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Rampanti: “Giocatore per giocatore, il girone d’andata del Toro l’ho visto così”

Parola al Mister / Serino analizza così i temi principali di casa Toro dopo la vittoria sul Bologna

Gianluca Sartori

La sofferta vittoria sul Bologna permette al Torino di chiudere il girone di andata a 27 punti, stessa quota raggiunta un anno fa. Con Serino Rampanti, in "Parola al Mister", facciamo il punto della situazione tra presente e futuro della squadra granata.

Serino, il Torino è a due punti dal sesto posto. Ti aspettavi questo piazzamento alla fine del girone di andata?

"L'altra settimana, dopo la vittoria di Roma, abbiamo iniziato la nostra consueta chiacchierata elencando parte dei problemi che secondo la mia modesta opinione sono stati, insieme ad altri, le cause del non massimalerendimento dei granata nelle scorse settimane. Oggi possiamo dire che, nonostante tutto, la squadra si trova in una posizione di classifica insperata fino a poco tempo fa. Nonostante questo, stanno continuando i problemi ambientali che creano qualche condizionamento ai giocatori, soprattutto a quelli con meno esperienza". 

Il rapporto tra squadra e tifosi è stato un tema dominante della settimana. 

"Si spiegano anche così i numerosi errori commessi contro il Bologna da giocatori come Meité e Aina. Difficile spiegare questo concetto a chi non ha mai fatto sport ad alti livelli e bene ha fatto Mazzarri a prendere le difese dei due calciatori. D'altronde Sirigu e Belotti sono stati abbastanza chiari nello spiegare i riflessi negativi che possono riversarsi sulla squadra se l'ambiente intorno non è compatto. Comunque, se si pensa a quanto il percorso sia stato irto di difficoltà, la classifica può dirsi confortante. Oggi siamo alla fine del girone di andata e quindi si possono e si devono azzardare giudizi e previsioni".

Partiamo dalla difesa. 

"Solo Sirigu ha avuto un rendimento di alto livello con grande continuità. Il Torino acquistandolo ha trovato un portiere che oltre a possedere grandi capacità tecniche infonde alla squadra sicurezze ed ha spessore umano. Nella mia carriera ho giocato, tra gli altri, con Lido Vieri e Luciano Castellini; seppur con qualche differenza tecnica, collocherei Sirigu sul loro stesso piano. Passando ai difensori, per gran parte delle partite sono mancati all'appello coloro che l'anno scorso erano certezze. Izzo si sta riprendendo, ma il rendimento dello scorso anno è un lontano ricordo. Temo sia stato distratto dalle convocazioni in Nazionale e (ma spero di sbagliarmi) da alcune persone intorno a lui che gli hanno fatto perdere di vista i suoi compiti principali. Di Nkoulou si è parlato fin troppo, fortunatamente nelle ultime partite lo stiamo ritrovando sui suoi livelli. Gli altri difensori? Bremer, Lyanco e Djidji per motivi diversi non hanno avuto continuità di rendimento; una squadra con ambizioni non può pensare di iniziare un campionato senza una certezza nel ruolo di marcatore sinistro. Si puntava molto su Lyanco, che però purtroppo ha confermato la sua fragilità fisica. Infine c'è Bonifazi, si è capito presto che non sarebbe stato un titolare e ha giocato poco, ma va detto che contro il Genoa in Coppa Italia ha giocato una bella partita". 

Passiamo agli esterni. 

"Ansaldi, non avesse questa tendenza ad incappare negli infortuni, si potrebbe definire forse il miglior esterno sinistro del campionato. De Silvestri ha un rendimento continuo e sufficiente; ci mette sempre tutto quello che ha, forse da quando si è rotto il naso non è più impattante come prima sui colpi di testa ma si può capire. Aina è stato impiegato sia a destra che a sinistra; ha grandi potenzialità atletiche che deve riuscire a razionalizzare. In più, come tutti coloro che non sono cresciuti nei nostri settori giovanili, non sa che spesso bisogna affrontare due tipi di avversari: la squadra di fronte e un ambiente intorno che ti può fischiare alle prime difficoltà. Il giudizio su Laxalt invece lo sospendo, credo servano altre gare per giudicarlo compiutamente". 

