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Rimpianto Aramu: a 26 anni l’attaccante scuola Toro brilla anche in Serie A

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Cresciuto nel vivaio granata, è stato ceduto a titolo definitivo nell'estate del 2018: contro la Juve ha trovato il quinto gol in campionato

Alberto Giulini

Con il passare delle settimane, a suon di gol e buone prestazioni, il nome di Mattia Aramu si sta iscrivendo di diritto nella lista dei rimpianti granata. Il fantasista classe '95 sta brillando con la maglia del Venezia e ieri, contro la Juve, ha trovato il quinto gol stagionale con un gran sinistro dal limite. Un bottino di tutto rispetto per Aramu, che aveva trovato il primo sigillo nella massima serie, ironia della sorte, proprio contro il Toro.

L'ADDIO AL TORO - E così in casa granata è inevitabile il rimpianto: quello che per anni è stato un gioiellino del settore giovanile sta ora emergendo con un'altra maglia. Ed il cartellino, da ormai tre anni, non è controllato da Toro. L'addio a titolo definitivo di Aramu risale all'agosto del 2018: l'attaccante aveva ventitré anni ed il contratto che sarebbe scaduto il giugno successivo, la società optò per la cessione a titolo definitivo. Il prodotto del vivaio granata approdò in Serie C al Siena, convincendo tutti con 7 gol in 32 presenze. L'estate successiva arrivò quindi la chiamata dal Venezia in Serie B, squadra in cui ha vestito i panni del protagonista fino alla promozione nella massima serie.

Aramu

VENTISEI ANNI - Ed anche ora, alla prima vera stagione in Serie A, Aramu sta continuando a convincere. L'attaccante aveva già avuto modo di esordire nella massima serie con il Toro nel 2016 (una presenza agli ordini di Mihajlovic), ma solo con il Venezia sta avendo la possibilità di giocarsela da vero protagonista. Ad attenuare in parte il rimpianto dei granata c'è la consacrazione tardiva di Aramu, che si sta affermando a ventisei anni compiuti. "Per me è stato un percorso di crescita, prima non ero così maturo e ora so come migliorare" ha raccontato il giocatore scuola Toro, ormai all'ottavo campionato tra i protagonisti. Il rimpianto resta, perché il giocatore sta brillando anche in Serie A, ma allo stesso tempo c'è la consapevolezza di non poter aspettare così a lungo l'affermazione dei giovani.