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Rampanti: “Guai a dare via Millico: sono altri quelli che vanno ceduti”

Gianluca Sartori Direttore 
Parola al mister / Serino commenta così i temi del momento in casa Toro

Perde il Torino in casa del Sassuolo: i granata proprio non riescono a dare continuità ai propri risultati nel campionato in corso e dall'Emilia portano a casa una sconfitta dolorosa. Nella nuova puntata di "Parola al Mister", Serino Rampanti torna ad esprimere la sua visione dei fatti in casa Toro.

Serino, la partita del Mapei Stadium ha confermato che per ora quello del Torino è un campionato all'insegna della poca continuità.

"Come già sottolineato in passato, mai fidarsi di questa squadra. Non mi sono ancora ripreso dal risultato di sabato scorso. Cercherò di essere lucido nell'analisi odierna, ma questo Toro ha il potere di mandarmi in depressione... Eppure le cose sembravano essersi messe bene. Sto pensando ancora al gol divorato da Verdi. Sono sobbalzato sulla poltrona di casa. Come ha detto anche Zaccarelli che faceva il commento per Sky, bastava che mettesse la testolina e avrebbe fatto gol. Invece ha tentato una cosa che ancora non ho capito. Non penso andasse alla ricerca dell'acrobazia per rendersi protagonista, semplicemente in quel momento è andato nel pallone e non era sicuro di come colpire la palla. Si vede che Verdi è poco sereno, da questa situazione può uscirne solo con le sue forze. Se è un giocatore vero, saprà reagire. Altrimenti saranno guai".

Si è parlato molto del cambio Verdi-Laxalt.

"Sicuramente il cambio non ha sortito effetti positivi. E' stato una mossa che ha finito per dare coraggio al Sassuolo. Il Toro è arretrato troppo, con la linea dei mediani schiacciata su quella dei difensori. Le distanze si sono perse, la squadra non è più riuscita a pressare alta, anche per un calo fisico. Quand'è così, per il Toro sono dolori; molte delle sconfitte sono arrivate a causa di questa dinamica tattica. A centrocampo ci sono dei problemi evidenti".

In questo reparto la società dovrebbe intervenire sul mercato?

"Beh, innanzitutto lasciami dire che di Boga parlavo già a fine estate, quando - dopo la gara dell'andata a Torino- ti dissi che era questo un giocatore che il Torino avrebbe dovuto prendere per fare un salto di qualità. Sabato si è visto quanto è forte. Per quanto riguarda questo mercato di gennaio, direi di sì, a centrocampo serve qualcuno. Ma qualcuno che sia una certezza, non una scommessa. Fammi fare un altro nome, Amrabat del Verona. So che c'era il Napoli su di lui, si è inserita la Fiorentina che però non ha chiuso: a me piacerebbe se il Torino pensasse a lui. Comunque parlare da fuori è sempre facile, è invece difficile fare calciomercato nel modo giusto. Lasciatelo dire da uno che è stato nel calcio per tanti anni".

Ti è piaciuto l'impatto di Millico sulla gara di Reggio Emilia?

"Assolutamente. Ha dimostrato di poter stare in questa squadra. A questo punto è assolutamente da trattenere: là davanti sono altri quelli che bisognerebbe cedere". 

La società ha messo sul mercato Iago Falque. 

"Ti ricordi cosa ti dissi durante la scorsa stagione? Da quando ha firmato il rinnovo di contratto, Falque non è stato più lo stesso. Arrivato a quel traguardo, si è un po' seduto. Complici anche i numerosi infortuni, non ho più visto in lui la stessa voglia di affermarsi che aveva prima. Ho avuto questa impressione molto tempo fa e purtroppo i fatti l'hanno confermata, aggiungendoci comunque i troppi infortuni avuti dal ragazzo. A volte serve leggere queste situazioni, capire quando un giocatore ha un calo di stimoli e cederlo al momento giusto. Con Iago non è stato fatto".

Il presidente Cairo, intanto, su Instagram ha scritto a chi gli chiedeva di vendere la società che, nel caso, i tifosi granata se ne pentirebbero. Cosa ne pensi?

"Il passato dice che pochi presidenti del Toro sono riusciti a coniugare risultati sportivi e risultati economici. Io rimango cauto: credo sia difficile trovare qualcuno migliore di Cairo per il Torino. Difficilmente i magnati arabi o americani arrivano in Italia per prendere una società che non sia una big; l'unica eccezione è stata forse la Fiorentina. Bisogna sempre ragionare in modo pacato ed equilibrato. Di Cairo penso che in realtà sia in fondo molto ambizioso e abbia voglia di raggiungere risultati importanti. Finora non ci è riuscito, perchè bisogna trovare la strada giusta per farlo. Dopo tutto questo tempo, lui la sta ancora cercando. Ma secondo me ci proverà ancora". 

Infine, parliamo di Mazzarri: c'è chi è tornato a chiedere il suo esonero. 

"Per giudicare i temi del Torino mi piace fare paragoni con quello che succede in altre piazze della Serie A. Guardiamo cosa succede a chi ha cambiato allenatore: il Milan prendendo Pioli solo dopo parecchie settimane è riuscito a dare una svolta, che pare sia giunta soprattutto grazie all'arrivo di Ibrahimovic. Il Genoa non sta cambiando il suo campionato, il Napoli si è fatto prendere dalla frenesia e ha cacciato un grande allenatore come Ancelotti, ma la squadra ha le gomme a terra. La Fiorentina ha iniziato ora ad inanellare qualche risultato, ma è ancora presto per dare giudizi. Insomma, esonerare un allenatore non è la panacea di tutti i mali".