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Rampanti: “Toro, alcune valutazioni tecniche inadeguate. Ora andrei avanti col 3-5-2”
Altro giro, altra rimonta: il Torino gioca bene per un’ora ma poi subisce quattro gol in mezz’ora per mano dell’Inter e langue al terzultimo posto in classifica. Nella nuova puntata di “Parola al Mister”, Serino Rampanti torna ad analizzare i temi più caldi di casa Toro. Ecco come la pensa l’ex giocatore e allenatore granata.
Serino, la partita di San Siro è stata a due facce: su quale delle due è giusto soffermarsi di più?
“Se consideriamo la qualità dell’avversario, si può affermare che la gara era stata preparata bene. Per buona parte del match, il Torino ha giocato bene. Certo, se vai in vantaggio di due gol e poi crolli, la cosa è preoccupante, perché non è la prima volta che accade. Si giocava con l’Inter e per riuscire a mantenere il vantaggio conquistato con merito bisogna avere caratteristiche di tenuta mentale che questa squadra ha mostrato di non avere. Il problema è che questo handicap si manifesta da troppe gare e non ci sono segnali di miglioramento. Miglioramenti che, invece, si sono visti nel gioco”.
Il primo tempo migliore dell’anno è arrivato con la squadra schierata col 3-5-2.
“Si direbbe che la squadra, per le caratteristiche di diversi giocatori, meglio si esprima con questo modulo più che con il 4-3-1-2 a rombo. Penso ad esempio a due esterni come Singo e Ansaldi, che avendo tre difensori dietro hanno più licenza di avanzare. I due hanno dimostrato di saper aiutare dietro, impostare e proporsi in avanti. Si è capito se ce ne fosse bisogno, e con colpevole ritardo, che sono i due esterni migliori in rosa. Certo, questo scombussolerebbe i piani tecnici stabiliti da società e tecnico. Ma se si pone mente alla classifica attuale, bisogna capire che forse occorre fare scelte di modulo e di gerarchie diverse da quelle fatte precedentemente, probabilmente sbagliando. Questo mi porta a fare alcune riflessioni sull’operato della società”.
Quali riflessioni?
“Si è tergiversato troppo nel valutare le potenzialità dei giocatori che erano in rosa, dando la precedenza a quelli arrivati da fuori. Forse perché li si considerava più bravi, forse perché occorreva giustificare il loro acquisto. Sono così stati danneggiati sia i singoli che la squadra, che ora si trova in zona retrocessione. Avevo già toccato questo tasto in maniera più soft, oggi mi va di essere più chiaro. Abbiamo un direttore sportivo, o meglio un responsabile dell’area tecnica (e sulla differenza tra queste due definizioni magari ci torneremo sopra), che è arrivato non a inizio campionato, ma a maggio, quando quello precedente era ancora distante dal concludersi. Quindi aveva tutto il tempo di capire ogni singola cosa dei calciatori che si è trovato in rosa, in modo da relazionare dettagliatamente su di loro il successivo allenatore. Lo sottolineo: se si dà un incarico così importante come quello di responsabile dell’area tecnica a una persona, bisogna che questa sia in grado di valutare correttamente il potenziale di ogni calciatore. Vedendo i risultati attuali della squadra, ho qualche dubbio sul fatto che questo sia stato fatto. A questo punto credo che Giampaolo, il quale merita tutto il nostro rispetto, debba intervenire in futuro, e con decisione, su più ambiti”.
Da quanto avevi affermato in precedenti puntate della rubrica, credo tu ti riferisca in particolare a Singo, e al fatto che nonostante la sua presenza sia stato comprato un altro terzino destro come Vojvoda. Giusto?
“Giusto. Ricorderai che su Singo mi sono esposto dopo averlo visto giocare dieci minuti contro il Cagliari. Ti dissi subito che fare a meno di lui mi sembrava autolesionistico. Ci si espone così solo se si ha la piena consapevolezza di avere di fronte un giocatore di sicuro avvenire. Non mi piace molto parlare di quello che ho fatto in carriera, ma ho lavorato per molti anni nel Torino e in Federazione, nelle nazionali giovanili. Chiunque può vedere un giocatore forte, non tutti riescono ad intravederlo, quando non è ancora sbocciato”.
Ti ha sorpreso che Ansaldi sia stato riproposto titolare?
“No, perché è il miglior esterno sinistro in rosa. Su di lui c’è stata una contraddizione; prima gli rinnovi il contratto, riconoscendo dunque i meriti maturati sul campo, poi una volta che inizia il campionato gli riservi solo pochi minuti. In realtà è più bravo lui dei due che sono stati acquistati, sembra si possa dirlo avendo visto giocare tutti e tre, a prescindere dal modulo”.
Un altro giocatore sul quale ti eri pronunciato piuttosto chiaramente, ma in senso inverso rispetto a quanto fatto con Singo, è Bonazzoli. A San Siro è stato di nuovo impalpabile.
“Torniamo al tema dei giocatori nuovi a cui è stata data maggior attenzione rispetto a quelli che già erano in rosa. I dubbi su Bonazzoli espressi qualche settimana fa per ora permangono ancora. Per dare spazio a lui lo si è tolto a due come Millico ed Edera. In vista del mercato di gennaio, credo tocchi fare delle considerazioni su chi debba rimanere in granata tra loro”.
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