Tre sconfitte in tre partite per il Torino, che è al momento l’unica squadra di Serie A con zero punti in classifica. Il momento è senza dubbio delicato e come ogni settimana arriva il momento di analizzare i temi più caldi insieme a Serino Rampanti nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.
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Rampanti: “Torino, fare a meno di Singo mi sembra autolesionismo puro”
Serino, da dove nascono le difficoltà attuali del Torino?
“Ho già espresso la mia opinione sul fatto che alcuni giocatori non si sposano al meglio con il 4-3-1-2 di Giampaolo e lo sottolineo ancora una volta. Il tecnico ha detto che non intende cambiare modulo, quindi mi auguro che i giocatori di cui sopra riescano con il tempo ad adattarsi ai nuovi compiti o sarà difficilissimo rientrare in carreggiata. Di certo a giudicare dalle partite di questo Toro sembra che la società non abbia ancora le idee chiare sulle potenzialità di alcuni singoli, e di conseguenza nemmeno l’allenatore”.
A chi ti riferisci?
“Mi vengono in mente due esempi. Uno è Lyanco, un giocatore stilisticamente bello da vedere (ed è qui che ti frega). Chi segue da tempo il Torino sa che questo ragazzo purtroppo si è macchiato diverse volte di errori difensivi evidenti. A questo punto mi sembra che, se proprio si vuol puntare su di lui, sia meglio farlo giocare in una difesa a tre, dove c’è un leader difensivo (che nel Toro è Nkoulou) che possa rimediare ai suoi buchi. Il secondo esempio di ciò che dicevo prima è Singo”.
Cosa pensi di lui?
“L’anno scorso era un esordiente in Serie A, e nelle occasioni che gli diede Longo già ebbi l’impressione che potesse essere un giocatore molto utile. I pochi (troppo pochi) minuti che ha giocato contro il Cagliari hanno confortato quella mia impressione. Si tratta di un giocatore con doti atletiche e fisiche importanti, che ha una bella padronanza del ruolo di esterno destro nonostante sia giovane. Contro i sardi a mio avviso è stato semplicemente dirompente. Fare a meno di lui in questo momento mi sembra autolesionismo puro”.
Ha esordito dal primo minuto Bonazzoli: come è stato il suo primo impatto?
“Non mi ha impressionato granchè. Negli scorsi giorni ho letto molti pareri di esperti che lo definiscono un potenziale campioncino. Giampaolo lo ha già avuto alla Sampdoria e spero che possa aiutarlo a esplodere. Però la prima impressione è quella di un giocatore che magari è fortissimo in allenamento e poi in partita si squaglia come neve al sole. Come esempio di questa categoria di giocatori mi viene in mente Schutz, giocatore tedesco che militò nel Torino di Nereo Rocco. Fortissimo in allenamento, finì a giocare con la squadra De Martino. Spero comunque di sbagliarmi”.
Sul match ha pesato un errore decisivo di Sirigu. Cosa pensi a riguardo?
“A lui non si può dire nulla, spero e credo che si possa mettere in fretta alle spalle questo errore. Però fammi dire una cosa. Nell’ultima campagna acquisti il Torino è riuscito solo a comprare e non a vendere (a eccezione di Berenguer) alcuni giocatori che magari erano convinti di andare via. Questo a lungo andare può causare scorie negative nello spogliatoio e di conseguenza nel terreno di gioco. Come pensi reagiranno giocatori strapagati come Zaza, Verdi e Izzo quando capiranno (ma lo hanno già capito) che Giampaolo non li ritiene ideali per il suo gioco? Ecco, io spero che l’errore di Sirigu non sia figlio di queste dinamiche”.
Insomma, non hai una grande idea dell’operato del dt Davide Vagnati.
“Ho già detto in passato che mi sembrava troppo giovane e inesperto per gestire l’area tecnica in un contesto molto, molto difficile come quello di Torino. In precedenza c’era un direttore sportivo di esperienza simile, Massimo Bava, che però aveva il vantaggio di conoscere bene società, piazza e giocatori, soprattutto i più giovani. Forse lui sarebbe potuto essere maggiormente d’aiuto all’allenatore”.
Belotti ha segnato un’altra doppietta: se avessi la possibilità di parlargli, cosa gli diresti?
“In passato non gli ho risparmiato qualche critica per spronarlo, però ormai è diventato un campione entusiasmante. Se solo quella rovesciata fosse entrata… L’unica raccomandazione che gli si può fare è di ascoltare i complimenti al lunedì e poi di dimenticarseli al martedì, perché se resta sempre concentrato e determinato in questo modo farà una grandissima stagione a prescindere dal contesto”.
L’ultima domanda è su Lukic: ti convince da trequartista?
“No. Lui è un buon giocatore ma quello non è il suo ruolo: non ha l’estro, lo spunto offensivo e la tecnica per ricoprire quella posizione. Serviva un giocatore che sapesse dare alla palla i giri contati, ma non è arrivato”.
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