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Rampanti: “Parliamo del centrocampo del Torino? Nessuno si prende un rischio”
Il Torino raccoglie la settima sconfitta stagionale contro l'Inter: è il momento di discutere delle vicende attuali granata nel solito appuntamento con "Parola al Mister" di Serino Rampanti. L'ex allenatore e calciatore granata commenta così quanto accaduto sabato sera al "Grande Torino".
Serino, l'aria intorno a questo Torino si fa sempre più pesante.
"Se parliamo della partita contro l'Inter, la premessa è che la differenza di valori tra le due squadre c'è ed è netta, quindi una sconfitta per il Torino può anche starci. Ma le partite sono spesso condizionate anche da errori o piccoli episodi che ne cambiano l'andamento, vedi ad esempio la parata di Handanovic su De Silvestri a fine primo tempo. Quindi va sempre valutato come si esce sconfitti dal terreno di gioco. Sicuramente ha influito l'infortunio di Belotti e l'assenza perdurante di Falque, ma ovviamente ciò non basta a spiegare il tutto".
In particolare, il Torino ha subito almeno due gol in modo imbarazzante.
"Forse bisognerebbe interrogarsi seriamente sui motivi per cui il Torino fa così fatica nelle partite dopo le soste. Evidentemente chi va in Nazionale, invece di portare valori ed entusiasmo, offre prestazioni negative (escluso qualcuno). Poi, forse si è puntato troppo su Lyanco non considerando la sua vulnerabilità fisica (anche se l'ultimo ko è dovuto al fallo di un avversario). Inoltre, non si è sostituito a dovere Moretti: mi spiace evidenziarlo di nuovo. Andava convinto a continuare ancora un anno oppure bisognava prendere al posto suo una certezza. Oltre ai problemi della fase difensiva, credo però che sia giusto concentrarsi anche su quelli del centrocampo".
In che senso?
"Come è possibile sopportare la timidezza con cui i centrocampisti sviluppano la manovra? Chi vieta a costoro di tirare in porta anche da lunga distanza, soprattutto quando il terreno è bagnato? Si sa che in questi casi i palloni sono più pericolosi per i portieri perchè acquistano velocità quando schizzano sull'erba, e poi c'è sempre la possibilità di una deviazione fortuita (vedi il gol di Higuain contro l'Atalanta). Potrei continuare con altri interrogativi ma mi sono sempre imposto di essere equilibrato nei giudizi ma anche indulgente come chi vuol bene a qualcuno. Ora però si è arrivati quasi al limite della sopportazione. Le prestazioni di alcuni sono davvero esasperanti, anche se c'è chi si distingue sempre in positivo, e parlo di Ansaldi e Sirigu. Contro l'Inter poi, a differenza di quanto detto da altri commentatori, mi è piaciuto in parte anche un altro giocatore: Simone Verdi".
Hai visto anche tu segnali di ripresa da parte sua?
"Sì, e devo sottolinearlo anche perchè in passato l'ho chiamato in causa. Specie nel primo tempo, con Ansaldi, mi è parso l'unico a tentare di costruire la manovra anche con giocate a rischio. L'argentino in questo è un esempio per come interpreta la fase offensiva, le giocate personali e le relative conclusioni. Il giocatore sufficientemente bravo per giocare in una squadra ambiziosa, come deve essere il Torino, deve avere tante doti: forza fisica, carattere, buone qualità tecniche, visione di gioco. Ma soprattutto ci va personalità. La personalità di prendersi la responsabilità di provare giocate che implicano possibilità di errore senza avere paura di sbagliare. I centrocampisti attuali, invece, fanno l'opposto: contro l'Inter si sono quasi sempre limitati a passaggi banali, corti, orizzontali o all'indietro. Insomma, questo lo possono fare anche gli ex giocatori. Se a questo aggiungiamo che il Toro prende così tanti gol anche perchè la mediana non supporta adeguatamente la difesa...".
Il Torino ha avuto oltre il 60 per cento di possesso palla, contro l'Inter.
"Sì, ma i tiri prodotti sono stati pochi: nel primo tempo uno in porta e uno fuori, nel secondo tempo due fuori e uno in porta. Dunque è stato un possesso palla sterile. Tenere la palla è utile se poi si conclude con efficacia. Un esempio: tutte le volte che si è arrivati sulle fasce per crossare, sono stati effettuati palloni alti che sono diventati facile preda dei difensori interisti (il più basso è alto almeno 1.90). Insomma, il concetto è quello di prima: questo Toro tira troppo poco perchè non vengono creati i presupposti per farlo, soprattutto a causa di troppa timidezza. La timidezza si percepisce anche dal fatto che sono stati solo due gli ammoniti nonostante il terreno bagnato che da un punto di vista 'invoglia' ad entrare in scivolata".
Se poi aggiungiamo che davanti non c'era più Belotti...
"Su Zaza non voglio esprimermi: tra un mese è Natale, siamo tutti più buoni".
Da qui a Natale, passate le big, ci sono quattro match alla portata del Torino.
"Sai cosa ti dico? Che per questo Torino non ci sono avversarie alla portata. D'altronde, sette sconfitte, due pareggi e quattro vittorie in tredici partite sono specchio eloquente del fatto che ci troviamo dinanzi a una squadra con dei problemi".
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