- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
Il giochino in voga in questi primi giorni senza calcio giocato è quello di buttar giù la squadra dell’anno prossimo.
Il Toro che vorrei.
E gli amici di questa rubrica, con i quali i contatti sono...
"Il giochino in voga in questi primi giorni senza calcio giocato è quello di buttar giù la squadra dell’anno prossimo.Il Toro che vorrei.E gli amici di questa rubrica, con i quali i contatti sono ormai quotidiani, mi scrivono le loro idee. Alcune sconfinano nei sogni, altre sono invece molto realiste, e tengono conto della situazione difficile nella quale ci troviamo. Ovvero con una squadra da ricostruire in molti ruoli e con un presidente senza possibilità (o intenzioni) di spendere molto. Vi dico la mia, giusto per stare al gioco, cercando di spiegare le scelte in base alle necessità.
"Massimo 23 giocatori, un’alternativa per ogni ruolo più il terzo portiere. Non oltre, altrimenti il gruppo diventa ingestibile, con troppi scontenti mai utilizzati e nessuna possibilità per aggregare qualche primavera che possa fare utile esperienza. Anche il futuro va considerato in una società seria, non solo il presente.
"Un’idea di partenza sul modulo da adottare, quello dell’allenatore scelto, deve esserci. Non necessariamente rigida, ma con un punto fermo, che Novellino ha sempre individuato nella difesa a 4. Poi un centrocampo solido e dinamico. Ben assortito, ovvero con uomini dalle caratteristiche diverse tra loro, in modo da avere in campo gente che sa fare tutto quello che può servire nelle varie situazioni di gioco. Infine un attacco con una punta da 15 gol, che fa reparto per potenza e movimenti, dalla quale non si può prescindere. Completato con un giocatore di fantasia che segna (quello ce l’abbiamo!) ed un altro bravo anche sulla fascia, in modo che si possa adottare sia il 4-4-2 classico che la soluzione con 2 mezzepunte dietro il centravanti, il famoso “albero di natale” oggi molto in voga.
"In panchina devono esserci giocatori non di primissimo piano ma validi, per poter coprire le assenze dei primi 11 senza scendere troppo di livello, e soprattutto costituire alternative tattiche per cambiare modulo a partita in corso. Per esempio se un contropiedista non c’è nella formazione base deve esserci in panchina, perché può servire.
"Vediamo ruolo per ruolo. In porta, partito Abbiati, vedrei bene Curci, che la Roma ci potrebbe prestare. Giovane ma già con esperienza in serie A (in una piazza impegnativa come Roma) e titolare dell’Under 21. Da noi, sentendo la fiducia dell’ambiente, potrebbe affermarsi definitivamente, facendo anche le nostre fortune.In alternativa (a scendere di preferenza, e verosimilmente di costo) Handanovic, Pelizzoli (che farei tornare dalla Russia) Pegolo e Storari, che prenderei solo in caso di altre vantaggiose operazioni con il Milan. Dietro il titolare, Taibi e Fontana vanno benone.
"Difesa a 4 dunque. A destra Comotto, che riscatterei senza indugi. Non solo per dare un minimo di continuità al passato, ma perché ha gamba, è veloce e reattivo. Spero che abbia voglia di fare il capitano del Toro, piuttosto che la riserva di Panucci e Cassetti. Nel caso la Roma lo volesse a tutti i costi andrei su Raggi dell’Empoli, perché mi spiacerebbe indebolire uno dei pochi ruoli coperti che abbiamo. Partito Martinelli, come riserva farei tornare Nicola a costo zero.
