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"Il Torino manca l’appuntamento con la vittoria: all’Olimpico “Grande Torino” con la Sampdoria è solo 2-2, il punto non permette ai granata di abbandonare la zona retrocessione e ora si avvicina il derby della Mole. Nel nuovo appuntamento di “Parola al Mister”, Serino Rampanti analizza così alcuni tra i temi più caldi di casa Toro. “Prima volevo dedicare un pensiero a Diego Armando Maradona – inizia Rampanti - che è stato insieme a Pelè il più grande calciatore di tutti i tempi, simbolo dentro e fuori dal campo per tanti motivi anche se ha dimostrato come sia difficile resistere alle tentazioni della vita quando si è un campione di tale livello. Ne volevo parlare in questa rubrica perché il Napoli, dopo la sua morte, ha vinto 4-0 e questo mi ha ricordato la vittoria con lo stesso punteggio del Torino contro la Juventus nel derby che arrivò dopo la morte di Gigi Meroni. Questa coincidenza mi ha colpito anche perché tra i due personaggi ci sono state delle similitudini”.
"Serino, ora passiamo a parlare di Toro: come mai manca ancora la vittoria?
"“Contro la Sampdoria è mancato il risultato pieno che potesse regalare fiducia e sicurezza, quel che serve per uscire da una situazione che si fa sempre più imbarazzante. Personalmente penso che la squadra abbia fatto cose buone nel primo tempo e nel secondo, una volta che è entrato Verdi, con il passaggio al 4-3-1-2. Non sono stato d’accordo con un giornalista Sky che ha definito Giampaolo un allenatore in confusione. Siamo seri, con la Sampdoria solo Audero ha impedito alla squadra di ottenere la vittoria. Giampaolo non ha colpe specifiche, se non forse una”.
"Quale?
"“Quella di aver capito un po’ in ritardo quale strada intraprendere a livello di sistemi di gioco. Il 3-5-2 è il modulo che a questa squadra dà più certezze e non si poteva stravolgere tutto subito. Inoltre i due moduli possono anche essere alternati come è successo contro la Sampdoria”.
"E dunque, quali sono i problemi di questo Toro?
"“La squadra ha carenze che non sono state colmate durante la campagna acquisti. Dietro si continua a puntare su Lyanco e Bremer, con la novità Rodriguez come braccetto di sinistra della difesa a tre. Ma il reparto è sempre troppo perforabile. A centrocampo Linetty, Meité e Rincon hanno delle lacune che non riescono a compensare l’uno con l’altro. Ora, sappiamo che a volte bastano due risultati per cambiare giudizi e commenti a volte troppo negativi. Questi possono essere raggiunti anche tramite piccole intuizioni riguardo al recupero di giocatori che potrebbero essere importanti”.
"A chi ti riferisci?
"“Izzo e Nkoulou soprattutto, ma anche Millico ed Edera, mi sembrano dei separati in casa per come stanno andando le cose. Ora, io mi rendo conto che a volte succedano litigi oppure incomprensioni, ma le divergenze si possono appianare se ci si rende conto che è meglio per tutti continuare insieme. Quando ripenso a come giocavano Izzo e Nkoulou l’anno del settimo posto con Mazzarri, mi chiedo perché non possano tornare su quei livelli. Trovo assurdo che non si provi a ricucire con loro e farli tornare protagonisti. Per quanto riguarda Millico poi mi chiedo cosa abbia fatto di male, perché in Coppa Italia hanno giocato tutti tranne lui”.
"Singo ha fornito un’altra buona prestazione. Ti colpisce la sua crescita?
"“Sta facendo dei passi da gigante, è sempre il migliore insieme a Belotti. Mi preoccupa però l’ipotesi che possa andare nella Nazionale del suo Paese così giovane, perché ho il timore che il pensiero possa essere una distrazione, credo abbia bisogno di fare ancora un po’ di gavetta ed esperienza rimanendo concentrato solo sul Torino”.
"Infine, una domanda su Vagnati, perché l’ultima volta avevi lasciato in sospeso una riflessione sul suo ruolo in società.
"“Una cosa è fare il direttore sportivo, un’altra fare il responsabile dell’area tecnica come lui, per me non è lo stesso. L’ho pensato quando ho notato che Vagnati va sempre in panchina a differenza di quel che facevano i predecessori. Il responsabile dell’area tecnica infatti ha competenza su tutto quel che riguarda la gestione tecnica della società, è un ruolo da “manager” all’inglese che aveva ad esempio Alex Ferguson al Manchester United. Mi chiedo se Giampaolo sia al corrente di questo”.
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