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"Il Torino è tornato alla vittoria contro il Chievo, mettendo in cassaforte tre punti di fondamentale importanza. Per analizzare al meglio la sfida tra granata e clivensi, abbiamo dato un'altra volta la "Parola al mister" Rosario Rampanti. Ecco il suo punto di vista sulla situazione della squadra di Mazzarri dopo la vittoria del Bentegodi.
"Serino, partiamo da "lontano" nell'analisi di Chievo-Torino. Che squadra hai visto?
"Vorrei fare una piccola premessa. Ho l'impressione che la squadra sia ancora alla ricerca di una precisa identità che ricalchi il DNA del Toro. Ho questa impressione, ma sono consapevole che quello dell'allenatore è un lavoro ben pagato perché è molto complicato, e sono sicuro che con Mazzarri si riuscirà a raggiungere questo obiettivo. Mazzarri deve affrontare quotidianamente una molteplicità di problemi che toccano la sfera umana, quando si ha a che fare con degli uomini è così. I calciatori hanno periodi buoni e periodi meno buoni, ed è naturale. Mi fa piacere che leggendo i commenti di Toro News qualcuno riesca ad analizzare le cose con bravura. Questo mi piace. Il mio principio di vita è che c'è sempre da imparare da tutti, con molto rispetto di chi la pensa diversamente. Mi piacciono poco gli insulti però, e non solo quelli rivolti alla mia persona, ma soprattutto mi piacciono poco quelli indirizzati ad altri che la pensano in modo diverso da questi personaggi, che mi appaiono poco tifosi e molto frustrati.
http://www.toronews.net/toro/torino-berenguer-e-in-crescita-assist-e-prestazione-per-convincere-mazzarri/
"Bene. Andiamo nel merito della gara. Dopo il k.o contro il Napoli e il pari di Bergamo, che tipo di "incontro" è stato quello del Bentegodi?
"Io comincerei nel ricordare quella metafora del pugile: quando si prende una batosta è importante stoppare subito l'emorragia, assestarsi, ritrovare autostima e certezze, per riprendere poi il cammino. Poi ognuno può pensarla come vuole, ma io vedo questa "ripresa" in maniera positiva, perché adesso non c'è che da migliorare e sicuramente la squadra lo farà. Perché lo penso? Perché il tecnico sta dando la possibilità a tutti di mettersi in evidenza, facendo cambiamenti importanti nella formazione di partita in partita.
"Ecco, questo è sicuramente un punto interessante da mettere in evidenza.
"Sì, Mazzarri sta rendendo tutti i giocatori protagonisti. Ieri ha schierato anche Edera, che non ha avuto un impatto positivissimo, ma comunque ha messo minuti nelle gambe. Se si vuole fare un confronto, Parigini a Bergamo era andato un po' meglio. Ad ogni modo, per Edera è stato importante giocare dall'inizio, e i giovani non bisogna mai bocciarli. E' così che si fa gruppo. Tieni presente che in questo periodo sono state proposte in formazione davvero tante novità: bisogna trovare il tempo di assemblare bene le cose. E secondo me Mazzarri sta dosando bene le scelte: quando fa i cambi, questi sono quasi (e sottolineo quasi, nessuno è perfetto) sempre azzeccati. E quella non è fortuna, è calcolato. Lui sa benissimo che tenendo giocatori sulla corda ottiene una reazione. E adesso mi aspetto che qualcuno altro resti sulla corda...
"Parli di Belotti?
"A Belotti serve uno schock. Deve capire dov'è e com'è la sua situazione in questo momento. Mazzarri per me le ha tentate quasi tutte, come anche l'anno passatto, dove però c'era la parziale giustificazione dell'infortunio. Quest'anno però non ci sono giustifiche. Il tecnico ha fatto degli accorgimenti che han portato miglioramenti importanti ad altri giocatori, e in questo momento un turno in panchina forse farebbe riflettere il Gallo. Finora il tecnico è stato molto coerente e lineare nelle decisioni quando si sono fatti i cambi, e secondo me deve continuare in questo senso. Anche perché c'è qualche giocatore che a mio parere va recuperato toccandolo nell'orgoglio. E' giusto che si continui con questo metodo, perché in questo modo si potrà ottenere un rendimento migliore. Il Belotti attuale danneggia prima di tutto se stesso, una giornata di pausa non può che fargli bene per poi rivedere in futuro il vero Belotti.
"A Zaza, ad esempio, questo "metodo" pare essere servito.
"A monte bisogna dire questo: io leggo spesso i commenti sotto i nostri pezzi, e vedo le discussioni che nascono dalla nostra intervista. A volte si è troppo precipitosi nel dare giudizi, occorre aspettare con calma prima di stabilire il reale valore di un giocatore. E quando l'allenatore si rende conto che uno è arrivato con moltissime aspettative ma che di fatto risulta distante da questa stessa aspettativa, allora fa bene a comportarsi di conseguenza. In passato con altri giocatori si ha avuto fretta di metterli dentro e si è fatta la frittata, penso ad esempio a Niang. Il tifoso vuole vedere subito il giocatore dal nome altisonante in campo, ma se metti un calciatore che non è ancora in condizione fai il male suo e della squadra. Zaza se n'è reso conto. L'ho visto e ho sentito cosa ha detto e mi è piaciuto come ha parlato. Ieri è andato bene, ha fatto un bel gol, ma quasi nessuno ha sottolineato il passaggio al bacio di Berenguer, da mezz'ala avanzata. Lo spagnolo è stato bravissimo. Mi piace sempre sottolineare le qualità di questo ragazzo.
http://www.toronews.net/gallery/fotogallery-torino-la-mattinata-al-filadelfia-lavoro-e-buonumore/
"Per quanto riguarda altri singoli, invece, i margini di crescita sono ancora molto alti.
"Sì. Io da Soriano, ad esempio, mi aspetto di più. Spero che a Baselli abbia fatto bene stare fuori, e che Soriano migliori: mi aspetto più partecipazione, più vivacità, qualche pallone interessante e difficile da giocare. C'è bisogno di fare un cambio di passo, ne ha fatti qualcuno ma sono ancora troppo pochi: ne deve fare di più, perché con lui e Iago si possono avere più opportunità davanti.
"Chi sta ancora migliorando, invece, è Aina.
" Ormai se la cava bene, è diventata una certezza, come lo sono gli altri difensori, si sta comportando bene. Mi spiace molto per De Silvestri invece: mi sono meravigliato di rivederlo in campo così in fretta, e infatti... Si deve stare più attenti su queste cose, perché questo tipo di scelte affrettare possono pregiudicare molti mesi per giocatori di quella struttura. Non è facile riacquisire la condizione migliore. Darlo per guarito mi aveva preoccupato: dopo un risentimento non puoi tornare dopo due giorni, è impossibile. Il ragazzo avrà dato l'ok, ma il giocatore - si sa - vuole sempre giocare. Mi ha meravigliato però che lo abbiano lasciato giocare.
"Serino, la prossima gara contro il Frosinone è quella della "verità"?
"Contro il Frosinone è la partita più importante. Io ho sempre detto che l'allenatore bravo è quello che prepara la squadra bene contro le formazioni "più scarse": finora Mazzarri ha superato queste prove in questa stagione. Poi se l'allenatore e la squadra sono ancora più bravi, oltre a queste squadre, cercano anche di fare punti con le più forti. Ma la certezza deve essere battere le squadre sotto. Guai a sbagliare contro il Frosinone, dunque.
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