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Rampanti: “La cosa migliore del derby? Le idee innovative di Nicola”

Parola al Mister / Serino analizza così i temi di casa Toro dopo il derby della Mole

Gianluca Sartori

Il Torino pareggia contro la Juventus nel derby e allunga di un punto sul Cagliari terzultimo: i granata hanno cullato nella ripresa l’idea di centrare la vittoria, ma Cristiano Ronaldo ha negato loro il colpaccio. Dalla stracittadina però sono emersi segnali incoraggianti per il futuro: di questo abbiamo parlato con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al Mister”.

Serino, quali sono i tuoi sentimenti dopo questo derby?

“Penso che se la squadra si ritrova a lottare per la retrocessione è perché sono stati fatti molti errori soprattutto nella progettazione della rosa, ma ora serve condurre la barca in porto a tutti i costi e questa partita mi conforta nella mia convinzione che le potenzialità per salvarsi questo Toro le abbia. In particolare, da questa partita si possono trarre tanti spunti positivi per il futuro per quanto riguarda alcuni singoli: penso a giocatori come Sanabria, Bremer, Buongiorno e Verdi, tutti autori di ottime partite”.

Partiamo dal primo: il paraguaiano ha davvero avuto un impatto importante.

“Avevamo già avuto modo di dire che lui e Mandragora sono stati due ottimi acquisti del mercato di gennaio, due che possono cambiare in positivo della squadra. I fatti dicono che si va in questa direzione. Sanabria per ora sembra davvero un ottimo colpo di mercato, segna in tutti i modi e toglie dalle spalle di Belotti parte del peso offensivo della squadra. Vedremo se saprà mantenere questa media realizzativa nella prossime partite".

Su Bremer e Buongiorno che dici? Ti è piaciuta la difesa contro la Juventus?

“Direi di sì, nonostante le due reti subite. Bremer ha dimostrato di saper giocare bene da centrale della difesa a tre, Buongiorno ha fatto capire di poter essere affidabile per il presente e per il futuro. Credo che questi due giocatori sarebbero ottimi anche come coppia centrale di una difesa a quattro, e questo potrebbe dare modo all’allenatore del futuro, che spero a questo punto sia Nicola, di effettuare variazioni sul tema dal punto di vista tattico. Bremer in particolare è un ottimo difensore, forte fisicamente ma allo stesso tempo reattivo e veloce nei recuperi. Tra l’altro leggo sui social commenti di presunti tifosi che quasi incitano Bremer e altri giocatori a cambiare casacca in quanto, secondo loro, meritano di meglio. Sono a dir poco perplesso. Un vero tifoso spera sempre che i giocatori forti stiano nella sua squadra”.

E Verdi schierato mezzala ti è piaciuto?

“Assolutamente sì e credo che avrà altre opportunità in quel ruolo; mi auguro che non le sprechi. Per lui può aprirsi una prospettiva diversa in quella posizione considerando che il modulo base del Torino resta sempre il 3-5-2, al momento. Spesso si dice che in questo momento del campionato non è tempo di fare esperimenti, ma Nicola ha avuto coraggio: gli va fatto un plauso particolare. Credo che abbia dimostrato di avere idee innovative”.

C’è però da dire che in difesa non aveva Nkoulou e Lyanco…

“Sì, ma avrebbe potuto far giocare Rodriguez, in panchina inoltre aveva Lukic e Baselli. Invece ha scelto Bremer libero, Buongiorno sul centro-sinistra e Verdi mezzala, e ha avuto ragione; è un tecnico con una certa visione del futuro, mi ha sorpreso in positivo”.

Ora per il Torino in vista c’è la partita del Udine, altra prova del nove. Cosa ti aspetti?

“Mi aspetto che la squadra vada lì per fare risultato con una prestazione all’altezza, senza quei cali di tensione in cui è caduta troppe volte nel recente passato. Dal derby arriva una iniezione di fiducia ma il cammino è ancora lungo e colmo di insidie”.

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