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di Stefano Rosso - Tra i sorrisi e l'entusiasmo per la vittoria di sabato pomeriggio contro la Nocerina è passato in secondo piano un episodio, il dodicesimo dall'inizio della stagione, che ancora una volta è...
di Stefano Rosso - Tra i sorrisi e l'entusiasmo per la vittoria di sabato pomeriggio contro la Nocerina è passato in secondo piano un episodio, il dodicesimo dall'inizio della stagione, che ancora una volta è stato interpretato a sfavore della formazione granata. Al minuto 35 della partita contro la formazione campana, sul punteggio di 2-0 per il Torino, Rolando Bianchi viene travolto in area granata dal difensore ospite Angelo Rea che, abbracciandolo, gli impedisce di staccare sul cross di Stevanovic.
Il fallo è netto e la stessa reazione dell'arbitro Merchiori (nella foto di Nicolò Campo), che non invita Bianchi a rialzarsi nè lo redarguisce per la simulazione, lascia presagire che il fischietto non se la sia sentita di fischiare per non infierire ulteriormente sulla Nocerina che già si ritrovava in svantaggio di due reti e stava rischiando di capitolare ulteriormente.
Con questo episodio, come anticipato, diventano dodici i tiri dal dischetto - non gli errori arbitrali, ma soltanto i falli da rigore non ravvisati dagli arbitri - non concessi alla formazione granata dall'inizio della stagione: numeri che settimana dopo settimana, nonostante le pubbliche lamentele del diesse Petrachi dopo il clamoroso fallo di Bressan su Meggiorini durante la gara contro il Varese, continuano ad aumentare e, nonostante le rassicurazioni del presidente di Lega Abodi, continua a penalizzare sistematicamente il Torino.
Eppure il campionato era iniziato sotto i migliori auspici con un calcio di rigore concesso sin all'esordio ad Ascoli quando Pederzoli aveva palesemente steso Verde che si era incuneato in mezzo all'area bianconera: fallo più netto di quello commesso nella circostanza sembrava difficile potesse avvenire, ma soprattutto non essere sanzionato, eppure le giornate successive hanno disatteso le aspettative.
Al di là dei singoli episodi e della loro importanza all'interno delle partite - al Toro mancano almeno 11 punti - è interessante osservare le dinamiche con cui sono stati commessi i falli e la ricorrenza delle situazioni, soprattutto se confrontata con altre interpretazioni dei medesimi interventi.
Scendendo dunque nel merito delle sviste ci si accorge che i Granata sono stati vittima di ben tre falli di mano non sanzionati, due dei quali avvenuti ad intercettare un passaggio (entrambi a Torino: De Vito del Cittadella ad interrompere un suggerimento per Bianchi e Rivaldo del Bari per impedire ad Antenucci di calciare in porta) ed uno, l'ultimo in ordine cronologico, per parare un tiro diretto in porta: in quest'ultimo caso, nella gara di ritorno contro il Vicenza, è stato Bastrini ad impedire ad Oduamadi di calciare a rete.
L'intervento è stato evidentemente involontario perchè il difensore veneto, nel tentativo di opporsi alla conclusione dell'esterno granata, colpisce la sfera con il braccio di richiamo mentre è in caduta, ma la lontananza dal corpo è netta; se si vuole confrontare l'episodio (minuto 1'03'') con il calcio di rigore concesso al Palermo contro il Cagliari per l'intervento di braccio di Perico sul tiro di Abel Hernandez (minuto 00'40'') ci si accorge nella netta somiglia dei due episodi e dell'altrettanto netta differenza tra le due interpretazioni.
Cambiando la dinamica dell'intervento sono ben sette i penalty, tra cui l'episodio di sabato, non concessi al Torino per affossamenti in area di rigore - di cui tre solo nella gara contro il Bari con Borghese e Clayton protagonisti su Rolando Bianchi (minuti 00'51'', 1'08'' e 2'00'': notare la differenza con le decisioni di Samp-Gubbio al minuto 00'36'' rigore ed espulsione diretta) - ed altri due quelli non fischiati nonostante gli attaccanti granata, Surraco contro l'Albinoleffe e Meggiorini col Varese, siano stati evidentemente falciati senza possibilità da parte della difesa di intervenire sul pallone.
Ancora più indecorosi, però, risultati i paragoni, soprattutto perchè si ritrovano facilmente nel campionato cadetto: al minuto 2'15'' è quantomeno sospetto il rigore concesso al Sassuolo nell'ultimo turno contro il Bari perchè l'intervento di Borghese - incredibile dictu - è pulito sul pallone, cosa che evidentemente non succede per l'intervento di Foglio (minuto 2'53'') considerato, al contrario, regolare con tanto di ammonizione per simulazione all'esterno uruguagio del Toro. Sempre rimanendo in casa sconcerta la differenza di interpretazione tra questi due episodi: il primo (non) vede protagonista il portiere Coppola a Modena quando, pur non toccando l'attaccante dei Canarini, si vede fischiare il fallo da ultimo uomo e sventolare in fronte il cartellino rosso (minuto 2'34''), mentre il secondo (minuto 00'39'') vuole Meggiorini costretto a rialzarsi dopo che, stavolta con dolo, il portiere del Varese Walter Bressan lo stende platealmente.
A parole, soprattutto dai piani alti della Lega, sembra che si tratti soltanto di coincidenze ma il dato di fatto della stagione è che il Torino, al pari del Verona di Mandorlini, quest'anno si è visto fischiare un rigore soltanto a favore e col passare delle settimane, degli errori, delle lamentele e delle scuse di circostanza la situazione ancora non sembra cambiare.
(foto N.Campo)
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