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gazzanet
"Vittoria larga per il Torino contro la Sampdoria, i granata conquistano tre punti nel difficile campo di Marassi - aveva vinto solo l'Inter in casa dei blucerchiati - e agganciano il settimo posto. Per analizzare al meglio gli spunti post-partita, abbiamo come di consueto dato la "Parola al Mister" Rosario Rampanti.
"Serino, la partita contro la Sampdoria è stata un tripudio granata. Un tripudio che non arriva casualmente.
"Avevamo sottolineato come la partita con la Fiorentina fosse stata la migliore giocata fino a quel momento, si era già visto un progressivo miglioramento nel gioco dalla squadra. Ieri si è confermato un andamento di questo tipo. Una vittoria storica, soprattutto per mentalità. Spesso leggo che si pensa che Mazzarri sia un difensivista, ma se vado a vedere contro la Fiorentina c'erano quattro punte in campo negli ultimi minuti. Ieri è stata un'altra dimostrazione di una squadra che ha giocato sempre all'attacco. Bisogna stare molto attenti nell'avventarsi contro un tecnico come Mazzarri, uno che ha fatto anche la Coppa Campioni in passato...
"Ieri si è visto un Toro che ha sovrastato in lungo e in largo l'avversario, non solo nel punteggio finale.
"L'ha sovrastata tatticamente, fisicamente e mentalmente. In tutto. Io mi aspettavo questo progredire della squadra, avevo sensazioni buone perché la vedevo pronta a svoltare: non poteva continuare l'andazzo negativo del fare di più di quanto si otteneva. Mancavano punti che ci meritavamo, e ci mancava l'asso nella manica - ovvero Belotti. Ieri si sono rivelate queste cose, ed erano tutti elementi insiti nella squadra. Alla squadra è stata data una precisa impronta e sta arrivando la giusta mentalità, e qui c'è il merito dell'allenatore.
"Nelle interviste passate, hai sempre specificato che una grande vittoria può portare con sè dei rischi. Ora più che mai.
"Io sono sempre stato convinto che il pericolo stia dietro l'angolo di una grande sconfitta ma anche di una grande vittoria: il pericolo è di smarrire la strada giusta, inebriandosi per un successo largo. Il trionfo può inebriarti talmente tanto che rischia di farti perdere la strada. Io spero che da stasera si dimentichi la gara, si dimentichi la Samp, e ci si concentri con i piedi ben piantati per terra al prosieguo del campionato. Il grande professionista sa esattamente che bisogna sempre mettere da parte l'impegno già eseguito pensando subito al successivo.
"Serino, per Belotti avevi consigliato la "cura shock", ovvero la panchina. Io personalmente la pensavo come te.
"Io sono un grandissimo estimatore di Belotti e ho scritto quello che ho scritto, ma sono felice che il tecnico lo abbia fatto giocare e lui sia tornato ad essere Belotti. Sono felice che non adoperando la mia ricetta si sia saldato ulteriormente il rapporto tra il Gallo e Mazzarri, ma io sentivo di avere il dovere di dirti quelle cose - di mettere sul chi va la il giocatore. Quando Belotti è in condizione psico-fisica brillante, Belotti è Belotti: ora che ha rotto il ghiaccio, è l'arma in più del Toro, che anche senza di lui aveva fatto bene, ma adesso, se il gruppo mantiene la stessa concentrazione, con lui in più si può guardare al futuro con grande ottimismo.
"Oltre ad una fase offensiva finalmente vivace, ieri la difesa ha giocato una partita di assoluto livello - con Izzo MVP.
"La difesa è stata bravissima. Quando è arrivato, Izzo ha pensato ad assestarsi senza rischiare troppo, ma poi prendendo confidenza ha provato anche ad impostare sempre di più. Se vado a rivedermi le prime partite, mi ricordo di un Izzo che si limitava a marcare e distribuire la palla lateralmente. Adesso verticalizza, partecipa all'attività della squadra: è aumentata l'autostima, ora aiuta anche a centrocampo dando segni di continua maturità. Già contro il Frosinone nel gol di Rincon si era visto un miglioramento in questo senso. Questi miglioramenti dei singoli danno vita ad un gioco più bello e coordinato.
"La vittoria di Marassi è stata costruita sugli esterni.
