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Il Torino perde in casa con l’Inter (1-2) ma la prestazione di squadra è stata all’altezza: ora però servono punti nel duplice confronto con Sassuolo e Sampdoria. Nella nuova puntata di “Parola al Mister” approfondiamo con Serino Rampanti alcuni dei temi più caldi in casa Toro.
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Serino, come interpreti quanto accaduto contro i nerazzurri?
“Il Torino avrebbe meritato il pareggio. Il rammarico aumenta se si pensa che la squadra granata è stata la più colpita dal Covid. Il focolaio ha ovviamente scombussolato tutto, proprio quando Nicola stava trovando la quadratura del cerchio, e a mio parere gli ultimi due risultati negativi sono strettamente legati a questo fattore. Anche defaillances come quelle di Izzo sono secondo me motivate dalla mancanza di continuità nell’allenamento. Nell’ultima partita c’era di fronte la capolista del campionato, la squadra che ha dimostrato ad oggi di essere la più forte, e non dimentichiamo che comunque c’erano alcune assenze importanti come quelle di Singo e Nkoulou, con Belotti disponibile solo per gli ultimi minuti. Il Torino è rimasto in partita fino alla fine dimostrando quindi di essersi ritrovato. Ci sono stati a mio parere diversi segnali beneauguranti”.
A cosa ti riferisci?
“Penso anzitutto al recupero di Baselli, che ora so essersi fermato nuovamente per quel problema alla caviglia, speriamo sia di poco conto. Con lui il centrocampo si collega meglio all’attacco. Poi ho visto Mandragora più nel vivo del gioco e in crescita; ti avevo già parlato di come lo vorrei vedere sempre davanti alla difesa a dettare i ritmi del gioco, prendendosi più responsabilità e sprecando meno energie in compiti non suoi, perché è un giocatore con più qualità. Poi c’è Sanabria, che sembra l’attaccante di cui il Torino aveva bisogno. A questo punto mi viene da dire: se lui e Mandragora fossero arrivati prima, magari a inizio a gennaio oppure già in estate, oggi dove sarebbe il Torino? Ma è meglio salvaguardarci il fegato evitando di rivangare ulteriormente le cavolate che sono state fatte in passato…”
Quanto ha inciso sul risultato finale l’occasione mancata di Lyanco, che ha preso palo?
“Spiace per quell’errore, che di certo ha pesato. Però difensivamente contro l’Inter si è comportato bene e devo dirlo per onestà intellettuale visto che spesso l’ho criticato. Se gioca con concretezza e praticità evitando giochetti con la suola o altre amenità simili può dare il suo buon contributo, anche se io preferisco comunque Nkoulou. Nella mia formazione ideale c’è lui al centro della difesa”.
A questo punto dimmi quali sono gli altri dieci giocatori…
“In porta fiducia incondizionata a Sirigu. In difesa Izzo, Nkoulou e Bremer; a centrocampo Singo, Rincon, Mandragora, Baselli (o Lukic) e Ansaldi (o Murru, che contro Hakimi non ha sfigurato); davanti, Sanabria e Belotti. Questo è un undici che secondo me permette al Torino di potersela giocare contro tutti e che ha davanti due attaccanti che possono trovare il gol con facilità. E poi comunque ci sono alternative in ogni reparto. Tutto questo mi fa continuare ad essere fiducioso sulla salvezza della squadra”.
Ora però contro Sassuolo e Sampdoria il Torino deve fare punti: cosa ti aspetti da queste due partite?
“Il Sassuolo ha un centrocampo di tutto rispetto, giocano molto bene e la classifica attesta la bontà del lavoro fatto. Fanno un ottimo giro palla e poi hanno la capacità di trovare l’imbucata. Per questo io proverei a impostare la partita con un atteggiamento simile a quello visto con l’Inter; il Torino dovrebbe aspettare gli avversari coprendo bene gli spazi e poi punirli in ripartenza. Poi c’è la Sampdoria che mi sembra stia vivendo un calo non indifferente e il Torino dovrà essere bravo a non farla resuscitare. Però io di natura sono ottimista e quindi mi aspetto buone cose da queste due partite”.
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