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di Alessandro Salvatico
Era il 29 Ottobre del 2000, e Novellino dava a Camolese l’opportunità di diventare allenatore del Torino (anzi, di diventare allenatore di una...
"di Alessandro Salvatico
"Era il 29 Ottobre del 2000, e Novellino dava a Camolese l’opportunità di diventare allenatore del Torino (anzi, di diventare allenatore di una società professionistica, in assoluto). Lo faceva indirettamente, sconfiggendo la squadra guidata da Simoni con il suo Piacenza, e liberando così la panchina per il tecnico torinese di San Mauro.Otto anni e mezzo, è ancora Novellino a fare spazio a Camolese perché prenda di nuovo la guida della squadra in cui è cresciuto, stavolta in maniera più diretta, ma certo ancora meno volontaria di allora.L’esordio fu una trasferta, proprio come oggi, e non fu felice: sconfitta per 2 a 1 contro il Cittadella, a Padova. Non molto diversa la situazione di classifica, senz’altro difficile, con una media appena superiore a punto a partita (superiore a quella odierna, dunque).
"Mi riallaccio qui alle parole rilasciate da Cairo, ieri l’altro alla Sisport, quando alla mia domanda relativa all’urgenza di punti ha risposto con pensieri improntati al non esasperare i giocatori, perché mancano sì poche partite, ma comunque quella di oggi non è l’ultima. Mi riallaccio, perché quel Toro di Camolese, quello del 2000, non partì bene: una vittoria, un pareggio e tre sconfitte nelle prime cinque gare. L’opera di costruzione del gruppo da parte del piccolo allenatore richiese tempo. Non molto, in verità, perché dopo poche settimane la squadra iniziò quella cavalcata che portò a vincere il campionato, davanti al Piacenza di Novellino.
"Ma ora non c’è il tempo per ripetere un’esperienza simile. “Poche settimane” sono quelle che separano dall’esito finale della stagione, stavolta. Camolese lo sa, e da quando è arrivato lavora e fa lavorare il doppio, per accelerare quell’opera di costruzione che deve portarlo a compiere il miracolo, il suo terzo miracolo granata. Va detto però che se è vero che le settimane volano, non ha torto il presidente a invitare alla calma, un po’ perché l’atteggiamento opposto non può certo aiutare, e un po’ perché l’impegno di oggi non può essere considerato decisivo né particolarmente indicativo.
"La sfida della Favorita è, se non proibitiva, quantomeno molto difficile. Camolese dice che in ogni partita bisogna cercare la vittoria, e ha sicuramente ragione, ma un punto oggi sarebbe oro. Il Palermo, in lotta per la zona-Uefa, vuole vincere proprio per non perdere il treno europeo, è una squadra di caratura superiore e soprattutto che versa in differenti condizioni mentali, ma soprattutto fisiche: il Torino va infatti oggi a renderle visita con una truppa di acciaccati che ha pochi rivali, e soprattutto con un attacco che rischia di essere più spuntato del solito. Rosina e Stellone dovranno riuscire a salvare il Toro, come hanno già fatto altre volte in passato; loro e l’allenatore sono chiamati a ripetersi. In attesa delle sfide casalinghe, dove i granata dovranno riuscire nella prova che con Novellino hanno fallito a più riprese: vincere. Se poi dovessero, inaspettatamente, riuscirci anche oggi, non avremmo comunque da eccepire.
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