Rientrato a Torino da qualche giorno in seguito agli impegni con la Nazionale Under 21, Samuele Ricci si è concesso per un'intervista ai microfoni di Torino Channel. Queste le sue parole: "Con la Nazionale è sempre una bellissima cosa essere chiamati, che sia la Nazionale A, l'Under 21 o quelle precedenti. Vesti la maglia della tua nazione, hai una responsabilità grande. Abbiamo fatto queste due amichevoli che sono andate bene - continua il giocatore granata - , è stato un momento per ritrovarsi e vedere quelli che eravamo prima dell'europeo che abbiamo in estate. Penso che siamo un'ottima squadra, adesso ci mancano alcuni componenti per via degli infortuni, ma penso che siamo molto competitivi e possiamo fare bene".
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Ricci a tutto campo: “Il Toro tiene ai giovani. Chitarra e moda i miei progetti”
"A Torino mi trovo bene: città, società, squadra"
—Samuele ha anche parlato della sua vita nel capoluogo piemontese: "Vivo da solo da quando sono arrivato qua. Fin dall'inizio mi sono trovato bene con tutti: squadra, giocatori, staff, società soprattutto, tifosi e anche con la città, Torino è una bellissima città".
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—"Sarebbe un'orgoglio per molti giovani potersi affacciare alla Nazionale maggiore", sostiene il centrocampista del Torino, che poi passa a parlare di alcuni aspetti riguardanti il campionato e il suo ruolo. "Mi aspetto di essere un giocatore come gli altri, intendo a livello di importanza. Tutti i giocatori della rosa, quelli che giocano 90 minuti tutte le partite o quelli che subentrano, siano importanti e questa cosa l'abbiamo vista anche contro il Milan, dove i giocatori che hanno avuto meno spazio sono entrati e hanno deciso la partita. Quindi l'importanza sta in ogni singolo giocatore, tutti siamo importanti allo stesso modo - prosegue Ricci - . Anche questo, il mister lo sa". Il centrocampista classe 2001 parla poi degli aspetti su cui ha dovuto lavorare di più: "All'inizio non mi sentivo ancora pronto, dovevo maturare molto e con il mister penso di aver trovato questo equilibrio. Adesso invece devo trovare equilibrio tra il lavoro fuori dal campo e quello in campo, lavorare sui particolari ti aiuta più di tutto: terapie, lavori di rinforzo... Ognuno di noi ha dei punti deboli su cui deve lavorare, magari andare in palestra mezz'ora prima di tutti o fermarsi dopo. E con la mediana a due? Naturalmente ci sono delle differenze col centrocampo a tre, che ho ritrovato in Nazionale. Con la mediana a due hai più libertà e puoi attaccare più gli spazi, mentre in un centrocampo a tre la corsa del centrocampista è più una corsa differente, una corsa intelligente, coprire gli spazi... Con la mediana a due ti devi anche inserire ed esprimere più potenza nella corsa".
"Sassuolo? In queste partite bisogna stare concentrati"
—Questo fine settimana riprende il campionato e il Torino sarà impegnato lunedì sera al Mapei Stadium. La partita di andata, però, non fa riaffiorare bei ricordi: "Il Sassuolo è in una grande forma, ha dei componenti molto validi, ricordo la partita dell'andata: non bellissima da parte nostra, ma ci ha dato una mano anche a maturare. Bisogna stare concentrati fino alla fine in queste partite, a un minimo abbassamento della concentrazione prendi gol".
"I miei genitori mi seguono sempre, fin da quando ero piccolo"
—E sul legame con la famiglia Samuele continua così: "Abbiamo un bellissimo rapporto. Vengono sempre alle mie partite, mia sorella adesso sta facendo uno stage in Germania, però sia a Torino che in trasferta vengono sempre, fin da quand'ero piccolino. E tra 10 anni come ti vedi in ambito familiare? Mi piacciono molto i bambini, ci so anche fare, sarebbe bello avere una famiglia tutta mia".
"Il gruppo? Ci aiutiamo a vicenda. Juric? Sono grato"
—"Siamo un bellissimo gruppo - continua Ricci - , ci aiutiamo a vicenda e non ci sono dinamiche sporche ed è positivo che poi altrimenti te le riporti in campo. Anche lo staff è ottimo, questo aiuta molto la squadra, siamo un gruppo e anche loro sono molto importanti. In quanto alla storia del Torino? Mi sono accorto sempre di più che c'è una storia molto importante, i tifosi sono ancora tantissimo legati al passato e tengono tantissimo anche al presente, è una cosa bella che mi ha stupito e in pochissime piazze lo ritroviamo ancora. Noi questo attaccamento da parte dei tifosi lo troviamo sempre". Il centrocampista granata prosegue poi parlando del tecnico e della fiducia che sta ricevendo: "Ha il suo modo di fare e ormai lo conosco abbastanza bene dopo un anno e mezzo, devo essere grato anche a lui: mi ha insegnato tanto e mi ha fatto migliorare. Penso sia importantissimo per un giovane che magari è alle prime armi sentirsi una responsabilità addosso, però può aiutare a migliorare e maturare. La società tiene tantissimo ai giovani, lo vediamo anche con l'acquisto di Ivan".
Ricci tra la passione del calcio e il tempo libero
—Quella del calcio è una passione che Samuele Ricci ha sempre avuto fin da piccolo: "Fin da subito ho pensato di giocare a calcio, vedevo i miei amichetti e un giorno mio papà e mia mamma mi ci hanno portato. Il legame con Empoli? E' inevitabile dopo 12 anni, mollare i contatti è quasi impossibile. Sono molto legato a quella piazza, la società ha un modo di lavorare unico, anche quest'anno hanno tirato fuori tanti giovani, c'è un lavoro incredibile a partire dal settore giovanile". Il centrocampista conclude poi parlando del suo tempo libero: "Il tempo libero lo passo così: dopo l'allenamento organizzo lezione di chitarra, poi adesso ho intrapreso con i miei amici un brand personale, un brand di abbigliamento: magliette e felpe principalmente, è stata un'idea comune con i miei migliori amici di Pisa, per provare. Cavallo di battaglia con la chitarra? Hotel California, l'ultima che ho imparato. Sono canzoni famose, ma anche del passato, mi piacciono".
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