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Riecco Tudor: il croato sconfitto dai granata nell’unico confronto da allenatore
Tudor non ha mai nascosto la sua ammirazione per Juric: i due si conoscono fin da bambini. Il mister granata, tre anni più vecchio del connazionale, ha iniziato ad allenare fin da subito in Italia. Dopo diversi anni a fare la gavetta in giro per l'Italia, a Verona si è distinto per un calcio dinamico e moderno basato su un pressing alto e asfissiante. Tudor, al termine della carriera da giocatore, ha incominciato la nuova vita da allenatore in patria nelle giovanili e poi in nella prima squadra dell'Hajduk Spalato. Solo nel 2018 è tornato nel Belpaese dopo anni in Croazia, Grecia (PAOK) e Turchia (Karabükspor e Galatasaray). Questo gli ha permesso di accumulare esperienza internazionale. Ad Udine, forse una delle due squadre meno italiane del nostro campionato, ha potuto mostrare le sue qualità, facendosi notare dal Verona, privato di Juric.
JURIC E TUDOR, UN UNICO CREDO: IL 3-4-2-1- Entrambi i mister adottano come modulo di gioco il 3-4-2-1. Puntano su un difensore centrale forte: eccellente negli anticipi e bravo nelle letture. Gli esterni devono essere calciatori in grado di fare tutta la fascia e con un buon piede per i cross per il centravanti. Non devono mancare due trequartisti di fantasia dietro alla punta tradizionale. La fase di non possesso è decisiva: lo scopo è chiudere le linee di passaggio per recuperare il pallone il prima possibile. Tudor e Juric, sempre fedeli a questo schema, hanno talvolta messo qualche variante in base agli interpreti. Il mister del Verona è riuscito a fare ritrovare la vena realizzativa a Simeone, arrivato a 16 gol, che manca però all'appuntamento sottorete da un mese e mezzo (l'ultima rete risale al 4 aprile contro il Genoa).
TUDOR E IL VERONA - Tudor non ha incominciato la stagione sulla panchina degli scaligeri, ma è stato chiamato dopo le prime tre giornate di campionato. Il croato ha sostituito Di Francesco, con lui il Verona aveva perso tre partite su tre. Tudor è riuscito subito ad infondere coraggio alla squadra vincendo al primo match contro la Roma. Il segno della continuità con il connazionale ha galvanizzato i gialloblù. Sono arrivate, poi, altre vittorie di prestigio contro la Juventus (2-1), la Lazio (4-1) e l'Atalanta (1-2). Paradossalmente alcune sconfitte inattese contro le "piccole" gli hanno impedito di avere quella continuità nei risultati necessaria per poter puntate ad un piazzamento valido per l'accesso alle coppe europee. In questo finale di stagione senza più obiettivi si sono comunque battuti con dignità, onorando il campionato fino all'ultimo, e così accadrà anche sabato in un match che porta sempre con sé sempre tanta attesa a causa dell'accesa rivalità fra le due compagini.
TUDOR E IL TORO - Per la prima volta, Juric sabato tornerà al Bentegodi da avversario: tante emozioni si mescoleranno. Tudor, da allenatore, ha incontrato i granata solo nel match d'andata, terminato 1-0 per il Toro. Ovviamente è stato anche avversario nei derby della Mole quando militava nella Juventus. C'è un altro precedente fra i due mister: 0-0 fra Verona ed Udinese nel settembre del 2019. Nessuna delle due squadre ha ancora obiettivi da raggiungere. Entrambe giocheranno per divertire il proprio pubblico e per preparare la prossima stagione.
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