Ora il reparto di mezzo. 

"Mazzarri gioca con due mediani centrali e due centrocampisti più avanzati dietro la punta, che si possono definire mezzali avanzate o mezze punte. Come mediani centrali, Mazzarri ha quattro alternative (più Ansaldi all'occorrenza); tra queste solo Rincon ha saputo mantenere un rendimento alto e continuo. Meité ha avuto tante opportunità ma ha arrestato da qualche tempo la sua crescita palesando invece evidenti limiti. Di Baselli ero un grande estimatore, appena arrivato sembrava avesse tutto per diventare un giocatore da Nazionale; corsa, distribuzione, capacità di aiutare i compagni, inserimenti, gol. Col passare del tempo purtroppo non ha soddisfatto le aspettative che avevo. Lukic lo vediamo sempre correre molto e recuperare buoni palloni, ma da uno che fa parte stabilmente della nazionale serba mi aspetterei un po' di coraggio in più nella rifinitura e nel tiro in porta". 

I trequartisti: Berenguer e Verdi.

"Berenguer è il giocatore che è più cresciuto quest'anno. Se da Sirigu o Belotti ci si aspettano sempre grandi cose, lui è quello che ha stupito. Credo abbia fatto passi avanti nelle gerarchie e se continua così sarà difficile togliergli il posto in squadra. Verdi? Con lui Mazzarri ha avuto grande pazienza perchè sapeva il percorso che avrebbe dovuto fare per raggiungere una condizione fisica ottimale. Ma anche lui si sarebbe aspettato a questo punto un maggior apporto tecnico alla squadra". 

Le punte: Zaza e Belotti. 

"Per Belotti è un anno importante, lui ha l'obiettivo di fare l'Europeo da protagonista; continuando con impegno e gol ci riuscirà sicuramente e secondo me può migliorare ancora. Di Zaza chi ci segue settimanalmente sa cosa penso; non si è mai inserito nei meccanismi della squadra eccezion fatta per la partita di Verona. Troppo poco. Per quanto riguarda gli altri attaccanti (Falque, Parigini, Edera, Millico), va detto che hanno giocato troppo poco per essere giudicati compiutamente. Abbiamo così terminato la nostra analisi di ciascun giocatore, seppur sia stata piuttosto sbrigativa; sta a ognuno di noi, tenendo presente il rendimento offerto da ogni componente della rosa, giudicare insufficiente, sufficiente, buono o ottimo il risultato ottenuto fin qui dalla squadra. Secondo me è buono". 

Infine, torniamo su Verdi: che pensi del suo comportamento al momento della sostituzione contro il Bologna? 

"Verdi è il giocatore che è costato di più al Torino; bisogna fare una triste considerazione. Laddove la società ha investito di più, ha ottenuto in proporzione i minori risultati, e parlo degli acquisti di Niang, Zaza e finora di Verdi. Fino a oggi l'ex Napoli non ha mai ricevuto troppe critiche da media e tifosi perchè quasi tutti hanno capito la difficoltà dell'arrivare da una stagione in cui aveva giocato poca continuità. Però adesso deve capire che sta a lui cambiare marcia, specie nell'ultimo passaggio e nella finalizzazione (purtroppo, infatti, non ha segnato nemmeno un gol). Altrimenti sarebbe un fallimento per lui e un danno per la società. Domenica a un certo punto ha mollato nonostante fosse il più fresco non avendo giocato in Coppa Italia (al contrario di Berenguer) e poi ha avuto un comportamento sicuramente da condannare soprattutto perchè Mazzarri lo ha sempre difeso e sostenuto; il tecnico dunque ha semplicemente chiarito che da adesso Verdi giocherà se lo meriterà. Mi auguro che quanto successo possa far riflettere Verdi. Nella vita si può scivolare e cadere, ma dal basso si possono vedere le cose da un altro punto di vista e rimettersi in piedi più forti di prima. Aspettiamo fiduciosi".