"Se De Silvestri contro la Fiorentina aveva lasciato un pochino a desiderare, ieri è stato straripante. Quando hai giocatori così, spine nel fianco degli avversari, ci guadagna tutta la squadra ma in primis chi deve realizzare. Poi c'è la continua crescita di Aina e Djidji, oltre al rendimento ormai "classico" dei senatori Sirigu e Nkoulou. Ma il migliore in campo per me è stato un altro, ovvero Rincon. Mi sembra un nuovo giocatore, ha più padronanza della situazione della squadra e anche più visione di gioco. E' un Rincon in piena condizione, in entrambe le fasi. Mi piacerebbe però far notare anche delle cose da migliorare...
http://www.toronews.net/toro/cairo-sirigu-ha-qualcosa-in-piu-di-donnarumma-voto-al-toro-7/
"Ad esempio?
"Guai accontentarsi, perché ci sono diverse sfumature che non vanno e non bisogna cullarsi in questo 4-1 se si vuole migliorare. Ci vuole maggior attenzione sui calci piazzati, il colpo di testa di Quagliarella è l'esatta copia del colpo di testa di Palacio che costò caro a Bologna; occorre fare attenzione alle troppe ammonizioni di certi giocatori come Meite e lo stesso Rincon, perché poi questi ti mancano in alcune partite anche decisive; da grande estimatore di Baselli, poi, devo rimarcare che il ragazzo dopo 60'-70' perde lucidità, come nell'episodio del rigore; infine, voglio sottolineare che non mi piace una certa gestione della palla verso Sirigu, con l'avversario che psicologicamente ottiene vantaggio da questo arretramento ed è invogliato ad avanzare.
"Spiegati meglio su quest'ultimo punto.
"A volte si ha la sensazione che si potrebbe continuare ad amministrare il pallone coinvolgendo mediana e attacco, e invece si sbaglia la lettura della situazione tattica, con i difensori che tornano indietro da Sirigu. Piuttosto che amministrarla in avanti, la si fa arrivare fino a Sirigu mettendolo in difficoltà, come per altro successo sfortunatamente a Bologna. E' evidente che la squadra ha assimilato buona parte dei dettami di Mazzarri, ma non ha ancora assimilato la piena consapevolezza della propria forza nel continuare ad essere propositivi e buoni gestori del gioco. Se si sta giocando in maniera positiva, si deve continuare con lo stesso atteggiamento sempre: non vuol dire essere arrembanti, ma amministrare intelligentemente. A volte, anche quando si è in grado di mantenere il possesso, si è come appagati - ma bisogna esserlo solo a fine partita, senza lasciare speranze agli avversari. La maturità di una squadra si vede anche dall'acquisizione di questa mentalità, dall'avere maggiore controllo delle fasi di gioco e delle pause fisiche, dove bisogna imparare ad amministrare meglio il pallone. Ancora si deve lavorare su questo. Ovviamente sono cose che Mazzarri avrà detto e ridetto ai propri giocatori.
"Parliamo, poi, di una direzione arbitrale finalmente convincente.
"Rocchi in passato mi ha sempre messo un po' di timore, ma ieri ha arbitrato una partita dove non c'erano cose difficili da valutare. Sono d'accordo però col Toro, che chiede l'introduzione della chiamata della VAR da parte del capitano una volta per tempo. Sarebbero quattro potenziali pause durante la partita, utili anche per rifiatare. Ne beneficerebbe anche l'intensità, e poi sono i giocatori in campo che hanno la giusta misura delle cose, più ancora dell'allenatore dalla panchina.
"Hai ancora qualcosa da aggiungere Serino?
"Sì, c'è ancora una cosa che volevo dire, una cosa che ho visto dalla TV e che mi ha fatto molto piacere: i giocatori che a fine partita vanno sotto il settore occupato dai tifosi granata. Lo so, i nostri calciatori lo fanno sempre, ma ieri ha avuto un significato particolare, ho come la sensazione che si sia arrivati ad una svolta storica come storico è stato il risultato. E' stata una bella immagine, un omaggio ai tifosi che seguono la squadra ovunque. Sono stato contento di aver visto la gente finalmente felice sugli spalti, è il bello del calcio e del tifoso. Mi ha fatto piacere tutto ieri, ho sempre creduto in toto in questo Toro, dalla politica societaria al tecnico e spero sempre che questi giocatori non siano più fischiati. Però adesso bisogna staccare la spina, guardando al futuro, facendo tesoro delle cose positive ma anche e soprattutto degli errori, per non rifarli più. Solo così si potranno raggiungere traguardi più importanti. E c'è terreno fertile per questo, a tutto tondo, dalla squadra al tecnico...
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