"Due centrali nuovi, entrambi forti di testa ma diversi tra loro, uno più esperto e potente e l’altro veloce in recupero. Almeno uno dei 2 deve avere anche un piede discreto, perché il gioco parte da dietro. Un Bovo in salute sarebbe manna dal cielo (lo abbiamo già constatato), ma visto che non si può riscattare, occorre rivolgersi a gente di un certo livello, perché il ruolo è fondamentale. Dainelli e Ujfalusi (visto che la viola ha mire ancora più alte) sarebbero una coppia affidabile e già rodata, ma anche uno dei 2 insieme a Portanova, Andreolli o Simic darebbe buone garanzie, con Mantovani ed il confermato Franceschini in panchina come valide alternative. Via i troppo lenti Di Loreto e Cioffi, darei Ogbonna in prestito per vedere come cresce. E, a malincuore, via Brevi: se si vuol ringiovanire un gruppo il modo più sicuro è cominciare dai senatori. La sua presenza come riserva sarebbe ingombrante, sicura fonte di pressioni per un nuovo arrivato chiamato a giocare al suo posto.
"A sinistra non è facile reperire gente a basso costo che renda tanto più di Balestri, che va verso i 33 anni. Pasquale, Aronica e Marchese sono tra le poche possibilità. I primi due hanno piede migliore nei cross, il terzo è più giovane e promette bene. Da notare che prendendo Mantovani lo si può utilizzare anche a sinistra, è un mancino puro. Via Coco e Pancaro per ovvi motivi.
"Il centrocampo lo vedo con un regista esperto e fisicamente anche solido, che sa dettare i tempi del gioco ma non lascia la squadra in dieci quando c’è da mettere il piede. Volpi è l’ideale per Novellino (è il suo braccio in campo) ed ha proprio queste caratteristiche. Lo prenderei assolutamente, sarebbe un bel segnale di fiducia anche per il tecnico ed un vantaggio per gli altri giocatori nell’apprendimento del tipo di gioco richiesto. Donati, Obodo e Pestrin sono alternative plausibili, forse ancor migliori sul piano fisico, ma non avrebbero lo stesso impatto sul collettivo. Lascerei stare Liverani, eccelso regista, non facilmente adattabile però alle nostre esigenze e già trentunenne.
"Per potersi poi permettere 3 giocatori offensivi, ai lati del regista ci vogliono due mediani. Entrambi dotati di corsa e dinamismo, uno dei quali anche utilizzabile in fascia, l’altro che sia completo di senso tattico e piede dignitoso nei passaggi. Brocchi e Pinzi sarebbero l’ideale, con Ardito importante alternativa, tenuto conto che è il ruolo con più infortuni e squalifiche. Tengo Ardito come dodicesimo per un discorso di squadra: se il più forte è lui (come quest’anno) siamo da retrocessione, se prendiamo 2 buoni, e lui rimane ad alternarsi con loro vuol dire che stiamo crescendo di livello. E ce ne vuole ancora un quarto, perché giocando sempre con 2 mediani capita di non averli entrambi. Prenderei La Vecchia del Messina, che se la cava anche da tornante. Ed a basso costo cercherei far tornare anche Longo, comprimario utile sia in regia che negli inserimenti offensivi. Se Brocchi e Pinzi non fossero obiettivi possibili andrei su Migliaccio, Morrone e solo in ultima battuta sull’ascolano Paolo Zanetti. Gallo se n’è andato, farei partire anche De Ascentis. Barone qualche qualità per rendersi utile in un centrocampo folto l’avrebbe (la sua quotazione è superiore a quella di Pinzi) ma siccome ha ancora mercato lo utilizzerei per far soldi ed investirli in gente più adatta al Toro.
"A completare il reparto ci vuole un uomo di fascia, che faccia il quarto centrocampista in caso di 4-4-2 oppure affianchi Rosina dietro la prima punta. Noi abbiamo Lazetic, che terrei, in mancanza di meglio. Ma con il gioco di Novellino potrebbe tornare utile anche Ferrarese, che nel Verona è parso migliorato. E se per il serbo qualcuno offrisse soldi veri si potrebbe anche cedere e dar fiducia al secondo, oppure far le cose in grande prendendo uno tra Semioli, Foggia e l’atalantino Tissone.
