Quinta sconfitta consecutiva e margine dalla zona retrocessione che si assottiglia. Il Torino vive il momento più delicato e difficile degli ultimi anni e allora ci affidiamo ancora una volta al parere di Serino Rampanti per analizzare, nel nuovo appuntamento di "Parola al Mister", i temi più caldi in casa granata.
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Rampanti: “Toro, il pericolo è dietro l’angolo. E ho un consiglio per Longo”
Serino, Longo ha detto di aver visto dei passi avanti. Sei d'accordo?
"Il passo avanti è stato quello di aver preso un solo gol. Ma continua la grande sofferenza. E vorrei sottolineare che di fronte non c'era di sicuro un Milan trascendentale. La situazione attuale è sconfortante ma se si valuta la forza dei singoli una sconfitta in casa rossonera ci può anche stare. Il Torino ha pochi giocatori davvero di livello: ma Ansaldi è appena tornato dopo due mesi di stop e non può essere al massimo, Belotti è in fase di involuzione da settimane, Rincon sta anche lui attraversando un periodo di poca continuità. A Milano hanno fatto bene Sirigu e Nkoulou ma non possono fare tutto loro. I risultati sono anche conseguenza del momento dei giocatori chiave della squadra. E in generale non ho visto abbastanza furore agonistico per pensare di poter vincere quella partita".
Soprattutto, il Torino non tira mai in porta.
"Lo sottolineavo da tempo parlando soprattutto dei centrocampisti: c'è poca voglia di prendersi la responsabilità. Vale per tutta la squadra, ora. E' un problema mentale più che di condizione fisica. A questo proposito so che Longo ha fatto dei riferimenti alla gestione precedente: gli vorrei consigliare, come farebbe un padre con un figlio, di stare molto attento alla comunicazione. Anche perchè il Torino oggi paga diversi errori di gestione, a partire dal caso Nkoulou in poi. Quando una situazione degenera in questo modo c'è una somma di responsabilità da parte di tanti, e tra questi ovviamente ci sono anche i giocatori".
Credi che la retrocessione sia un rischio concreto?
"Credo che il Torino abbia qualità superiori rispetto alle squadre che stanno sotto in classifica, ma le deve tirare fuori. Bisogna cambiare registro. Spero che Ansaldi arrivi presto al meglio della condizione perchè può spostare gli equilibri e che Belotti si dia una mossa perchè senza i suoi gol non si va lontano. Tutti i giocatori devono capire che in caso di fallimento sportivo anche loro non ne uscirebbero indenni: serve una presa di coscienza collettiva. E la società deve stare ora più che mai vicina a squadra e allenatore: il pericolo è dietro l'angolo".
Ti è piaciuto Edera, per la prima volta titolare a Milano?
"Ha fatto un bellissimo filtrante per De Silvestri, da rifinitore vero, che ha dato il via all'unica azione veramente pericolosa creata dal Toro, quella poi vanificata da Berenguer nel primo tempo. Per il resto, una prestazione da sei in pagella ma nulla più. Ha molta strada da fare se vuole diventare un titolare, ma è anche vero che quest'anno ha giocato pochissimo ed era difficile chiedergli di più. Quello che doveva far fare il salto di qualità era un altro e si chiama Simone Verdi, ma la sua stagione fino ad oggi è stata una delusione".
Ti ha stupito sapere che nell'allenamento di ieri mattina al Filadelfia si sono presentati pochissimi tifosi?
"Sì, molto. Mazzarri era stato contestato perchè teneva il Fila chiuso, ora che Longo lo apre non ci va nessuno? Mi pare strano per non dire incomprensibile, ma vedremo se questo accadrà anche nei prossimi allenamenti a porte aperte".
Ora c'è il Parma: partita tanto importante quanto difficile.
"Il Parma è un pessimo cliente, la classifica lo testimonia. La loro arma principale è il contropiede. Ti fanno uscire dal guscio e poi ti colpiscono negli spazi con giocatori velocissimi come Gervinho. Il Torino dovrà stare molto attento a non cadere nella trappola. E' una partita che diventa determinante, bisogna assolutamente trovare i tre punti e su questo credo ci siano poche discussioni. Longo avrà il vantaggio - salvo novità in settimana - di avere tutti i giocatori disponibili, cosa che non era successa nelle prime due partite. Starà quindi a lui presentare una squadra competitiva secondo quelle che sono le sue convinzioni".
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