicità, mi spiego: lui è uno che cerca sempre la giocata difficile, deve cercare di mettersi più dentro il gioco. E poi deve imparare i movimenti: oltre che giocare con la palla, deve imparare a muoversi anche quando la palla ce l'hanno i compagni. E non la vedo semplice in questo senso. Ad esempio quando l'esterno s'inserisce, lui deve capire il movimento da fare. Tante volte ieri con Molinaro questo movimento non si è visto. Il passaggio di due metri semplice, ad esempio, deve riuscire a farlo in modo convinto: lui sottovaluta la semplicità di alcune giocate. Infatti sbaglia tante cose semplici perché nella sua testa sembra esserci solo la giocata risolutrice. Sull'atteggiamento del pubblico, penso che sia autolesionista: io non amo mai che i giocatori della mia squadra vengano fischiati, e quindi mi metto dalle parte dell'allenatore che ha fatto bene a difenderlo. La penso assolutamente con lui. Sotterrare un proprio giocatore, anche se non lo si ama (e che questa volta ha pure dato un contributo sostanziale alla vittoria) è autolesionista: fischiare un proprio giocatore è una cosa che mi fa cascare le braccia. I tifosi devono essere più maturi in queste situazioni.
"La partita di ieri ha permesso a Mihajlovic di testare alcuni giovani poco utilizzati prima. Chi sono quelli ad averti convinto di più?
"Sicuramente Edera e Gustafson sono quelli che mi sono piaciuti di più. Li ho visti bene, sono due giocatori interessanti e mi dispiace di averli visti solamente negli ultimi 20'. Mi spiace che non sia stato dato più spazio a tutti e due: se non li fai giocare in queste partite... Boyé, Sadiq, Berenguer hanno già avuto più opportunità durante la stagione. Edera e Gustafson possono diventare molto utili strada facendo, ho la sensazione che siano due ragazzi che in futuro possono diventare importanti.
"Beh, in precedenza non avevi nascosto la tua ammirazione per Edera, ma Gustafson può dirsi la vera sorpresa.
"Si, per giudicare positivamente Edera mi bastò quei pochi minuti concessi ad inizio anno contro il Sassuolo. Gustafson è una piacevole sorpresa, si vede che è un giocatore veloce nell'intuizione, nel dare la palla, ha anche una buona visione. Ha un buon passo da centrocampista. Secondo me avranno futuro, ci scommetterei.
"Come giudichi, invece, la prestazione dei due esordienti Bonifazi e Milinkovic?
"Su Bonifazi sarò conciso: voglio rivederlo. Milinkovic si sapeva che era bravo, mi limito a dirti che lo conoscevo prima che il Torino lo prendesse. Però non lo conoscevo come battitore di punizioni, è stata una scoperta anche per me, e mi ha fatto enorme piacere. Come prestazione, al di fuori della punizione (che gli vale l'essere diventato il beniamino dei tifosi), tolto un disimpegno un po' così, mi sembra abbia fatto il suo dovere. Aver iniziato così gli darà prospettive: oltre Sirigu, il Torino sa di avere un'altra novità positiva. Sono importanti anche piccoli episodi per fotografare la situazione di un giocatore, e questo della punizione è stato un piccolo fatto ma di grande impatto nell'immaginario dei tifosi.
"Infine, veniamo alle note negative. Ieri Boyé ha avuto a disposizione oltre metà ripresa per impressionare Miha - ma non ci è riuscito.
"Boyé è innegabile che abbia qualità tecniche notevoli, avrebbe tutto per diventare un giocatore vero: ha controllo e fisico, ma anche lui dopo certe azioni si perde, non concretizza. Sia nel passaggio per un compagno, sia nell'andare qualche volta al tiro: è un giocatore da cui ti aspetti tanto, perché ha qualità, e quindi è naturale che ti venga voglia di acquistare uno così, però poi non sboccia. Ecco, è un fiore che non sboccia. Mi aspetto sempre che mi convinca, rimane un bel giocatore da vedere - ma nel concreto lascia molto a desiderare... Non ha i giusti tempi nelle giocate. Io credo che il tecnico gli abbia detto mille volte queste cose che ti sto dicendo io, e lui ora deve riuscire a recepire questi consigli perché se no rimane incompiuto - e sarebbe un peccato.
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