"In attacco non si deve ripetere l’errore dell’anno scorso. Risparmiare qui può costare caro dopo, e mandarci tutti in sofferenza per un altro anno. Ci vuole uno che vede la porta, abile nelle sponde ma non statico, che sappia stoppare una palla con l’uomo addosso ed andare in progressione quando è il caso. Una punta vera, con i controcoglioni. Iaquinta era l’ideale, ma pare che vada ai gobbi. Alternative serie sarebbero solo Budan e Rolando Bianchi (inutile sognare Cruz o Gilardino). Decisamente di livello più basso Spinesi, Ventola, Pozzi e Bjelanovic. Puntare sulla voglia di riscatto di Bogdani o Borriello (come per lo stesso Abbruscato) sarebbe giocare d’azzardo, cosa che farei soltanto se la Roma ci prestasse Okaka. Mi tengo nell’ambito del calcio italiano perché una società giovane e scarna come il Torino Fc probabilmente non è in grado, non possedendo ancora una fitta rete di osservatori, di pescare all’estero un centravanti poco conosciuto che venga qui e si affermi a suon di gol.
"In panchina, giocando con Rosina ed una prima punta, occorrono uomini che se buttati dentro sappiano cambiare il piano tattico, oppure che possano coprire un doppio ruolo. Quindi un ariete (Caracciolo non è troppo meglio di Stellone ma almeno è più integro), un contropiedista (Pellissier, che sa giocare anche in fascia) ed una quarta punta che non pretenda di giocare troppo ma che sia utile quando deve entrare. Se Muzzi accetta… il compito è suo, ed è l’unico strappo alla regola che farei in nome della riconoscenza. Via Abbruscato (se esplode altrove gli farò i complimenti, ma se è possibile ricavare ancora un paio di milioni dalla sua cessione li accetterei subito) via Stellone, Konan, Oguro e De Sousa, già rimpiazzato con il baby Malonga. Quest’ultimo credo che inizierà con la Primavera, sperando che sappia meritarsi la prima squadra in tempi brevi, cosa che potrebbe accadere anche per Capellupo e Piroli.
"Tutti gli elementi che ho nominato, a parte Volpi, non superano i 30 anni e sono italiani. Ed in ogni caso occorre sperare che i nuovi rendano al meglio, cosa che non è accaduta quest’anno per acquisti di rilievo come Fiore, Barone e Abbiati. Per evitare che certi problemi si ripetano è d’obbligo creare un contesto sereno, senza ribaltoni improvvisi alla guida tecnica ed incomprensioni a livello di gruppo, ingaggi, premi e preparazione fisica.
"Ricapitolando.Portieri: Curci, Taibi, Fontana.Difensori: Comotto, Nicola, Dainelli, Franceschini, Portanova, Mantovani, Pasquale.Centrocampisti: Volpi, Longo, Brocchi, Ardito, Pinzi, La Vecchia, Lazetic, Ferrarese.Attaccanti: Iaquinta o Bianchi, Caracciolo (o Ventola), Rosina, Pellissier, Muzzi (Malonga).
"Superati i soliti problemi di amalgama (ma per noi è sempre l’anno zero perché un progetto non c’è mai stato) questo organico può ottenere la salvezza anche in una serie A che torni ai livelli abituali, e costituire un punto di partenza per le stagioni successive se adeguatamente ritoccato. Tra costi e ricavi, per metterne su uno simile, occorrono ad occhio e croce una quindicina di milioni di euro. Somma senza dubbio considerevole, ma assolutamente necessaria. Infatti il nostro presidente, che ha rilevato la società da un fallimento e quindi senza costi di partenza, sa benissimo che evitando di spendere (e bene) almeno questa cifra è impensabile poter continuare l’avventura in serie A. I miracoli non si ripetono all’infinito.
Ciao a tutti, alla prossima.
Michele
© RIPRODUZIONE RISERVATA