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Rampanti: “Toro, ho sospetti sulla tenuta atletica. Segre? Ecco come la penso”

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Parola al Mister / Serino analizza così i temi di casa Toro dopo la sconfitta in rimonta nel derby
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino perde l’ennesimo derby con una modalità ormai familiare, la rimonta nei minuti finali. E’ il momento di “Parola al Mister”, la rubrica settimanale nella quale Serino Rampanti ci fornisce il suo punto di vista su alcuni dei temi più caldi di casa Toro. “Nel derby è stata persa un’occasione clamorosa – dice l’ex giocatore e allenatore granata – contro una Juventus dimessa e avendo anche un arbitraggio equo e giusto, cosa che difficilmente è successa negli ultimi anni in queste partite. C’è da annotare che di questo passo la squadra retrocederebbe ma io sono dell’opinione che le cose non potranno continuare ad andare così male”.

Serino, se le partite finissero nei primi tempi, il Torino lotterebbe per lo Scudetto.

“Finora abbiamo sempre interpretato questo come un dato legato a una debolezza mentale della squadra. Sarà così, ma se ci fosse anche un tema di tenuta fisica? Quest’estate non è stato fatto un precampionato normale, si sa: è mancato il momento iniziale della stagione in cui si lavora sul fondo, per far sì che la squadra possa reggere i novanta minuti. E’ un tipo di lavoro che si fa di solito in estate e poi dopo Natale. Ma quest’estate c’è stato meno tempo del solito e io mi chiedo se sia stato gestito nel modo migliore. Ipotizzo che, volendo provare a cambiare modulo, Giampaolo abbia voluto dare la priorità al lavoro tattico piuttosto che al lavoro fisico. Non voglio accusare lui, che ha dimostrato intelligenza e buonsenso nel tornare al 3-5-2, ma mi chiedo se i preparatori atletici abbiano gestito nel migliore dei modi la situazione”.

Come si esce da questo momento?

“Io credo che sarà fondamentale portare a casa qualche punto in qualsiasi modo da qui fino a Natale. Poi in quegli undici-dodici giorni di pausa che ci saranno, con tutta la squadra a disposizione e senza Nazionali, si potrà fare un richiamo di preparazione e aggiustare la condizione fisica della squadra”.

Giampaolo ha anche accennato al fatto che le rimonte subite dalla squadra sono legate a una scarsa capacità di palleggio dei suoi giocatori, sei d’accordo?

“Assolutamente sì, mi pare una cosa perfino scontata. Ho visto il Napoli a Crotone, giocavano a uno o due tocchi, il Torino purtroppo applica un altro tipo di calcio. Però un allenatore deve essere bravo ad adattarsi al materiale che ha disposizione. Quindi se le caratteristiche dei giocatori che hai non sono dedite al palleggio, tocca puntare su difesa e contropiede”.

Che opinione hai dei due gol fotocopia presi nel derby? Vedi delle responsabilità di Sirigu?

“Eravamo abituati a un super Sirigu. Ora non è più super ma è un portiere normale. Parlando di quei due gol però dico che forse è vero che sarebbe potuto uscire, ma per me le uscite non sono mai state il suo punto forte, a differenza del posizionamento tra i pali. Sono più propenso a colpevolizzare i difensori, che si sono fatti tutti attrarre dalla palla. Sono le cose che insegnano le Scuole Calcio, e invece loro ci sono cascati per due volte in maniera a dir poco ingenua”.

In difesa si è tornati allo schieramento a tre, ma Izzo sta sempre fuori.

“La scorsa settimana dissi che occorreva ricucire con lui e Nkoulou. Quest’ultimo nel derby ha giocato, non così Armando. Io dico che servirebbe recuperare anche lui. Che bello sarebbe se Izzo e Nkoulou tornassero quelli della stagione 2018-2019. Credo che per il bene di tutti bisogna mettere tutto da parte, fare squadra, ottenere la salvezza e poi, a campionato finito, separarsi se sarà il caso”.

Nel derby è rimasto in panchina, ma come lui gli altri compagni: prima del 90, Giampaolo ha fatto un solo cambio, cosa ne pensi?

“Penso che forse è poco aiutato, un allenatore ha in testa tante cose ma ha tanti collaboratori che durante la partita devono confrontarsi con lui e fargli presente ogni cosa. Quando c’era Mazzarri io vedevo Frustalupi parlare spesso con lui, invece non vedo grande confronto tra Giampaolo e i collaboratori durante la gara, ma magari è perché non vengono inquadrati…”

Chiudiamo con il capitolo della foto di Segre con la maglia di Dybala. Cosa ne pensi?

“Premetto che io non sono un leone da tastiera né un odiatore di professione. Non mi piace chi insulta nascondendosi dietro un nickname. Detto questo, credo che Segre sia semplicemente un figlio di questi tempi, non colpevolizzo lui ma i tanti esempi non positivi che si trovano davanti i giovani che crescono oggi. Oggi ci sono molte più tentazioni e distrazioni di quelle che esistevano ai nostri tempi. Ricordo ad esempio che, quando giocavo nelle giovanili del Torino, c’era Oberdan Ussello che ripeteva prima di ogni partita importante: “Oggi andate in campo e date tutto perché vestite la gloriosa maglia granata”. Cose che a ripensarci adesso mi vengono i brividi. Spero e voglio credere che anche Segre abbia avuto maestri simili… Detto questo, per me la cosa si apre e si chiude qui, credo sia opportuno concentrarsi su altre cose, e cioè su quello che sta capitando e capiterà al Torino”.

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